Canzoni dei Neck Deep: 5 da ascoltare

Canzoni dei Neck Deep: 5 da ascoltare

Le canzoni dei Neck Deep sono un vero e proprio inno al pop punk, una categoria che ha attraversato un enorme revival negli anni 2010. Sono proprio band come questa ad aver consentito una tale rinascita, portando in cima alle classifiche musicali un genere che sembrava stesse per scomparire.

I Neck Deep sono una band di origine gallese che nasce traendo ispirazione da alcuni pilastri del genere pop punk, come i Blink-182 o i Green Day. La band ha cambiato la formazione molte volte nel corso degli anni, avendo come unica costante il cantante Ben Barlow, intorno al quale sono ruotati diversi musicisti. La storia di questo gruppo ha inizio con la pubblicazione di What Did You Expect?, un singolo che ha portato la prima dose di successo a questa band emergente. Il loro primo EP, Rain in July, è stato pubblicato nel 2012, facendo affiorare le prime richieste di esibizioni dal vivo per il gruppo, grazie ad alcuni brani che ancora oggi restano tra i più ascoltati all’interno della loro discografia. A questo punto, la loro carriera è tutta in salita, grazie alla pubblicazione costante di nuovi brani. Si susseguono dunque diversi album: Wishful Thinking (2014), Life’s Not Out To Get You (2015), The Peace And The Panic (2017) e All Distortions Are Intentional (2020). L’ultimo album nella band è intitolato proprio Neck Deep ed è stato pubblicato nel 2024. Senza alcuna eccezione, le canzoni dei Neck Deep sono tutte dirette discendenti di quel rock alternativo che ha iniziato il suo sviluppo negli anni ’90 e che continua ad evolversi ancora oggi.

Quindi quali sono le migliori canzoni dei Neck Deep da ascoltare? Ecco qui elencati cinque brani che ci mostrano l’evoluzione della loro musica attraverso gli anni.

A Part Of Me (feat. Laura Whiteside)

Questa è una delle prime canzoni dei Neck Deep ad aver ottenuto un enorme successo. A Part Of Me fa parte del primo album della band, Rain In July, ed è stata realizzata con la collaborazione di Laura Whiteside, una cantautrice inglese. L’elemento vincente di questo brano è dato infatti proprio dall’alternarsi delle prospettive dei due cantanti all’interno della canzone. Questa ci risulta come una conversazione che segue la fine di un’ipotetica storia d’amore, dove entrambi parlano degli aspetti negativi della loro relazione, mentre allo stesso tempo ammettono l’oggettiva difficoltà che provano nell’andare avanti.

«I was falling for a girl who would ask me to come over
Just for a day, when her parents were away
Now all I can do is lay in my room
Fall asleep, dream of you
Then wake up and do nothing about it»

December

December è certamente una delle più famose tra le canzoni dei Neck Deep. Questo brano fa parte del loro album Life’s Not Out To Get You, uno dei dischi più ascoltati di questa band. Si tratta di un brano lento, una canzone acustica che ci parla nuovamente di una rottura, una che avviene nello specifico nel mese di dicembre. Come affermato dallo stesso cantante del gruppo, qui si parla di una situazione in cui lo stesso autore della canzone si è trovato in prima persona; è una canzone che parla di quel tipo di rottura che ti sconvolge, che ti lascia in mille pezzi, mentre continui ad incolpare te stesso per il modo in cui è finita.

«I hope you get your ballroom floor
Your perfect house with rose red doors
I’m the last thing you’d remember
It’s been a long, lonely December
I wish I’d known that less is more
But I was passed out on the floor
That’s the last thing I remember
It’s been a long, lonely December»

Wish You Were Here

Wish You Were Here è una delle più emozionanti tra le canzoni dei Neck Deep, pubblicata all’interno di The Peace And The Panic. L’elemento romantico qui è totalmente assente, in quanto si affronta un tema molto più profondo: quello del lutto. La canzone è stata scritta dal bassista Fil Thorpe-Evans, con l’aiuto del cantante Ben Barlow. Nessuno dei due è infatti estraneo a questo argomento, avendo entrambi perso i rispettivi padri e alcuni amici. Ci troviamo di nuovo ad ascoltare una canzone acustica, con la quale moltissime persone possono empatizzare. Non si fa infatti riferimento ad alcun tipo di evento specifico, semplicemente si affronta tutto il dolore che segue un qualsiasi tipo di perdita.

«’Cause a picture is all that I have
To remind me that you’re never coming back
If I picture it now it just makes me sad
And right now I just wish you were here
Don’t say everything’s meant to be
‘Cause you know it’s not what I believe
Can’t help but think that it should’ve been me
In the end, I just wish you were here»

19 Seventy Sumthin’

Parliamo ora di un’altra delle canzoni dei Neck Deep contenute all’interno di The Peace And The Panic. Di nuovo in questo brano il passato familiare del cantante torna a farsi sentire mentre ci viene raccontata la storia d’amore dei suoi genitori. «19 Seventy Sumthin’», ecco il momento in cui questa storia e il brano stesso hanno inizio, per poi evolversi e concludersi in modo tragico. La morte del padre di Ben Barlow assume anche qui un ruolo centrale, tagliando questa canzone in due parti ben distinte. L’inizio è infatti allegro e gioioso, fin quando non c’è un cambio drastico nella canzone stessa, rimandando al cambiamento drastico che la famiglia del cantante ha dovuto subire.

«And though he’s gone, I know he’s gone
He lives on in all of us
And I will hold you when you cry
‘Cause that’s what he would’ve done»

They May Not Mean To (But They Do)

They May Not Mean To (But They Do) è tra le più recenti delle canzoni dei Neck Deep. Questo brano è stato infatti pubblicato all’interno del loro ultimo album nel 2024. La famiglia qui ritorna protagonista, grazie a questo brano che riprende ed espande una poesia di Philip Larkin. La poesia in questione s’intitola This Be The Verse e i suoi primi versi sono «They fuck you up, your mum and dad. They may not mean to, but they do.». È esattamente questo il tema della canzone, un riferimento ad ogni genitore che, per quanto possa impegnarsi, resta sempre una persona e non un’entità perfetta. Tutti sbagliano, incluse le persone che ci hanno cresciuti.

«So, did they love too much?
Or was it not enough?
You know they’re not to blame
Because we’re all fucked up»

Le canzoni dei Neck Deep sono capaci dunque di affrontare ogni tipo di tematica, partendo dalle più comuni fino ad arrivare a quelle così complesse che raramente rientrano all’interno delle canzoni di successo. Eppure, grazie al sound inconfondibile e il turbinio di emozioni che i loro resti riescono a produrre, i Neck Deep sono capaci di far ballare e piangere con ogni loro album. Passando da canzoni d’amore a canzoni sulla morte delle persone care, questa band emergente riesce a descrivere in modo poetico ogni fase della vita di una persona, sia le più belle che quelle più dolorose.

Fonte immagine: Wikimedia Commons

A proposito di Martina Di Costanza

Studentessa di Mediazione Linguistica e Culturale presso l'Università degli Studi di Napoli l'Orientale.

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