Claudia Durastanti racconta Carla Lonzi al Campania Libri Festival

Claudia durastanti Carla lonzi

Claudia Durastanti dialoga con Massimo Adinolfi, filosofo e curatore editoriale, Michele Dantini, storico dell’arte, riguardo la recente ripubblicazione da parte della casa editrice La Tartaruga degli scritti di Carla Lonzi, teorica del femminismo e attivista in un incontro tenutosi nell’ambito del Campania Libri Festival.
La rassegna si è tenuta dal 5 all’8 ottobre, incantando il cortile d’onore e le sale storiche del Palazzo Reale di Napoli con presentazioni, laboratori, incontri con i professionisti dell’editoria, ospiti provenienti dall’ambito letterario e cinematografico e oltre 80 stand dove conoscere in prima persone gli editori.

“Adesso esisto, questa certezza mi giustifica e mi conferisce quella libertà in cui ho creduto da sola e che ho trovato il mezzo di ottenere. Tutte le distinzioni, le categorie che esprimevano appunto il costituirsi della mia identità a partire dal dissenso – non vedevo altra via in quanto donna – non mi appartengono più: faccio ciò che voglio, questo è il contenuto che mi appare in ogni circostanza, non aderisco ad altro che a questo.”
– Carla Lonzi

Sala Coerenza, nel cuore del Palazzo Reale di Napoli funge da scenario intimo per il dialogo con Massimo Adinolfi, Michele Dantini e Claudia Durastanti, autrice, traduttrice, giornalista e curatrice dal 2021 per la casa editrice La Tartaruga, fondata da Laura Lepetit e rilevata dopo la sua morte da Elisabetta Sgarbi, direttrice della casa editrice La Nave di Teseo.
L’incontro celebra la tanto rivendicata pubblicazione -con un progetto editoriale a cura di Annarosa Buttarella- della produzione lonziana, scomparsa dai cataloghi e dalle librerie, ma mai svanita dai canali informali e dal dibattito femminista.

La ripopolazione degli scaffali e riapparizione nei circuiti commerciali di Sputiamo su Hegel e altri scritti, per merito della della casa editrice La Tartaruga, non può essere avulsa da un sorriso ironico, considerata la storia personale dell’attivista e Laura Lepetit, sua amica e compagna. Le due intellettuali separarono i propri percorsi proprio a causa della fondazione della casa editrice e il rifiuto del concetto rendita culturale da parte di Carla Lonzi, che andava contro la sua vocazione femminista, come fa notare proprio Claudia Durastanti durante la presentazione.

Sputiamo su Hegel e altri scritti appartiene al lavoro condotto da Carla Lonzi e il collettivo Rivolta Femminile, pubblicato per la prima volta nel 1970, due anni dopo la contestazione culturale del Sessantotto, che inaugurò una rivoluzione femminista feconda e fervente dal punto di vista della lotta contro il patriarcato.
Con la sua partecipazione ai gruppi di autocoscienza femminile, Carla Lonzi si emancipa dall’impostazione patriarcale del pensiero marxista, da cui non è scevro, evento che Claudia Durastanti descrive come una conversione. Evidenzia, inoltre, che il merito del fermento social-mediatico riguardo la figura di Carla Lonzi ricade in parte sulla tetralogia de L’Amica Geniale (che sottolinea “impossibile non parlarne a Napoli”). Claudia Durastanti ritiene che il pensiero lonziano sia meglio rappresentato da Lila e la sua aspra critica al proletariato, che ha ignorato la donna come oppressa all’interno della sua stessa lotta, benché molti ritengano sia il personaggio di Lenù a rappresentare meglio la sua iconografia, con la sua rivalsa femminista.
L’importante lavoro editorialmente inabissato di Carla Lonzi, emerge anche grazie al discorsi riguardo al piacere che negli ultimi anni stanno sostituendo la discussione sul desiderio, passando dunque a una dimensione femminile attiva della sfera sessuale. La donna clitoridea e la donna vaginale, pubblicato nel 1974 aggiungendosi alla seconda edizione di Sputiamo su Hegel, non può che essere considerato un’opera matriarca della discussione sul piacere, perché la donna si riappropria dell’attività sessuale e della soddisfazione del suo piacere in quanto soggetto libero e attivo. Ed è in tal senso che il lavoro di Carla Lonzi e del collettivo Rivolta Femminile resta un patrimonio culturale, intellettualmente attuale, da preservare e valorizzare per continuare a fornire alle donne strumenti interpretativi per liberarsi dalla cultura patriarcale.

 

Immagine a cura di Eroica Fenice

A proposito di Dana Cappiello

Classe 1991, laureata in Lingue e specializzata in Comunicazione. Ho sempre sentito l’esigenza di esprimermi, impiastricciando colori sui fogli. Quando però i pensieri hanno superato le mie maldestre capacità artistiche, ho iniziato a consumare decine di agende. Parlo molto e nel frattempo guardo serie tv e leggo libri.

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