Vorrei chiederti di quel giorno di Lorenzo Tosa | Presentazione

Vorrei chiederti di quel giorno di Lorenzo Tosa | Presentazione

Lorenzo Tosa torna a Napoli il 4 marzo per chiudere il tour che dal 22 febbraio lo ha visto toccare Campania, Puglia, Calabria e Sicilia per la presentazione del suo libro Vorrei chiederti di quel giorno. La presentazione, organizzata presso la Sala Silvia Ruotolo dalla V Municipalità, ha visto coinvolti IoCiSto e Progetto Itaca Napoli, associazione che da anni promuove progetti di informazione sul tema dei disturbi della salute mentale e di supporto alle famiglie. All’evento hanno partecipato Luca Trapanese, Assessore alle politiche sociali del Comune di Napoli, e Ciro Pellegrino, capo redattore cronaca di Fanpage.

Vorrei chiederti di quel giorno di Lorenzo Tosa: in memoria del suicidio del padre

Vorrei chiederti di quel giorno è una storia intima ed estremamente personale per Lorenzo Tosa, che con il racconto della vita e della morte di Bruno Tosa, padre dell’autore morto suicida il 2 aprile del 1986, cerca di affrontare un tema delicato e pieno di tabù, quale quello della salute mentale. Perchè i disturbi della salute mentale, così come tutte le disabilità fisiche e mentali, sono ancora oggi ammantate dal pregiudizio e dallo stigma, condannando le persone che vivono questa condizione alla solitudine e ad un oblio che nega ogni dignità.
Nella ricostruzione, che procede secondo i canoni e con gli strumenti ben noti a Tosa dell’inchiesta giornalistica, l’autore di Vorrei chiederti di quel giorno, tenta di restituire dignità alla figura del padre e alla sua vita, condannata all’oblio proprio da quel gesto estremo. Il suicidio, come spiega lo stesso Tosa, è allora come oggi un gesto estremo e pieno di dolore, non solo per chi lo compie ma anche e soprattutto per chi sopravvive, condannato ad affrontare oltre al dolore per la mancanza anche il senso di colpa di non essere stati in grado di riconoscere ed affrontare efficacemente il disagio. Di conseguenza, la reazione immediata e quasi naturale della società è condannare la vicenda e la persona stessa, dimenticare e cancellare per sopravvivere al dolore.

L’oblio è la sorte che è toccata anche a Bruno Tosa e alle vicissitudini che l’hanno condotto a quel gesto estremo e disperato, cancellandone sia la morte che la vita che l’aveva preceduta. Il racconto di Tosa ha innanzitutto una dimensione personale di esorcizzazione e assoluzione, sottrarre all’oblio e restituire dignità alla figura del padre significa per il giornalista porre rimedio alla colpa di essere stato complice di quell’oblio. Allo stesso tempo, Vorrei chiederti di quel giorno rappresenta il pretesto per parlare della salute mentale gettando luce sull’incapacità della società di affrontare con strumenti adeguati i disturbi della salute mentale e la dimensione esistenziale di chi convive con essi. Raccontare la propria storia, per Tosa come per Trapanese, significa soprattutto dare voce a chi vive una condizione marginale in una società che è incapace di accogliere e integrare la disabilità. 

Fonte immagine in evidenza: Editore Rizzoli 

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Napoletana di nascita e per vocazione. Appassionata di letteratura e scrittura nonostante la scelta di una professione molto poco poetica. Provo ad aggiungere poesia attraverso la condivisione di pensieri ed emozioni in queste pagine.

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