Brenda Navarro e Radoslav Bimbalov incontrano i lettori al FLiP

Brenda Navarro

Brenda Navarro e Radoslav Bimbalov sono stati gli ospiti del penultimo incontro del FliP-Festival della letteratura indipendente di Pomigliano d’Arco (svoltosi domenica 29 giugno e dal titolo Viaggio in profondità), i quali hanno presentato i loro rispettivi romanzi: Cenere in bocca, edito dalla casa editrice La nuova frontiera, ed Estasi, edito dalla Wojtek.

L’incontro è stato moderato da Pietro Sarcinelli, professore di Italiano e Latino, con la partecipazione delle traduttrici Alessia Cuofano e Giorgia Spadoni (la quale si è occupata della traduzione italiana del romanzo di Bimbalov); invece, il ruolo di presentatrice è stato affidato all’editor Marina Longo.

Il cuore dei romanzi: temi e affinità nelle opere di Brenda Navarro e Radoslav Bimbalov

Il panel è stato l’occasione perfetta per far dialogare due letterature lontane dal punto di vista spaziale: quella ispano-americana e quella bulgara. Nonostante i romanzi di Brenda Navarro e Radoslav Bimbalov appartengano a due narrative diverse; in realtà, il moderatore ha individuato una serie di elementi che accomunano l’opera della scrittrice latino-americana a quella dell’autore dell’Europa balcanica.

Brenda Navarro

Cenere in bocca: un drammatico viaggio fra Messico e Spagna nel racconto di una fanciulla immigrata per cercare la madre

Nel caso di Cenere di Bocca di Brenda Navarro, l’intera vicenda è narrata dal punto di vista di una ragazza messicana, costretta ad occuparsi della cura del fratello Diego; dal momento che, la madre ha abbandonato Città del Messico per Madrid per motivi di lavoro. In un primo momento i due figli crescono dai nonni nella capitale messicana, per poi arrivare nella penisola iberica per ricongiungersi con la madre.

L’incipit del romanzo descrive il suicidio di Diego. Il ragazzo si getta giù da un palazzo e la voce narrante si focalizza su una serie di suoni prodotti dal tonfo del corpo senza vita sul cemento. L’intero romanzo di Brenda Navarro è predominato da un clima tragico: i due protagonisti sono considerati dei “poveracci” in Messico e sono trattati peggio in Spagna, ritenuti dai locali “poveracci e invasori”.

Un riflessione sull’Aldilà nella Bulgaria degli anni Novanta fra comunismo e capitalismo

L’evento tragico apre anche l’altro romanzo presentato all’incontro. Nel caso di Bimbalov siamo nella Bulgaria degli anni Novanta, dopo la caduta del Muro di Berlino e la fine dell’URSS. Il protagonista, un ragazzo di nome Mihail è morto all’inizio del romanzo, è stato schiacciato da una statua e si trova nell’Aldilà. Qui riceve il compito da un’entità: quello di raccogliere gli ultimi respiri delle persone sulla Terra. Eppure, il personaggio principale dell’opera di Bimbalov decide di trasgredire questo comando dando vita agli eventi narrati nella terza parte del libro.

Il moderatore afferma che, nonostante i diversi punti di contatti, Brenda Navarro mette in primo piano nel suo romanzo il tema sociale; invece, l’altro ospite sceglie di usarlo come sfondo per le vicende narrate.

Brenda Navarro

La genesi dei romanzi presentati al penultimo incontro del FLiP di Pomigliano d’Arco

In seguito, il professore Sarcinelli chiesto ai due autori di spiegare la genesi delle proprie opere. In primis, è Brenda Navarro a spiegare la nascita di Cenere in bocca, le cui parole sono tradotte in italiano da Cuofano:

«Io penso che questa storia mi abbia chiesto di essere raccontata, perché pensavo molto alla mia condizione di donna migrante in Spagna e al privilegio che ho avuto nell’attraversare la frontiera e tutto l’oceano, quando ci sono molte persone (e molte donne) che sono più o meno con me. Magari hanno lo stesso fenotipo ma non hanno avuto lo stesso privilegio e la mia stessa condizione. Un giorno ho letto la storia di un ragazzo  che si era buttato dal quinto piano. E la prima cosa che ho pensato è -Sarà stato un ragazzo migrante-. Invece, viene fuori che no, non era un ragazzo migrante ma […] spagnolo. Ed ho pensato -Perché il mio primo pensiero è stato proprio quello-.  […]  ho iniziato ad interrogarmi ed ho capito che il modo migliore era capire io stesso cosa era successo e di trasformarlo in una storia».

Invece, nel caso di Radoslav Bimbalov, è la traduttrice Spadoni a prendere la parola per lui.

«Per quanto riguarda la motivazione io sono sempre stato affascinato da questa concezione dell’aldilà. Ed io credo di essere una delle poche persone di aver avuto questa esperienza, di finire in questo spazio dell’aldilà. Quello che ricordo era che molto bello, non volevo tornare indietro ed ho come (appunto) la necessità di capire meglio questa situazione e di fissarla su carta. E poi questo è un argomento che mi ha ossessionato fin da bambino. Mi ricordo quando facevo la scuola ed ho scritto questo tema su Don Chisciotte, l’ho quasi riscritto. A un certo punto […] ho mandato Don Chisciotte in Paradiso, e lì (poi) Dio lo puniva, perché Don Chisciotte scopriva il Paradiso, e lo rimandava nell’Inferno. Era una cosa che mi ossessionava già  da piccolo. […] Adesso, però, sono riuscito a fare una storia (spero migliore)».

Brenda Navarro

L’analisi dei romanzi di Brenda Navarro e Radoslav Bimbalov dal punto di vista stilistico e linguistico

Successivamente, il moderatore ha chiesto a Brenda Navarro e a Radoslav Bimbalov di analizzare di alcune scelte linguistiche effettuate durante la stesura delle loro opere.

La narrazione diegetica nel romanzo di Brenda Navarro e la perdita dell’identità

Nel caso dell’autrice messicana, costei sceglie una focalizzazione interna attraverso le parole della protagonista. Infatti, non ci sono dialoghi mimetici, il tutto viene riportato dalle sue parole:

-[…] mi piace molto che i miei personaggi non abbiano nome, perché mi sembrano che, quando vengono menzionati. Entrano in una sorta di problematizzazione da parte dei lettori. Per cui, se ti chiede -Ma quel personaggio che nome aveva?-,-Ma quell’altro che cognome aveva?- mi ha liberato da questo. Anche perché mi ha ricordato moltissimo il processo che subiscono le donne quando diventano madri. Diventano la madre di, ma molto spesso sono la moglie di, la cugina di, la sorella di, e così via. Perdono, in qualche modo la loro identità. È per questo che in cenere in bocca ho provato a fare la stessa cosa. […] per esempio, le donne che puliscono la casa o si prendono cura degli altri non vengono mai nominate per nome per sottolineare questo aspetto e renderlo più evidente.

Infatti, Brenda Navarro è solita rivedere più volte i suoi manoscritti e lavorare sul testo con molta cura. Pur di combattere gli stereotipi proposti nelle librerie, ovvero quella di essere etichettata come “scrittrice latino-americana femminista”, ha deciso di dare al romanzo un tono del tutto diverso rispetto a quello che il pubblico di potenziali lettori potrebbe immaginare. L’afflato è epico ed è paragonabile a quello delle tragedie greche oppure al Cantar de mio Cid, importante poema cavalleresco della letteratura spagnola.

Brenda Navarro

Il culto della scrittura in Bimbalov e il timore dell’Intelligenza artificiale usata nella scrittura

In merito a Estasi di Bimbalov, il moderatore ha rispero le parole in quarta di copertina di un altro scrittore bulgaro, Georgi Gospodinov, il quale recensisce il libro con le seguenti parole:

«Amo i libri scritti con una certa sensibilità per la lingua. I libri che ti adescano con il sottile oppio della narrazione, in cui non ci sono parole casuali e ogni riga sblocca nuove porte e percezioni. Da tempo non leggevo un libro scritto in maniera tanto fine come Estasi di Radoslav Bimbalov».

L’autore bulgaro ha descritto il piacere della scrittura ed ha sottolineato i rischi del possibile ausilio dell’intelligenza artificiale nella narrativa contemporanea:

«[…] conoscono qual è il piacere della scrittura che per me è un piacere autentico. Un piacere (direi) fisico. E ogni frase che scrivo mi da questo grandissimo piacere. Ed io personalmente […] non lascerei mai, come alcuni miei altri colleghi […] ammettono di fare, che sia l’intelligenza artificiale a togliermi questo piacere. Proprio come fossi un bambino con un nuovo giocattolo, ed voglio giocarci io. [..] Io non mi toglierò mai questo piacere per darlo all’intelligenza artificiale. E secondo me la cura per le parole, la massima cura per le parole deve essere nell’interesse di ogni scrittore […] . Personalmente io non amo le storie scritte […] senza una cura e un’attenzione per le parole. Questo per me è molto importante perché ed è il nostro compito in quanto scrittori».

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Fonte immagine di copertina: Salvatore Iaconis

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A proposito di Salvatore Iaconis

Laureato in Filologia moderna presso l'Università Federico II di Napoli il 23 febbraio 2024 e iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 25 gennaio 2021. Sono cresciuto con i programmi educativi di Piero e Alberto Angela, i quali mi hanno trasmesso l'amore per il sapere, e tra le mie passioni ci sono la letteratura, la storia, il cinema, la filosofia e il teatro assieme alle altre espressioni artistiche.

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