Duo La Merla: la ballata per un brigante dell’800

Duo La Merla: la ballata per un brigante dell’800

Decisamente una ballata ricca di emozioni che ripesca dal recente passato delle scritture inediti di Silvana Pampanini e ne restituisce nuova voce. Sono il Duo La Merla, ovvero i musicisti orvietani Michele Silvestri e Fabio Whiskey Forbicioni a pubblicare questa loro personalissima versione di “Ballata di Tiburzi”, ballata in antico folk popolano che rende omaggio al più famoso esponente del brigantaggio in maremma, trova la sua fama e la sua leggenda tra le popolazioni povere dell’epoca. In rete anche un bellissimo video ufficiale per la regia di Giovanni Bufalini, prodotto dalla Fondazione Centro Studi per la “Città di Orvieto”.

La storia dei briganti è un pezzo di vita italiana che stiamo dimenticando ormai: quanto conta e quanto ha determinato quello che accade oggi?

La storia del brigantaggio nei nostri territori è ancora oggi viva e sentita. Basta pensare al semplice fatto che visitando i luoghi che hanno fatto da cornice alle gesta dei briganti oppure parlando semplicemente con la gente che li abita, che subito riaffiorano racconti, storie e leggende.

Questo è stato evidente fin da subito in quanto non abbiamo avuto alcuna difficoltà durante le nostre ricerche per la realizzazione del videoclip, a riportare alla luce la storia e le vicende che hanno interessato la figura dei briganti ed in particolare di Domenico Tiburzi.

Il Duo la Merla ha sempre rivisto e percorso le strade del folk popolare? Da quali radici provenite?

Esattamente proveniamo dalla passione che nutriamo per la tradizione popolare.

La tradizione popolare è lo strumento più importante che abbiamo per ritrovare la vera identità di un territorio e con esso la storia che lo ha caratterizzato.

E al futuro che cosa pensate di restituire?

Ci siamo fatti cultori e portavoce della tradizione popolare perché siamo convinti che con essa possiamo custodire il più a lungo possibile nel tempo le nostre radici.

Azzardando una qualche visione futura: resterete così scarni e acustici o pensate ad un suono più strutturato?

Negli anni abbiamo pensato di allargare le nostre attuali potenzialità strumentali ed anche se spesso ci troviamo a collaborare durante i nostri live con musicisti che con il loro strumento implementano il nostro sound, ad esempio abbiamo avuto spesso la fortuna di farci accompagnare con delle percussioni oppure con la chitarra proprio per ricercare sonorità più definite; al momento preferiamo rimanere fedeli alla nostra linea principale che può sembrare semplice, ma all’orecchio di chi ascolta  è risulta essere efficacemente schietta e sincera come il folk in chiave tradizionale richiede.

Oggi il canto popolare esiste ancora secondo voi?

Siamo consapevoli del fatto che oggi la musica sta subendo velocemente una grande trasformazione ma siamo noi stessi i veri testimoni che nel nostro paese la musica popolare è viva ed è ancora molto sentita. Il canto popolare in Italia è oggi più attivo che mai e questo lo testimoniano le migliaia di manifestazioni che da nord a sud ogni anno vengono celebrate.

https://www.youtube.com/watch?v=0wS-NivKgf0

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