Canzoni italiane famose, le più note nel mondo

Canzoni italiane famose, le più note nel mondo

Canzoni italiane famose, le più note nel mondo

La musica italiana attira spesso l’attenzione dirigendo su di sé critiche ed apprezzamenti. Tra le più contestate ed amate nel mondo, la canzone italiana si tinge di toni melodiosi, dolci ed orecchiabili. Oggetto di cambiamento nel corso dei decenni, raggiunge la sua massima qualità soprattutto tra gli anni Settanta e Ottanta del XX°. Sound e testi poetici, veri inni alla vita e all’amore, argomento questo spesso al centro della musica italiana, apprezzata così nei Paesi di cultura latina, dalla Spagna al Sud America, ma anche in Paesi come Germania e Russia.

Molti sono i successi italiani di cantautori ormai ampiamente stimati all’estero e Oltreoceano, dai grandi intramontabili ai giovani talenti.

Ecco dunque sette canzoni italiane famose selezionate nel vasto panorama della musica italiana, noti sul suolo nazionale così come in territorio estero.

Canzoni italiane famose, le più note nel mondo

Nel blu dipinto di blu di Domenico Modugno è senz’altro uno dei più grandi successi italiani all’estero. Scritta insieme a Franco Migliacci nel 1958, Modugno ne intona le limpide e straordinarie note sul palco del Festival di Sanremo. Un brano inedito sotto ogni aspetto, che rompe la monotonia della tradizione, trasportando l’ascoltatore in una dimensione onirica, fatta di semplicità e libertà. E il sogno è l’elemento determinante, proprio come si evince dall’introduzione «Penso che un sogno così non ritorni mai più». Parole semplici, ma che ancora oggi toccano le corde più introspettive dell’anima. Ribattezzata a furor di popolo Volare, riprende il soave ritornello e il senso di libertà un po’ rivoluzionaria che incarna.

E se Nel blu dipinto di blu nel ’58 introduce toni di modernità, nel 1979 America (estratto dall’album California) di Gianna Nannini rompe gli schemi del pudore e del perbenismo. Testo straordinariamente coinvolgente, grazie alle parole dalla forte carica erotica, assaporate ed accarezzate con forza e dolcezza. Un brano più che rivoluzionario in quegli anni, in cui note, anima rock, poesia e sfrontatezza costruiscono un chiaro inno alla masturbazione: «…oggi sto con me, mi basto… nessuno mi vede… e allora accarezzo la mia solitudine…». Un successo divenuto internazionale, portando l’artista toscana ad esibirsi in tutta Europa.

Una tra le canzoni italiane famose e più conosciute all’estero è senza dubbio L’italiano di Toto Cutugno. Pubblicato nel 1983, questo brano incarna gli stereotipi del popolo italiano: «Buongiorno Italia, con i tuoi artisti, con troppa America sui manifesti, con le canzoni, con amore, con il cuore, con più donne sempre meno suore…». Gli spaghetti al dente, il caffè ristretto, tutti elementi cantati con orgoglio in un brano di cui son state realizzate cover in finnico e in cinese. Un testo che reca ancora oggi all’estero l’etichetta dell’italianità pura.

Poi c’è lui, Eros Ramazzotti, tra le postar italiane più amate all’estero. E tra i vari successi che lo hanno reso noto nel mondo si annovera Adesso tu del 1986. Canzone vincitrice al Festival di Sanremo, è un vero inno all’amore e all’orgoglio legato ad origini umili. Di forte e naturale impatto l’intro del brano «Nato ai bordi di periferia», uno dei versi più popolari e genuini della musica leggera italiana. Un brano che sussurra ed urla un desiderio di riscatto e il sogno di vivere in un mondo migliore, guadagnando tutto con determinazione e sacrificio, ma anche grazie all’amore, raggio di luce che ne illumina il cammino, infondendo nell’anima la speranza. Per quest’uomo la sola presenza della donna amata è già una rivincita!

Le canzoni italiane famose in tutto il mondo devono gloria e diffusione anche alla talentuosa e grintosa Laura Pausini. Esordisce solo diciannovenne al Festival di Sanremo del 1993 con La solitudine, portandola poi all’estero, dove oggi è una star acclamata al di là di ogni confine. Tradotto poi in spagnolo e pubblicato con il titolo La soledad, il brano è vicino all’esperienza adolescenziale di Laura. La storia di un amore minato dalla distanza, perché Marco è costretto a trasferirsi in un’altra città per esigenze lavorative paterne. Subentra così tutta la disperazione e l’estrema difficoltà di vivere anche la più semplice quotidianità, come studiare e prendere il treno per recarsi a scuola. Un brano che urla la sofferenza d’amore nell’età più complicata (quella adolescenziale) per un sentimento così complesso e profondo.

Canzoni italiane famose, le più note nel mondo: magia partenopea

Tra le canzoni italiane famose nel mondo è impossibile non annoverare quelle napoletane, come O sole mio, il brano italiano più famoso all’estero, reso tale ancor più dalla magia della lingua napoletana. La sua versione originale risale al lontano 1898 e la sua interpretazione più famosa è attribuita ad Enrico Caruso, celebre tenore partenopeo di inizio Novecento. ‘O sole mio è ancor oggi considerato un successo immortale e patrimonio della musica mondiale. Una gloria che unisce vari artisti italiani, ma anche e soprattutto stranieri, che nel corso del tempo ne hanno fornito mirabili e straordinarie interpretazioni. Da Frank Sinatra a Brian Adams ad Elton John, fino a Pavarotti e Lady Gaga. Persino Elvis Presley, nel 1960, ne ha fornito una rivisitazione in chiave rock, dando vita a It’s now or never. Non mancano nemmeno i riferimenti letterari, come quello di Marcel Proust in Albertine scomparsa, il sesto volume de Alla ricerca del tempo perduto. Un brano che inneggia il sole, patrimonio ed orgoglio partenopeo e nazionale. Quel sole che scalda il clima e rende miti anche le giornate più tristi e confuse. Quel sole che, riflettendosi nel mare, produce luce e riflessi brillanti. Un sole che forgia sguardi nuovi e innamorati e che infonde calore nei cuori. E nel brano il legame con il sole si fa ancor più profondo disegnando il rapporto con la donna amata: «Ma n’atu sole cchiù bello, oi ne’, ‘o sole mio sta ‘nfronte a te». Una metafora che fa letteralmente sciogliere il cuore al calore delle parole.

Ultima, ma non per importanza, Caruso di Lucio Dalla, composta nel 1986 grazie ad un soggiorno del cantautore nell’affascinante Sorrento. Lucio Dalla si trovava nella splendida città perché impossibilitato a ripartire ed ospite dunque presso l’Hotel Vittoria nella suite “Caruso”, dove il celebre tenore ha trascorso gli ultimi mesi di vita. Dalla, venendo a conoscenza di aneddoti sulla storia d’amore tra Caruso e una sua giovane allieva, decide di forgiarne una canzone, resa pertanto nota al mondo per la storia narrata e il titolo del testo con il chiaro riferimento al tenore napoletano. Una storia d’amore intima, dipinta di passione, malinconia e bellezza. Magnifica l’introduzione: «Qui dove il mare luccica e tira forte il vento su una vecchia terrazza davanti al Golfo di Surriento». Uno spettacolo fatto di note e parole, che aprono la mente all’incanto di un paesaggio mozzafiato, imprimendolo chiaramente e indelebilmente nell’anima e nel sogno dell’ascoltatore. Luoghi suggestivi, che ben accolgono quell’amore indissolubile paragonato ad una catena che ormai è impossibile spezzare: «te voglio bene assaje, ma tanto tanto bene sai, è una catena ormai che scioglie il sangue dint ‘è vene, sai». Quanta poesia in un effluvio soave di profumi, colori e amore circostanti! E con la donna amata Caruso può, ormai prossimo alla morte, finalmente essere se stesso, senza le maschere che spesso un determinato lavoro obbliga ad indossare.

Popolarità, melodia, poesia, bellezza, tutte qualità proprie della canzone italiana, che rende noti al mondo amore incommensurabile, talento genuino e brividi intraducibili.

A proposito di Emilia Cirillo

Mi chiamo Emilia Cirillo. Ventisettenne napoletana, ma attualmente domiciliata a Mantova per esigenze lavorative. Dal marzo 2015 sono infatti impegnata (con contratti a tempo determinato) come Assistente Amministrativa, in base alle convocazioni effettuate dalle scuole della provincia. Il mio percorso di studi ha un’impronta decisamente umanistica. Diplomata nell’a.s. 2008/2009 presso il Liceo Socio-Psico-Pedagogico “Pitagora” di Torre Annunziata (NA). Ho conseguito poi la Laurea Triennale in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” nel luglio 2014. In età adolescenziale, nel corso della formazione liceale, ha cominciato a farsi strada in me un crescente interesse per la scrittura, che in quel periodo ha trovato espressione in una brevissima collaborazione al quotidiano “Il Sottosopra” e nella partecipazione alla stesura di articoli per il Giornalino d’Istituto. Ma la prima concreta possibilità di dar voce alle mie idee, opinioni ed emozioni mi è stata offerta due anni fa (novembre 2015) da un periodico dell’Oltrepo mantovano “Album”. Questa collaborazione continua tutt’oggi con articoli pubblicati mensilmente nella sezione “Rubriche”. Gli argomenti da me trattati sono vari e dettati da una calda propensione per la cultura e l’arte soprattutto – espressa nelle sue più soavi e magiche forme della Musica, Danza e Cinema -, e da un’intima introspezione nel trattare determinate tematiche. La seconda (non per importanza) passione è la Danza, studiata e praticata assiduamente per quindici anni, negli stili di danza classica, moderna e contemporanea. Da qui deriva l’amore per la Musica, che, ovunque mi trovi ad ascoltarla (per caso o non), non lascia tregua al cuore e al corpo. Adoro, dunque, l’Opera e il Balletto: quando possibile, colgo l’occasione di seguire qualche famoso Repertorio presso il Teatro San Carlo di Napoli. Ho un’indole fortemente romantica e creativa. Mi ritengo testarda, ma determinata, soprattutto se si tratta di lottare per realizzare i miei sogni e, in generale, ciò in cui credo. Tra i miei vivi interessi si inserisce la possibilità di viaggiare, per conoscere culture e tradizioni sempre nuove e godere dell’estasiante spettacolo dei paesaggi osservati. Dopo la Laurea ho anche frequentato a Napoli un corso finanziato da FormaTemp come “Addetto all’organizzazione di Eventi”. In definitiva, tutto ciò che appartiene all’universo dell’arte e della cultura e alla sfera della creatività e del romanticismo, aggiunge un tassello al mio percorso di crescita e dona gioia e soddisfazione pura alla mia anima. Contentissima di essere stata accolta per collaborare alla Redazione “Eroica Fenice”, spero di poter e saper esserne all’altezza. Spero ancora che un giorno questa passione per la scrittura possa trovare concretezza in ambito propriamente professionale. Intanto Grazie per la possibilità offertami.

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