Giovanni Mancini: “Una vita per l’arte”, retrospettiva a Guardia Sanframondi

Giovanni Mancini: "Una vita per l'arte", retrospettiva a Guardia Sanframondi

Domenica 20 agosto alle ore 19, presso la Galleria Domus Mata (Museo delle Arti e delle Tradizioni Attive) di Guardia Sanframondi (Benevento), è stata aperta al pubblico “Una vita per l’arte”, la retrospettiva dedicata a Giovanni Mancini, per non dimenticare l’opera e l’uomo, scomparso il 2 gennaio del 2016.

Artista poliedrico, Mancini è stato innanzitutto uno scultore guardiese, che ha coerentemente esercitato negli ultimi decenni di fine secolo e nei primi del nuovo, da sempre amante del disegno e della grafica ma appassionato anche di pittura, di restauro e di fotografia. La forza creatrice ed innovatrice delle sue opere è sempre stata imprescindibile dalla tradizione, da cui ha preso le mosse, ma anche da un diligente studio e da una profonda conoscenza delle tecniche e dei materiali che, tra l’altro, lo hanno portato ad avere una grande curiosità per la storia artistica della sua terra e ad esercitare un ruolo attivo nella salvaguardia di numerosi beni culturali dei suoi luoghi natii. Infine è stato un Maestro, nel senso etico del termine, convinto che la didattica e la trasmissione di competenze alle nuove generazioni siano l’anello di congiunzione tra passato e futuro e gli elementi fondanti per un mondo artisticamente più maturo.

L’immaginazione di Giovanni Mancini fa rivivere le pietre della sua Domus

Dopo un’accoglienza commovente da parte della moglie Caterina Tarantino, la serata ha visto l’intervento del sindaco di Guardia Sanframondi, Floriano Panza. Ricordando la presenza di Mancini attraverso le splendide mura del monumentale Palazzo Piccirilli, che egli ha comprato e restaurato per dare vita alla sua Domus MATA – luogo che la famiglia dell’artista custodisce in maniera decisa e rispettosa delle idee del Maestro, in un modo che Mancini avrebbe approvato – il sindaco ha dichiarato che l’amministrazione comunale intende prendere il testimone dell’attività dell’artista, che ha riportato l’attenzione su Guardia e sulla sua terra natìa, scegliendo innanzitutto un’opera di Mancini come logo ufficiale dei Riti settennali 2017 e poi promuovendo un FONDO MANCINI, per mettere a disposizione di tutti coloro che vogliono entrare nei temi curati dal Maestro le sue opere ed anche volendo delle copie, per promuovere e socializzare l’arte e la cultura.

Giovanni Mancini: talmente piccolo da poter essere grande e talmente grande da poter essere sempre piccolo

La mostra e il catalogo che lo accompagna, Edizioni Gangemi, sono stati progettati e curati da un team di studiosi (Giovanna Cassese, Luigi Fiorletta, Loredana Rea, Gabriella Spizzuoco, Donato Marrocco, Gianluca Mancini e Caterina Tarantino) e sottolineano la complessità e l’unità concettuale di un’attività, la quale sembra una narrazione di segni che prendono corpo nello spazio.

Abbiamo parlato di Giovanni Mancini con Luigi Fiorletta, direttore dell’Accademia delle belle Arti di Frosinone.

Professor Fiorletta, lei ha partecipato al progetto della mostra e del catalogo. Come hanno avuto origine queste iniziative?

Io mi sono adoperato per l’allestimento della mostra perché, essendo stato molto legato a Giovanni nel periodo in cui ha insegnato all’Accademia di cui sono direttore, per me era doveroso dare il mio contributo. Sono, inoltre, sicuro che Giovanni sarebbe stato contento del successo della mostra nella sua Guardia, dell’allestimento in sé, delle opere scelte e della mia risposta positiva nei suoi confronti.

Cos’ha questa mostra di peculiare? Cosa pensa che Mancini vorrebbe suggerire a tutti coloro che da oggi in poi avranno il piacere di osservare le sue opere in questa Domus MATA?

Nella scelta delle opere c’è tutto il percorso artistico di Giovanni, dalle sculture monumentali, che per lui rappresentavano il linguaggio espressivo privilegiato con cui indagare la realtà e riferire la propria esperienza del mondo, ai disegni preparatori fino all’autoritratto in ceramica e ai ritratti di cittadini guardiesi.

Ci descriva un’immagine, un ricordo che ha dell’artista.

Giovanni è stato una persona talmente umile e affettuosa che difficilmente, sono sicuro, potrò trovarne di eguali.

Qual è il messaggio che lei sente di poter consigliare ai giovani artisti d’oggi?

Seguire maestri come Giovanni. Egli ha dedicato la sua vita didattica agli studenti, ha dato loro tutto senza nascondere nulla della sua maestria e questa sua trasparenza, questa sua disponibilità intellettuale sono chiari indizi di che grande uomo sia stato.

Per altre notizie sull’artista e sulla galleria Domus Mata:
www.GiovanniMancini.info
[email protected] / [email protected]
3276907535 / 0824864628 
www.DomusMata.it

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