Museo Nitsch: Sollo&Gnut in trio per il Sunset Live@Nitsch

Museo Nitsch: Sollo&Gnut in trio per il Sunset Live@Nitsch

Il 2 giugno alle ore 19.00, a Napoli, in Vico Lungo Pontecorvo n. 29/d, sarà possibile visitare la collezione museale di Nitsch, si avrà modo di assaggiare del vino offerto dal Consorzio e Tutela Vini del Vesuvio e, sull’incantevole terrazza del Museo Nitsch, si darà il via alla Quinta Edizione di Sunset Live@Nitsch, la rassegna di musica al tramonto, organizzata dalla Associazione Culturale Brodo, con la direzione artistica di Viola Bufano.

A partire dalla prossima domenica, ascolteremo la musica di vari cantautori napoletani: da Sollo & Gnut a Giovanni Block, passando per Alessio Arena, a seguire Fabiana Martone, per concludere, a metà settembre, con il concerto di Scapestro.

Dunque, in una cornice unica qual è, appunto, la terrazza del Museo, si partirà con il concerto di una delle coppie più affascinanti e vulcaniche del panorama attuale, Alessio Sollo e Claudio Domestico, in arte Gnut.
Ad accompagnarli ci sarà Michele Signore al violino, mandolino e mandoloncello.

L’orso ‘nammurato

Il sodalizio artistico di Alessio Sollo e Claudio Domestico, che prende il nome di SolDo, domenica 2 giugno, presenterà “L’orso ‘nnammurato” (pubblicato da “ad est dell’equatore”), disco nato da alcune poesie di Sollo, messe successivamente in musica da Gnut.

“L’orso ‘nnammurato” è anche un meraviglioso libro, costituito da sessantaquattro poesie di Sollo e da alcune loro partiture musicali, create da Gnut.

Si tratta di un grande progetto artistico che si nutre di parole di speranza, dignità, forza, coraggio, solitudine, malinconia, amore e di una musica che ha il loro stesso identico sapore. Inoltre, si affacciano qua e là bellissimi spaccati napoletani.

Il Museo Nitsch di Napoli

Non tutti conoscono il Museo Hermann Nitsch– Archivio Laboratorio per le Arti Contemporanee di Napoli. Un luogo artistico multifunzionale, accolto dalla Fondazione Morra–Istituto di Scienze delle Comunicazioni Visive, che promuove e organizza la ricerca, la realizzazione e la divulgazione della cultura delle comunicazioni visive. Il museo possiede esteriormente una terrazza che affaccia sul “Cavone” e da cui è possibile vedere un panorama mozzafiato della città.

Quest’istituzione singolare si trova quasi nascosta tra i vicoletti napoletani. D’altronde, come dice la canzone di Niccolò Fabi, raro è trovare una cosa speciale nelle vetrine di una strada centrale.

Di fronte all’arte sanguinolenta di Hermann Nitsch non si può restare indifferenti. I più ne restano inorriditi. C’è chi dice di provare schifo per le sue opere perverse, cruente, brutali, e chi ha messo l’artista più volte in guai giudiziari. Ma la sua arte ha come unico scopo l’accettazione, perché l’accettazione rende liberi. È per questo che Nitsch rovista nell’istinto violento e perverso dell’uomo, perché nell’uomo è insita un’energia assassina che va, in qualche modo, liberata.

L’artista afferma:

«È solo passando attraverso i più bassi istinti dell’uomo che può avvenire la catarsi. Quando squartiamo un animale, sentiamo le sue viscere calde, beviamo il suo sangue, ritorniamo in contatto con qualcosa di primitivo che ci appartiene. È in questi momenti che esce fuori la nostra natura, che non è né buona né cattiva, è semplicemente il nostro istinto. Può essere anche violento, ma la violenza fa parte del mondo ed è meglio esorcizzarla in un rito collettivo che reprimerla. Viviamo in una forma di depressione latente, siamo anestetizzati. Le mie Azioni sono un modo per avvicinare la vita alla morte ed è da questa esperienza che usciamo più forti. Ecco perché la gente che partecipa mi ringrazia».

Vale la pena andare a dare un’occhiata.

 

Il costo del biglietto è di 15 euro, comprensivo dell’ingresso e della visita libera alla collezione museale, della degustazione di vino e del concerto.

Per prenotare bisogna inviare un’e-mail a associazionebrodo@gmail.com o chiamare al 328-3849804, specificando il numero di prenotazioni, i nominativi e i recapiti cellulari.

Fonte immagine: Ufficio stampa Viola Bufano

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A proposito di Chiara D'Auria

Nata e cresciuta in Basilicata, si laurea in Filologia Moderna presso l’Università Federico II di Napoli. Scrive per abbattere barriere e scoperchiare un universo sottopelle abitato da anime e microcosmi contrastanti: dal borgo lucano scavato nella roccia di una montagna avvolta nel silenzio alle viuzze partenopee strette e caotiche, dove s'intravede il mare. Scrive per respirare a pieni polmoni.

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