Eroi del 2020: l’album di debutto di Piro

Eroi del 2020

Eroi del 2020 , l’album di debutto del cantautore romano  Piro , classe 1991 che, attraverso una scrittura timida e sentimentale, pone l’accento sulla condizione umana che si rifugia nel desiderio di non pensare alla caducità del tempo , ma non può far a meno di vivere tale dissidio interiore. Piro specifica parlando dell’album : “Noi che viviamo tutti i giorni le nostre vite normali, tentando di dimenticarcene per il tempo di una birra, di un concerto, di un bacio. Soprattutto gli eroi di cui parlo sono quelli che continuano a provare sentimenti , che si emozionano per le cose “. Un disco presente, creato e strutturato per fondere ciò che è stato con quel che sarà.

Eroi del 2020, intervista a Piro

Eroi del 2020: chi sono? Perchè questo titolo per il tuo album?

Quando ho scritto “Questo Vento”, la canzone che cita gli “Eroi del 2020”, questi rappresentavano i ragazzi della Roma del 2010, da guardare con la luce ironica degli eroi futuri. Oggi non è cambiato molto, altri ragazzi sono sempre lì e attraverso l’egocentrismo delle loro azioni adolescenziali hanno ancora il mondo in mano. Il fatto che il titolo sembri relativo ai tempi che corrono è casuale e non voluto.

Quali sono le influenze presenti all’interno del tuo sound? E della tua scrittura?

Per gli arrangiamenti ho pescato molto dall’album “Maximilian” di Max Gazzè: mi ha fatto vedere il giusto compromesso tra il lato pop delle mie canzoni e quello elettronico che ho appena appreso, di cui non ho voluto abusare. Il produttore Lorenzo Ceci ha fatto un gran bel lavoro di cui sono molto soddisfatto. Per quanto riguarda testi e musica mentre scrivevo questo disco ascoltavo molto Battisti, De Gregori, Rino Gaetano e Dalla. Non voglio dire che dovete ritrovarceli, ma sono stati d’ispirazione.


Qual è l’elemento imprescindibile della tua musica? Il must have che deve avere ogni tua canzone?

La mia musica deve raccontare storie e vuole farlo con l’intenzione di emozionare attraverso l’immedesimazione. Riuscire in questo sarebbe in un certo senso la mia vittoria artistica.

Consiglia due canzoni dell’album a chi non ti hai mai ascoltato e raccontaci il perché le hai scelte.

“Città D’Oriente” è immediata e tranquilla, la userei come biglietto da visita di questo album. Credo possa mettere d’accordo più ascoltatori. “Come Tutti I Giorni” invece è la canzone di apertura e ci tengo molto perché riesce a parlare di sentimenti sconfinati in un’atmosfera intima, ma allo stesso tempo non scade in un eccessivo romanticismo. Non ho scelto canzoni troppo movimentate, ma qualcuna nell’album la troverete.

Quanto è importante il live per te? Qual è il ricordo più significativo di un tuo live che custodisci?

Il live è un modo per vedere di persona se una cosa tua sta piacendo, proprio mentre la canti. Gli occhi del pubblico non mentono. E puoi finalmente dare la dimostrazione tangibile che i brani pubblicati sono proprio i tuoi e li puoi rendere anche live, tra l’altro con un impatto emozionale più forte. Se poi un bel concerto ricevi anche dei complimenti è una bella soddisfazione. I live dove suoni con musicisti che sono anche tuoi amici ti danno più gusto e divertimento, ho un bellissimo ricordo di questa sensazione.

Grazie a Piro per l’intervista

[foto di Ufficio Stampa)

A proposito di Alessandra Nazzaro

Nata e cresciuta a Napoli, classe 1996, sotto il segno dei Gemelli. Cantautrice, in arte Lena A., appassionata di musica, cinema e teatro. Studia Filologia Moderna all'Università Federico II di Napoli.

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