Giorgio Montanini al Kestè: la comicità come missione

Giorgio Montanini al Kestè: la comicità come missione

Come preannunciato pochi giorni fa, ieri sera è andato in scena lo spettacolo di Stand Up Comedy di Giorgio Montanini al Kestè in Largo San Giovanni Maggiore Pignatelli.

Giorgio Montanini al Kestè, la serata

Ore 21:00. Un cospicuo numero di spettatori attende fuori l’ingresso e inizia a scambiarsi le prime impressioni e aspettative su questo nuovo spettacolo del comico di Fermo, contenente alcuni dei suoi vecchi monologhi non conosciuti dal grande pubblico.

Ore 21:30. Si inizia a scendere nella saletta sotterranea e subito si invoca a gran voce il comedian marchigiano:”Giorgio! Giorgio!”. L’attesa è delusa, ma soltanto momentaneamente, il primo a salire sul palco non è Giorgio Montanini ma il comico romano Mauro Kelevra che, con un irriverente monologo sul suo astio verso i bambini, riscalda l’atmosfera per il protagonista della serata.

Ore 22:30. Giorgio sale sul palco acclamato da tutta la platea: è finalmente giunto il suo momento. Dopo una breve introduzione allo spettacolo, entra a gamba tesa nel cuore della narrazione, scagliandosi contro due delle più grandi piaghe sociali del nostro paese: le cover band e la Lega ( ci ripromettiamo di non menzionarla più perché la leggenda narra che essa salga nei sondaggi ogni volta che viene nominata).

Con lo sguardo indemoniato e fermandosi pochi volte, Montanini sviscera uno dopo l’altro i suoi monologhi. Espone gli effetti negativi e le contraddizioni di temi come l’omofobia e la religione, mostrando le loro fallaci fondamenta, costruite sulla paura e l’ignoranza. Squarciando quel rassicurante velo di Maya, costruito apposta per loro dalla nostra società capitalista, dietro il quale esse si rifugiano .

La forza della dialettica di Montanini, nonostante abbia più volte incitato il pubblico a malmenare i cantanti delle cover band, è nel non essere violenta. Mi spiego meglio. Quando critica qualcuno o qualcosa, non lo fa in maniera approssimativa ma ne scioglie i nodi più stretti e presenta quella cosa per quello che davvero è, nella maniera più cruda e cinica possibile. Non cade nella polemica perché, se è vero che la violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci, essa è soltanto una reazione isterica, seppur a volte inevitabile non è una risposta intelligente perché fin troppo semplice e conveniente. Giorgio si assume quindi la piena responsabilità dell’essere uomo, che non consiste in una vaga serie di buoni propositi e buone intenzioni, ma nell’obbiettivo di essere creature ragionevoli che si emancipano dagli istinti.

Assumendo quasi i connotati di un invasato profeta, il comico marchigiano non preannuncia salvezze edeniche o imminenti apocalissi, ma ripudia qualsiasi forma di coercizione o repressione della parola e mostra al pubblico quella che, in fondo, è l’unica via per essere uomini: la ragione.

Ma la  Stand Up Comedy non si ferma qui

Ebbene sì, la Stand Up Comedy a Napoli non si ferma con l’esibizione di Giorgio Montanini al Kestè ma ritornerà il 29 Settembre con il comico Pietro Sparacino, dove? Sempre al Kestè!

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A proposito di Angelo Baldini

Sono nato a Napoli nel 1996. Credo in poche cose: in Pif, in Isaac Asimov, in Gigione, nella calma e nella pazienza di mia nonna Teresa.

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