Pizzeria Da Zero: come in cinque anni si rivaluta il Cilento

Pizzeria Da Zero: come in cinque anni si rivaluta il Cilento

Pizzeria da Zero: si nasce in Cilento e si va ovunque

Il Cilento, zona della Campania molto famosa per le località balneari “nasconde” anche molto altro. È una terra ricca di tradizioni e di riti, soprattutto per quanto riguarda la gastronomia. È sempre necessario ricordare che il Cilento è la culla della cosiddetta dieta mediterranea, denominazione che comprende uno stile di vita invidiato in tutto il globo, con alla base il consumo di prodotti stagionali come ortaggi, frutta e verdura, pochissima carne, prodotti ittici, olio extravergine d’oliva e la salubrità eccelsa dell’ambiente dove si vive.

Pizzeria da Zero: il fatturato e la crescita

La storia di Pizzeria da Zero parte da un piccolo paesino del Cilento, con meno di diecimila abitanti: parliamo di Vallo della Lucania. Un rapporto strettissimo con le aziende locali, i piccoli agricoltori e le coltivazioni del posto, in alcuni casi anche salvandone alcuni tra questi e portandoli in giro per l’Italia. Alla fine del 2018, il gruppo Da Zero ha fatturato più di 3 milioni di euro e non ha intenzione di fermarsi. Il gruppo della pizzeria Da Zero si propone di raggiungere (e forse, anche di superare) i 5 milioni di euro entro quest’anno.

Ha ben ragione di credere nell’impresa, visto l’andamento più che positivo delle cinque sedi sparse su territorio nazionale: oltre a Vallo della Lucania, pizzeria da Zero ha ben due sedi a Milano, una a Matera ed una a Torino. Una diffusione su territorio nazionale che non solo ha portato nuova linfa e vigore nel mondo pizza, ma anche nella manodopera: infatti, più del 60% degli operatori della pizzeria Da Zero (nelle sue varie sedi) è di provenienza cilentana.

Pizzeria da Zero: gli inizi

Paolo De Simone, responsabile della produzione e dello sviluppo, racconta gli esordi: «Ci siamo resi conto, cinque anni fa, che la tradizione gastronomica del Cilento non era ben valorizzata. Allora abbiamo pensato di portare in scena i prodotti della nostra terra, includendo tantissimi presidi Slow Food. La pizza proposta, come idea e modalità, è quella della pizza napoletana. Ad oggi, con le nostre cinque pizzerie attive, siamo arrivati ad un totale di circa 700mila pizze sfornate.»

Pizzeria da Zero: la pizza Primula Palinuri

Con l’hashtag #DaZeroaCinque, il gruppo ha presentato la pizza Primula Palinuri, omaggio a tutto tondo alla propria terra. La pizza è guarnita con mozzarella di bufala, pesto di rucola, cacioricotta di capra cilentana, pomodorino giallo, olio EVO, basilico e riprende appunto i colori del fiore di cui porta il nome.

Inoltre- come tengono a sottolineare- è un invito a scoprire, apprezzare e valorizzare gli artigiani che hanno messo a disposizione gli ingredienti di prima qualità. Giuseppe Boccia, infatti, sottolinea come moltissimi parlino di cibo “Made in Italy” senza avere ben preciso di cosa si parli. Inoltre, aggiunge, c’è necessità di valorizzare la “Dieta Mediterranea” come fattore attrattivo turistico, visto che moltissimi viaggi e vacanze vengono fatte appunto anche in base alle mete del “mangiar bene”.

[Foto copertina: Credit Enzo Finizola]

A proposito di Nunzia Clemente

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