Uno qualunque: la vita e la morte nel romanzo di Alessandro Agnese

Alessandro Agnese Uno Qualunque

Uno qualunque, romanzo di esordio di Alessandro Agnese, edito dalla casa editrice calabrese Ferrari Editore, è un romanzo per certi versi spietato, che mette di fronte alla vera essenza dell’esistenza umana. Quattro storie, apparentemente slegate una dall’altra, che si compiono e s’incastrano nei deserti dell’anima in cui si rimane inghiottiti senza nessuna via di scampo. Quattro anonimi protagonisti-narratori, cittadini della stessa indefinita città-mondo, che attraversano quella sottile linea d’ombra che fa da confine tra la normalità e la follia. Due costanti ricorrenti sono Amerigo, personaggio dalla natura contrastante e tormentata che mostra la forza e la fragilità del male, e la morte, metafora della transizione tra i vari stadi della coscienza, mistero e incubo palpabile da cui l’uomo tenta invano di scappare.

Uno qualunque, di Alessandro Agnese: quattro stadi della vita uniti da un filo rosso sangue

Il romanzo di Alessandro Agnese è suddiviso in quattro macrocapitoli, ognuno dei quali rappresenta uno stadio del percorso umano: in ordine, abbiamo infantia, adulescentia, juventus-maturitas senectus. Protagonisti sono, appunto, delle persone “qualunque”, individui che in qualche modo provano un certo “disagio” nei confronti della vita e che, invece, sembrano essere morbosamente attratti dalla morte, fil rouge dell’intero romanzo. I protagonisti di Uno qualunque la desiderano ardentemente, la sognano come la pace dopo una lunga ed estenuante battaglia contro sé stessi e i propri fantasmi. Lo stesso Alessandro Agnese, per bocca di uno dei suoi protagonisti, spiega la sua visione dell’esistenza e dello stretto rapporto tra questa e la morte:

Tutti noi umani, al di là di chi siamo e di cosa facciamo, abbiamo le stesse paure e le stesse necessità. Viviamo e attraversiamo tutti le stesse fasi, in un modo o nell’altro. L’infante, ad esempio, agisce senza morale e senza cognizione di causa. È un esserino fastidioso e capriccioso che si muove e impara a tentoni, attraverso stupidi sbagli. (…) L’adolescente è, invece, in conflitto con se stesso e il mondo intero. È convinto di essere il solo a perseguire il vero ma, in realtà è bloccato in una fase della vita che lo strattona, in egual misura, tra la puerizia e quello che inevitabilmente diventerà. L’adulto, invece, è  consapevole che la vita si regge su schemi e compromessi invalicabili. (…). Infine c’è il vecchio, un uomo solo, angustiato dal pensiero di non avere più un ruolo utile nel teatrino osceno dell’esistere. (…) Eppure, arriviamo tutti allo stesso capolinea: la morte, il solo motore del nostro agire. È la morte il vero operatore di cambiamento della nostra vita, ma tutti ne siamo terrorizzati. Sono convinto, però, che, in realtà, abbiamo più paura della vita, non il contrario…

I quattro capitoli di Uno qualunque, dunque, presentano quattro protagonisti che, ognuno a modo loro e ognuno secondo le modalità proprie dell’età in cui si trovano, cercano di capire il rapporto ambiguo e necessario che intercorre tra la vita e il suo contrario, tra caos vitale e ordine mortale. Tutti loro sono irresistibilmente attratti dal lato oscuro, fanno di tutto per raggiungerla e passano l’esistenza a stordirsi per arrivare quanto più vicino possibile all’esperienza di quello che, come dice Agnese, è il vero motore di ogni scelta.

Uno Qualunque è un romanzo che, attraverso la scrittura talvolta cruda ed essenziale, talvolta filosoficamente profonda, porta a ragionare sulle paure di ognuno. la morte, grande tabù di ogni tempo e di ogni luogo, viene qui vista nella sua umanità, spogliata di ogni elemento mitico o catartico: essa è solo l’ultimo stadio e ogni uomo, donna, giovane o vecchio, ogni “uno qualunque”, arriverà ad un momento della vita in cui non vorrà altro che arrendersi ad essa. Questo è il messaggio ultimo del romanzo, che lascerà, sì, tante domande, ma anche uno strano senso di leggerezza, una volta arrivati alla fine.

acquista il romanzo QUI

Altri articoli da non perdere
Anna Luisa Pignatelli ritorna con Foschia (Recensione)
Anna Luisa Pignatelli

Foschia, il nuovo libro della scrittrice Anna Luisa Pignatelli Anna Luisa Pignatelli, scrittrice affermata da diversi anni sia all'estero che Scopri di più

Le creature di Massimiliano Virgilio: bambini invisibili
Le creature di Massimiliano Virgilio: bambini invisibili

Creatura è un termine che in italiano significa "tutto ciò che è stato creato, vicino al creatore". In napoletano, invece, Scopri di più

Graffi, il romanzo di esordio di Claudia Squitieri | Recensione
Graffi, il romanzo di esordio di Claudia Squitieri

Graffi di Claudia Squitieri: un romanzo edito Capponi editore. Leggi qui la nostra recensione! Campana, classe ’71, Claudia Squitieri ha Scopri di più

Elmet, l’esordio di Fiona Mozley (recensione)

Il 27 settembre Fazi Editore ha dato alle stampe un nuovo romanzo: Elmet, frutto della penna esordiente di un'autrice inglese, Scopri di più

Angeli Perduti del Mississippi di Fabrizio Poggi | Recensione
ANGELI PERDUTI DEL MISSISSIPPI

Angeli Perduti del Mississippi di Fabrizio Poggi è il libro che ogni appassionato di Blues, neofita o veterano che sia, Scopri di più

l’Iliade o il poema della forza di Simone Weil | Recensione
L’Iliade o il poema della forza

Simone Weil in L'Iliade o il poema della forza rilegge il poema di Omero per spiegare quanto di insopportabile c’è Scopri di più

A proposito di marianna de falco

Marianna è nata ad Avellino 28 anni fa, si è laureata in Filologia Classica. Ama la musica, i cani, il gelato e la scrittura. Ha sempre con sé un taccuino per poter appuntare i suoi pensieri volanti

Vedi tutti gli articoli di marianna de falco

Commenta