Ercolano: decifrato uno dei Papiri ritrovati nel XVIII secolo

Ercolano: decifrato uno dei Papiri ritrovati nel XVIII secolo

Ercolano, uno dei Papiri del celebre sito archeologico è stato finalmente decifrato, grazie all’accurato lavoro di alcuni studenti; un vero e proprio pezzo di storia di notevole spessore culturale.
Il manoscritto risale a duemila anni fa, carbonizzato durante l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. la stessa che distrusse Pompei.

I Papiri di Ercolano furono scoperti nel XVIII secolo e per oltre 800 la biblioteca di Napoli li ha preziosamente custoditi. Ora a distanza di tantissimo tempo, il documento è stato decifrato grazie all’intelligenza artificiale.
Un’impresa particolarmente complicata, poiché quelli che una volta erano dei papiri, oggi sono dei piccoli ceppi di carbone, accuratamente analizzati da giovani ricercatori, che con impegno e dedizione hanno decifrato quanto riportato sul documento.
Una sfida che sembrava impossibile, sciogliere i rotoli di papiro, ovviamente carbonizzati, è problematico; il rischio infatti, è quello di romperli definitivamente.
Dalle prime indiscrezioni diffuse, sembrerebbe che il testo contenga scritti del filosofo epicureo Filodemo. Ad Ercolano, infatti, nell’antichità classica, esisteva una scuola che si rifaceva al filosofo della Grecia Antica Epicuro. Nel papiro decifrato vi sono alcuni riferimenti dedicati al cibo e ai piaceri della vita.

A marzo 2023, Brent Seales, docente di scienze informatiche presso l’Università del Kentucky, assieme agli imprenditori Nat Friedman e Daniel Gross, hanno lanciato la Vesuvius Challenge, un’iniziativa volta proprio a decifrare il contenuto dei Papiri di Ercolano. A distanza di un anno il traguardo è stato raggiunto.
In palio centinaia di migliaia di dollari per chiunque fosse riuscito a decifrare i papiri, senza causare nessun danno.
I vincitori della gara sono Youssef Nader, Luke Farritor e Julian Schilliger che incasseranno 700.000 dollari e che hanno dimostrano di aver individuato quali sono le chiavi giuste per accedere al contenuto dei manoscritti.

Grazie all’intelligenza artificiale e con l’ausilio di tecniche avanzate, inclusa la tomografia computerizzata, i Papiri di Ercolano sono finalmente comprensibili. Dopo esser stati trasportati presso il Diamond Light Source, e grazie ad un acceleratore di particelle vicino a Oxford, i Papiri di Ercolano sono stati sottoposti ad una scansione a raggi X ad alta intensità. In questo modo, usando il fascio parallelo così generato, i ricercatori hanno ottenuto una replica accurata del contenuto dei papiri.
Una rappresentazione in 3D che consente di analizzare virtualmente i documenti, ovviamente senza danneggiarli. Sono stati individuati diversi strati e di conseguenza anche la struttura e la disposizione dei fogli all’interno del rotolo carbonizzato.

Ercolano e la Villa dei Papiri: decifrato un importante manoscritto

Il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, su Facebook ha commentato così: “Lo straordinario fascino senza tempo dei papiri di #Ercolano! Dopo duemila anni un team di tre giovani ricercatori ha vinto la #VesuviusChallenge per essere riusciti a leggere oltre 2.000 lettere in greco da un papiro carbonizzato dall’eruzione del 79 d.C.Il team, guidato da Nat Friedman con il professore Brent Seales dell’università del Kentuky e Daniel Gross, e composto dall’egiziano Youssef Nader, dallo statunitense Luke Farritor e dallo svizzero Julian Schilliger, grazie all’impegno dell’intelligenza artificiale e a scansioni ai raggi X ad altissima risoluzione, ci restituiscono un altro pezzo della nostra storia”.

I Papiri furono scoperti a metà del Settecento da un contadino intento a scavare un pozzo; le pergamene erano appartenute ad una biblioteca di una villa il cui proprietario probabilmente era un importante uomo di Stato, forse Lucio Calpurnio Pisone Cesonino, suocero di Giulio Cesare.
Molti dei papiri ritrovati sono stati distrutti, poiché estremamente fragili, e difatti proprio per questo motivo, il lavoro dei ricercatori che sono riusciti nella difficilissima impresa, è di notevole spessore culturale. Sembrava impossibile, visti i precedenti e invece… ricordiamo che ne esistono ancora più di seicento da aprire e leggere.
Decifrarne il contenuto, secondo gli studiosi è importantissimo, poiché nei manoscritti potrebbero essere contenute informazioni di vita quotidiana, che costituiscono una finestra sul passato.

Ricordiamo che i Papiri di Ercolano sono stati rinvenuti nella omonima Villa dei Papiri; ad oggi quelli recuperati sono circa 1756, preziosa fonte di storia, letteratura, ma anche filosofia, scienza e medicina. Uno sguardo sul passato, attraverso il quale si possono scoprire tanti elementi ancora ignoti che andrebbero ad arricchire il patrimonio storico del nostro Paese.

 

Immagine in evidenza: pexels

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