Pescaturismo a Cetara, arriva “Alici come prima”

Il pescaturismo di Alici come prima

Spaghetti con la colatura di alici, fritture di paranza, totani e gamberi sono solo alcuni dei piatti tipici che popolano le tavole estive della costiera amalfitana. Ma cosa accade prima che queste prelibatezze saltino nelle padelle dei migliori ristoranti della costa? È ciò che si propone di mostrare il progetto di pescaturismo di Gianluca D’Uva, titolare da aprile 2017 del ristorante Alici come prima (Corso Garibaldi, 9 – Cetara, Sa) e, da pochi giorni, del peschereccio Salvatore I ormeggiato lungo la costa del piccolo borgo marinaro.

La prima tappa del tour alla scoperta delle tradizioni di Cetara è l’azienda Nettuno, che dagli anni ’50 si occupa della lavorazione di alici, tonno ed altri prodotti ittici locali realizzando specialità come la colatura di alici, prodotto tipico cetarese, lavorato con metodi artigianali e di lunga tradizione. Dopo una visita all’azienda, Gianluca D’Uva illustra alla stampa il suo progetto di ristorazione, attraverso il viaggio enogastronomico proposto dal ristorante Alici come prima, all’insegna dei colori e dei sapori della costiera amalfitana.

Con un menù essenziale ma deciso, in cui prodotti del mare e dell’orto si sposano in piatti dal perfetto equilibrio, la nuova idea di ristorazione di D’Uva si avvale di due importanti compagni d’avventura: il giovane chef napoletano Stefano Cavaliere, con esperienze sia al San Pietro di Cetara sia al Paesan di Londra. e il cetarese Raffaele Pappalardo, chef di lunga esperienza, soprattutto in Francia.

Il progetto di pescaturismo di Alici come prima: un connubio perfetto tra turismo ed enogastronomia

A bordo del peschereccio Salvatore I, il ristorante Alici come prima offre ai turisti la possibilità di vivere l’indimenticabile esperienza dell’attività di pesca, partecipando attivamente al recupero delle freschissime materie prime che andranno a costituire i piatti che di lì a poco gusteranno sulle tavole della trattoria di mare.

Con una partenza alle 8 del mattino dal porto di Cetara e non più di 11 persone a bordo del peschereccio, si arriverà nelle acque tra Capo d’Orso e Maiori, dove si alzeranno le reti gettate in acqua la sera prima. Il pescato del giorno verrà conservato e mantenuto fresco, mentre i turisti avranno la possibilità di fare un bagno nelle calette, fino all’arrivo dello chef Stefano Cavaliere, che cucinerà a bordo parte del pescato, mentre un’altra parte sarà portata direttamente nella cucina del ristorante.

Una nuova e del tutto inedita filosofia di ristorazione e pescaturismo è quella ideata da Gianluca D’Uva, che mira a proporre i prodotti tipici della costa cetarese attraverso un nuovo slancio al turismo, all’insegna della tradizione locale e della valorizzazione delle ricchezze del borgo marinaro di Cetara.

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A proposito di Felicia Tafuri

Dottoranda di ricerca in Filologia classica. Seguace del "se non vedo, non credo", vivo sempre zaino in spalla, in cerca di storie da raccontare.

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