Piatti ricchi di sapore e 100% cruelty free, in un locale accogliente e pop a due passi da Via Toledo. Green M’ama è il fast food vegano di cui, bisogna ammetterlo, si sentiva la mancanza a Napoli. La città partenopea, infatti, fatica ancora a soddisfare pienamente la crescente richiesta di alternative plant-based, proveniente sia dai residenti che dai numerosi visitatori, nonostante i numeri parlino chiaro. Secondo il rapporto Eurispes 2024, vegetariani e vegani in Italia rappresentano complessivamente il 9% della popolazione (rispettivamente il 6,6% e il 2,4%), quasi un italiano su dieci. Si tratta di un trend in costante crescita, che non riflette una semplice moda passeggera, quanto piuttosto una consapevolezza sempre più diffusa e la volontà di incidere sul cambiamento anche attraverso le scelte alimentari quotidiane.
Realtà come questa sono, quindi, preziose per il territorio. Non solo offrono un’alternativa gustosa e sostenibile alla ristorazione tradizionale, ma contribuiscono attivamente a sfatare il pregiudizio che vuole il cibo vegetale insapore o poco appagante. Anzi, tutt’altro: ne abbiamo avuto conferma diretta durante una serata di presentazione organizzata ieri dalla giornalista Ilaria Bernardo.
L’evento è stato l’occasione ideale per approfondire il progetto nato da un’intuizione condivisa da Claudia Neri con i soci Giò Ievoli e Francesco Ioviero. Aperto nel 2023, Green M’ama ha rapidamente conquistato il pubblico, tanto da ricevere il Just Eat Award come Miglior Ristorante Sostenibile dopo appena sei mesi di attività. Il press dinner ci ha permesso anche di scoprire in anteprima il nuovo menù estivo, un vero tripudio di sapori, che segna un’ulteriore tappa per questa realtà in costante crescita (è infatti prevista a breve l’apertura di una nuova sede a Roma). Significativa, e in linea con la mission del locale, è stata anche la presenza di esponenti di WWF Napoli, Greenpeace, FAI Ambiente e Legambiente.
Green M’ama, l’intervista a Claudia Neri
Prima della cena abbiamo avuto modo di scambiare due chiacchiere con la proprietaria, Claudia Neri, che ci ha raccontato un po’ di inediti retroscena di questo locale e del suo futuro, che ci auguriamo essere radioso.
1. Il nome Green M’ama riassume perfettamente la filosofia del locale: come e quando è stato avviato il progetto? E, più in generale, quanto ha inciso il tuo percorso personale – dalle scelte alimentari a quelle etiche – nella creazione e nello sviluppo di questa realtà? Spesso, infatti, è proprio da una trasformazione intima che scaturisce un’idea imprenditoriale coerente e autentica. È stato così anche per te?
Il nome Green Mama deriva da: Green che rappresenta il mondo vegetale e la sostenibilità; Mama che ha un doppio significato: M’ama (M apostrofo ama), come il verde mi ama, e Mama (mamma), la figura che per eccellenza si prende cura dell’alimentazione e vuole far mangiare i prodotti migliori. La motivazione nasce dalle mie scelte alimentari, dal mio stile di vita e anche dalla volontà di creare proprio anche intorno a me un ambiente in cui ci fosse meno crudeltà rispetto allo sfruttamento e all’uccisione degli animali per scopo alimentare. È nata quindi l’esigenza magari di creare, ecco, appunto, un posto mio, ma che potesse essere anche il punto di riferimento di tutte quelle persone che si sentono come me e che condividono questa filosofia, che per fortuna sono sempre di più. La coerenza, diciamo, nasce proprio da un’esigenza personale e da una visione che per fortuna ho scoperto anche essere condivisa, diciamo, con molte persone intorno a me.
2. La Campania è una delle regioni con il maggior numero di prodotti vegetali d’eccellenza, eppure sono veramente pochi i ristoranti vegetariani. Quali sono, secondo te, le ragioni di questo strano paradosso?
Il fatto che la Campania sia molto forte per le materie prime per noi è un valore aggiunto, perché noi proprio proponiamo anche tantissimi piatti che hanno degli elementi stagionali, cioè sempre, quindi nei nostri menù c’è sempre stagionalità, ma proprio territoriali (pomodori, zucchine alla scapece, melanzane, polpette al sugo…). Quindi per noi la regionalità e la materia prima sono fondamentali. Allo stesso tempo, purtroppo il Sud Italia è ancora molto ignorante, molto carico di pregiudizi che poi è sempre vicino, diciamo, all’ignoranza, per cui c’è ancora un po’ di recalcitranza nei confronti di questo tipo di alimentazione, che viene sempre vista come un’alimentazione di serie B oppure noiosa oppure poco saporita. Quindi magari si pensa, ecco, col classico stereotipo che chi non mangia carne, pesce e derivati possa essere una persona che mangia solo, non so, insalata. Ma in realtà proprio già nella nostra tradizione (si pensi alla pasta e patate, la pasta e fagioli, tutti i tipi di condimenti che noi facciamo e di cui rappresentiamo l’eccellenza) sono già di base proprio prodotti vegetali. Quindi molto spesso bisogna più combattere con l’idea e con il pregiudizio perché poi, quando queste stesse persone che ce l’hanno assaggiano poi dei prodotti, alla fine si ricredono e apprezzano anche quello che hanno gustato. Per cui è un paradosso, è vero, che va un po’ a essere giustificato da una base di ignoranza ma anche di pregiudizio, ma che allo stesso tempo per noi rappresenta un valore aggiunto perché la qualità della materia prima è protagonista dei nostri menù.
3. Turisti o napoletani: chi sono i clienti della vostra splendida realtà?
Per quanto riguarda il tipo di clientela, noi siamo partiti pensando che la maggior parte sarebbero stati turisti, mentre, devo dire la verità, abbiamo avuto anche su Napoli una risposta positivissima anche da tutti coloro che abitano in città e che quindi appartengono al territorio. Non solo, naturalmente, vegani o vegetariani, ma anche appunto persone che sono attente all’alimentazione oppure hanno la curiosità di provare cose nuove o semplicemente apprezzano questo tipo di cucina o che, portati da un amico, da un fidanzato, da una fidanzata, sono poi riusciti ad apprezzare la nostra cucina e alla fine a provarla anche, come dire, senza essere accompagnati o costretti. Per cui i turisti rappresentano una fondamentale, diciamo, fetta del nostro mercato, ma sicuramente mi sento di dire che anche la popolazione napoletana ha dato una risposta estremamente positiva.
4. Il nuovo menù sembra davvero interessante: quali sono le principali novità e quali gli elementi di continuità con il precedente?
Il nuovo menù ha come elemento di continuità, riallacciandomi alla domanda precedente, sicuramente il fatto di prendere degli alimenti della materia prima stagionale, quindi come ti dicevo prima ci sono tanti pomodori, dai ciliegini ai pomodori da insalata, pomodori secchi, insomma, ci sono zucchine fatte appunto alla scapece, ci sono melanzane, ci sono tantissimi elementi che naturalmente vanno ad essere della stagione estiva, quindi freschi, ecco, e anche piacevoli (c’è rucola, c’è insalata, c’è basilico). Per quanto riguarda invece le novità, ecco, le novità interessanti, secondo me, sono che abbiamo messo in questo menù tutti i nostri piatti che durante il corso del tempo hanno riscosso maggiore successo. Poiché nel tempo abbiamo fatto tanti eventi, tanti speciali, in cui appunto proponevamo dei piatti per un periodo di tempo limitato o addirittura per una sera sola. Questo menù, mi sento di dire, è il menù che li fa convergere tutti. Quindi abbiamo preso quello che è piaciuto di più ai nostri clienti e lo abbiamo inserito in questo menù: dal sushi al Green Bun, che è questo panino che avremo con appunto anche le zucchine alla scapece, dal panino con le polpette, il Polpetta Bun che è stato amatissimo, avremo proprio i prodotti, diciamo, che sono stati più apprezzati dalla nostra clientela.
5. Dopo Napoli e Roma, quale “nuova frontiera” del fast food vegetale sogna di conquistare Green M’ama?
Dopo Roma e Napoli, noi abbiamo in programma di aprire un altro punto vendita a Roma, perché, poiché appunto il territorio è molto ampio, c’è tanto turismo e c’è tanto… c’è tanta clientela, ecco, essendo Roma enorme, e poi di spostarci su Milano.
Un assaggio del nuovo menù estivo
Responsabile della cucina è la giovane cuoca Martina Capuano, vero asso nella manica di Green M’ama, che ha preparato alcune delle ultimissime proposte. La degustazione, ben realizzata ed equilibrata nei sapori, ha previsto:
- Magnum: tre crocchette di patate su stecco con panatura croccante ai corn flakes, aromatizzate rispettivamente con piselli e menta, zafferano, e pomodori secchi.
- Bao Buns: morbidi panini al vapore proposti in due versioni: una con salmone vegetale, guacamole, cipolla croccante e glassa di soia; l’altra con pulled vegetale in salsa barbecue, “feta” vegetale alla barbabietola e insalata.
- Mama Bun: panino con una generosa cotoletta di melanzane, rucola fresca, provola vegetale filante, pomodori secchi e salsa allo “yogurt” e aglio.
- Not a Cheesecake: base biscottata, crema al formaggio vegetale e topping ai frutti di bosco.
Com’è andata? Anche oltre le nostre aspettative. E questo proprio a riconferma di come gusto, creatività e sostenibilità possano andare di pari passo. Green M’ama, in conclusione, è un indirizzo da segnare in agenda, un fast-food da non perdere, per vegani e no.
Green M’ama: informazioni, indirizzo e orari
Il ristorante Green Mama di Napoli è aperto a pranzo dalle 12 alle 15.30, a cena dalle 19 alle 22.30. Il sabato è aperto con orario continuato, mentre il lunedì è chiuso.