Yes we can, i discorsi di Barak Obama ora in un libro

Yes we can

Yes, We Can è il nuovo libro edito da Garzanti dell’ex presidente americano Barack Obama. Un excursus dei maggiori discorsi tenuti durante il suo mandato da presidente, a partire da quello che sancì il suo insediamento alla Casa Bianca nel 2009, per ripercorrere le tappe della storia che Obama ha contribuito a cambiare e mutare; un memorandum utile e quasi necessario nel momento storico che ci troviamo a vivere oggi.

Barack Obama, avvocato, esperto di diritti civili, già senatore per l’Illinois con il partito democratico, ha ricoperto per due mandati, dal 2009 al 2017, la carica di presidente degli Stati Uniti d’America, per la prima volta conferita a un politico afroamericano. Dal 2017 ha continuato la sua attività politica e civile attraverso la fondazione che porta il suo nome.

Yes, We Can, il memorandum del presidente Obama

Dal primo discorso di insediamento alla Casa Bianca del 2009 a quello tenuto durante le celebrazioni del 2015 in onore della marcia di Selma, Yes, We Can è l’opportunità per tutti di ripercorrere la storia recente, attraverso le parole del presidente Obama spese in quelle occasioni.

Parole di speranza e insieme consapevolezza quelle dell’ex presidente: speranza in un cambiamento che sembrava finalmente attuarsi in un paese difficile e insieme leader nel mondo, consapevolezza che la strada era ancora da tracciare. Il tutto racchiuso in quella citazione ormai strettamente legata al percorso del presidente Obama: Yes We Can, “Sì, noi possiamo”, divenute simbolo di qualcosa che finalmente diviene gestibile, di una svolta in atto. 

Lo scopo è sempre quello di partire dal momento attuale per rendere reale e possibile un futuro migliore per i propri figli, consapevoli che è urgente agire subito, senza dimenticare le lezioni del passato. Il discorso del 2011, tenuto in occasione del memoriale di Martin Luther King è l’occasione propizia per fare il punto della situazione; l’America, come il resto del mondo, in alcuni casi ancor di più, ha un passato difficile in materia di distinzioni e separazioni, eppure è proprio il passato a dirci dove siamo arrivati e dove possiamo arrivare se solo cambiassimo la nostra prospettiva. L’invito è quello di guardare alle differenti culture che compongono il popolo americano come un arricchimento, che è alla base delle radici e della storia di quella nazione, la cui natura eterogenea può e deve essere un punto di forza più che un motivo di disaccordo e separazione.

In quel momento a vincere era l’auspicio che il futuro sarebbe stato migliore del presente, i presupposti lasciavano ben sperare, senza mai perdere di vista le sfide da affrontare, mai tanto complicate quanto allora, come dimostra il discorso in occasione del summit delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici del 2014. 

Parole di inclusione, che spingono tutti a una presa di coscienza e di responsabilità al fine di rendere reali e concreti gli ideali democratici, incoraggiando le nuove generazioni a prendere spunto da quelle che le hanno precedute e che hanno concesso loro libertà che oggi, fortunatamente, appaiono acquisite, ma che gli eventi attuali, l’attacco a Capitol Hill e le azioni che hanno condotto alle protese dei movimenti dei Black Lives Matter dimostrano come nulla deve essere dato per scontato. Oggi più che mai le parole dell’ex presidente Obama sono un vademecum da tenere presente e da rileggere con attenzione. La strada è ancora lunga ma dobbiamo credere tutti che solo insieme, Sì noi possiamo

Fonte immagine: Garzanti editore. 

A proposito di Carmen Alfano

Studio Filologia Moderna all'università degli studi di Napoli "Federico II". Scrivo per immergermi totalmente nella realtà, e leggo per vederci chiaro.

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