L’argomento fertilità è uno dei più delicati per una coppia. La decisione dell’atto d’amore che è dare la vita impegna riflessione, sacrificio… ma quale grande gioia negli occhi della nuova creatura! Ce lo insegna Niccolò Fabi: «hai paura che il tempo non stia più al tuo guinzaglio, hai paura che il gioco adesso sia finito».
Di vitale importanza il fattore tempo, soprattutto per un duo che sceglie di divenire un trio. La fertilità sotto questo aspetto ha dei limiti e affrontarli diviene spesso traumatico, scoprendo di aver raggiunto un’età in cui ci sono molti più problemi da considerare rispetto a quelli prefigurati.
L’aiuto degli specialisti parte da qui, dal supporto medico e psicologico, di corpo e mente, per affrontare una decisione di così gran peso. È questa responsabilità ad aver spinto la dottoressa Daniela Dale a scrivere il libro pubblicato dalla GrausEditore Abbi cura della tua fertilità. Nella sua opera la Dale afferma che prima di essere una dottoressa è una donna e questo la motiva alla sensibilizzazione di problematiche spesso oscurate dai taboo della società di oggi, che quasi argina a ora di ricreazione l’educazione sessuale nelle scuole, o che impallidisce accostandosi ad argomenti di così preziosa delicatezza.
Abbi cura della tua fertilità: la presentazione di Daniela Dale
La dottoressa Dale è stata la protagonista dell’incontro di presentazione tenutosi il 22 marzo presso il Museo delle Arti Sanitarie del Complesso degli Incurabili di Napoli in collaborazione col professore Gennaro Rispoli, il quale ha compreso il valore di questo luogo, che lui e un gruppo di volontari hanno deciso di rendere accessibile a tutti, tra antichi oggetti desueti della medicina, un tempo vitali innovazioni. Questo però è anche il luogo della prima scuola italiana di ostetricia: dunque quale posto migliore per ospitare la presentazione della guida in undici capitoli della dottoressa Dale? Proprio oggi, 23 marzo, cade l’anniversario della fondazione di questa istituzione preziosa, avvenuta nel 1522.
“L’embriologia è complessa” afferma il professor Rispoli “ma è la base per comprende la dinamica di tutto, portando avanti la ricerca che insaporisce la vita“. La scelta degli studi della dottoressa Dale è improntata proprio su questo e la sua indagine l’ha portata a una verità: la fertilità è data per scontata.
Ci sono molte complicazioni che hanno influenzato la sua scrittura, tra le quali l’esperienza giornaliera con persone che non conoscono il proprio corpo, non avendo avuto l’adeguata educazione; senza parlare degli innumerevoli miti da sfatare, tra i quali la stessa demonizzazione di alcune tecniche da lei considerate valide, come il cosiddetto “utero in affitto” o la fertilità assistita di cui si occupa quotidianamente presso il CFA di Napoli.
La riserva follicolare necessaria per la riproduzione comincia già a ridursi intorno ai 30-35 anni. “Questa verità è come un atto di morte” afferma Daniela Dale.
La sua attenzione non è ricaduta solo sulle problematiche di fertilità femminile, significativamente connesse all’età: nel suo libro si parla molto di sterilità maschile, o quantomeno dei problemi che causano l’infertilità, come l’assunzione o l’esposizione a sostanze chimiche, una cattiva alimentazione, infezioni e problematiche psicologiche, una fra tutte lo stress; causa di stress può essere la stessa tensione per una gravidanza che impiega tempo a realizzarsi.
Sono problemi che la dottoressa Dale affronta quasi da vent’anni ed è naturalmente anche al corrente di soluzioni preventive prima ancora della soluzione della fertilità assistita, presa in considerazione quando la coppia presenta problemi congeniti: tra queste un’alimentazione sana e una progressiva diminuzione di fumo e alcol, così come la dovuta prevenzione presso ginecologi o andrologi già dall’età di 20 anni.
La salute psicofisica è garantita da un supporto reciproco, per quanto sarebbero ottimali gruppi di assistenza e di dialogo, già presenti nella realtà estera. L’istituzione e la famiglia non sembrano del tutto in grado di ricoprire questo compito, quando catartica potrebbe risultare un’educazione sentimentale all’amor proprio. Il dialogo e l’esposizione dei proprio dubbi potrebbe anche sciogliere dilemmi come «qual è il momento più fecondo del ciclo mestruale?». La Dale ha risposto rifacendosi alla soggettività fisiologica, dunque non c’è un momento giusto secondo parametro generale ma lo si riscontra più frequentemente a metà del ciclo mestruale. Il suo libro vede questa impostazione.
Un dialogo diretto, perché si ripromette di essere un supporto continuo.
Il progetto che la vede adesso impegnata ancora con la GrausEditore è quello di portare nelle scuole questa preziosa testimonianza a coloro che sono nell’età dei continui dubbi: gli adolescenti. La speranza è quella di educare al proprio corpo, ma l’ulteriore speranza della Dottoressa risiede in ciò che farà con il ricavato delle prime cento copie del suo nuovo libro: aiutare gli ospedali pediatrici a continuare un percorso di supporto che inizia ancor prima della nascita.
Niccolò Fabi aveva parlato di paura, ma con la sua Attesa e inaspettata è anche spunto vitale di chi come la dottoressa Dale si occupa di vita, «perché chi viene alla luce, illumina».