La belle dame, il nuovo EP di Valerio Bruner

La belle dame

Da oggi, 17 aprile, è disponibile su tutte le piattaforme il nuovo EP di Valerio Bruner, La belle dame. Cinque canzoni sull’universo femminile.

Napoli, piazza Bellini. 

In un’assolata mattinata in cui era ancora concessa la bellezza di guardarsi negli occhi senza l’imperativo del distanziamento sociale, Eroica Fenice aveva incontrato Valerio Bruner, giovane artista napoletano, per parlare del suo nuovo EP La belle dame, disponibile da oggi, 17 aprile. Perché se un virus, chiamato covid-19, costringe tutti noi italiani a stare chiusi in casa, la musica non si ferma. 

Come e quando nasce questo EP?

La genesi di questi pezzi risale già ai tempi di Down the river. Sempre pezzi acustici, voce e chitarra. Dopo tre anni dal primo album c’è stato un incontro fortunato con un’etichetta, Volcano Records & Promotion.  Abbiamo prima registrato voce e chitarra, a Napoli. Poi in studio a Torino, più lontana dall’identità territoriale napoletana che a volte è un bene e un male. Il tutto tra novembre e dicembre. Dopo una registrazione tra Napoli e Torino sono venute fuori canzoni mie che, con gli arrangiamenti, non riconoscevo o che forse riconoscevo di più. Un’esplosione difficile da spiegare con le parole. 

E così ci perdiamo nelle immagini di Torino, una città magica, negli aneddoti di giornate lavorative intense, di tragitti a piedi con la chitarra in spalla, sole tiepido e la serenità di chi sente che sta percorrendo la strada giusta, la sua.

Partiamo dal titolo, La belle dame… 

É un omaggio a una poesia di John Keats, La Belle Dame sans Merci, poesia che adoro, al punto da scriverci un pezzo. É un lavoro tutto improntato sulla figura femminile: sono cresciuto in un contesto femminile fatto di donne cazzute, mia madre, mia nonna. In una società in cui l’emancipazione femminile non è così scontata, è venuto spontaneo raccontare storie di donne che in situazioni negative, in cui tutto sembra perduto, trovano comunque una luce. Un inno a tutte quelle donne che, consapevoli della loro forza, lottano e continuano a farlo, nonostante tutto. 

Un piccolo universo narrativo, cinque donne, cinque storie, cinque canzoni in cui è concentrato il messaggio dell’album.

Cosa c’è di diverso rispetto a Down the river?

L’altro è un lavoro forse  più autobiografico, ma allo stesso modo, le mie canzoni nascono sempre da ciò che mi circonda, che colpisce la mia attenzione. Penso a Rivergirl e al modo in cui è nata: due anni fa ero a Londra, nel quartiere di Little Venice, bellissimo. In una giornata uggiosa mi colpirono i battelli fermi sui canali abitati da questi “gipsy dell’acqua” e su un cartello c’era la scritta RIVERMAN. Annotai delle parole sul taccuino che porto sempre con me, “Rivergirl is not too late”. Queste parole mi sono tornate in mente ascoltando un giro di accordi di Tom Petty…e così è nato il primo singolo: uno scenario apocalittico, una donna sola e inascoltata che trova in sé la forza per andare avanti, dimenticandosi di tutto il resto “‘cause rivergirl won’t be too late”. 

Testi intensi che spaziano musicalmente dal rock classico alle marce funebri di New Orleans, come nel caso di Gem of the Ocean…

Dietro questa canzone c’è una foto di una donna ritrovata in mare, il tema dell’immigrazione a me caro…è la ninnananna di una madre che culla suo figlio, che non conosce ancora il mondo e immagina per lui un mondo, un destino migliore “go to sleep my child, I’m watchin’ over you”.

Cinque brani, musica e parole che diventano il tramite per un viaggio nell’esistenza, questa volta, tutta al femminile, un viaggio on the road, su quella strada che è ancora da percorrere per la piena affermazione della donna well my girl, just don’t give up, and someday, oh yes someday…

La Belle Dame , tracklist

1 Rivergirl

2 Stay

Gem of the Ocean

4 She 

5 La Belle Dame

Fonte immagine copertina: Ufficio stampa

 

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A proposito di Rossella Capuano

Amante della lettura, scrittura e di tutto ciò che ha a che fare con le parole, è laureata in Filologia, letterature e civiltà del mondo antico. Insegna materie letterarie. Nel tempo libero si diletta assecondando le sue passioni: fotografia, musica, cinema, teatro, viaggio. Con la valigia sempre pronta, si definisce “un occhio attento” con cui osserva criticamente la realtà che la circonda.

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