Giovedì 20 settembre è stata presentata al Palazzo Caracciolo di Napoli la guida “Pizzerie d’Italia 2019”, le migliori pizzerie del paese secondo il Gambero Rosso, nelle parole del direttore generale Luigi Salerno “sinonimo di qualità e di diffusione della cultura dell’arte della pizza nel mondo“, ben conscio della portata ormai globale di un cibo come la pizza, ma anche della responsabilità dell’Italia, ed in particolar modo della città di Napoli che alla pizza ha dato i natali, di testimoniare una tradizione millenaria e, al contempo, aprirsi all’innovazione, come hanno dato prova di saper fare i pizzaioli in gara, realizzando con i prodotti della tradizione culinaria italiana prodotti gourmet originali e saporiti.
Pizzerie d’Italia 2019: il podio
La competizione ha visto contendersi il podio pizzaioli di tutte le età e di tutte le regioni d’Italia, che, per l’accesso alla guida Pizzerie d’Italia 2019, sono stati giudicati sulla base di tre voci fondamentali: la qualità della pizza (impasto, lievitazione ed ingredienti utilizzati), il servizio (che include non soltanto il menù culinario ma anche la carta dei vini) e l’ambiente. Non mancano new entries nella guida Pizzerie d’Italia 2019: il mestiere è infatti in espansione e le nuove leve, più volte premiate nella guida, fanno certamente onore a quella che sta diventando una mansione di prim’ordine e di gran prestigio nella ristorazione, al pari del lavoro dello chef.
Sul podio, insigniti con il prestigioso riconoscimento Tre Spicchi, con un punteggio di 96/100, ci sono a pari merito Franco Pepe (Pepe in Grani, Caiazzo, CE) e Simone Padoan (I Tigli, San Bonifacio, VR), cui seguono Enzo Coccia (La Notizia, Napoli) e Renato Bosco (Saporè, San Martino Buon Albergo, VR), entrambi con punteggio 94/100. Vince il primo posto riservato alla pizza in teglia, con un punteggio di 95/100, Gabriele Bonci (Bonci Pizzarium, Roma).
Inoltre, nelle categorie dei Premi Speciali, il Gambero rosso ha premiato Gennaro Battiloro, allievo di Franco Pepe (Battil’oro, Querceta, LU), che ha presentato una pizza con baccalà islandese mantecato, riduzione di pomodoro verde alla vaniglia e chips di mela annurca, e Francesco e Salvatore Salvo (Salvo, San Giorgio a Cremano, NA) come “maestri d’impasto”, come “pizzaioli emergenti” i giovanissimi Luca Mastracci (Pupillo a Priverno, LT), che ha presentato una pizza con fiordilatte pontino, cicorietta selvatica, ragù di carni bufaline, ricotta salata di bufala e olio extravergine d’oliva, e Valentino Tafuri (3Voglie in Centro, Battipaglia), come “pizze dell’anno” Alberto Morello (Gigi Pipa, Este, PD), Gianluigi Di Vincenzo (Giangi’s Pizza, Arielli, CH), Guglielmo Vuolo (Verona), Pier Daniele Seu (Seu Pizza Illuminati, Roma) con la sua pizza dolce al gusto di fior di fragola e croccante, mentre per la “migliore carta delle bevande” sono stati premiati Stefano Bonamici e Ciro Oliva.
Non sono mancati i pluripiemiati nomi della tradizione classica napoletana come Gino Sorbillo, Enzo e Cristiano Piccirillo della Masardona, Antonio Starita, che hanno esportato la tradizione napoletana anche nel resto d’Italia (molto rinomate le pizzerie Sorbillo e Starita, rispettivamente, a Milano e Torino); le distanze si accorciano così nei confini nazionali, permettendo di gustare la vera pizza napoletana anche altrove, ma non solo: è presente nella guida Pizzerie d’Italia 2019 una classifica delle migliori pizzerie italiane nel mondo.
Alla premiazione è seguita la degustazione realizzata da alcuni dei maestri pizzaioli premiati, accompagnata da un’ottima Falanghina del Sannio DOP del Consorzio Tutela Vini del Sannio.