Mangiare vegano a Napoli: 9 indirizzi da segnare

Mangiare vegano a Napoli: 10 indirizzi da segnare

Mangiare vegano a Napoli può essere davvero soddisfacente. Ma non c’è molto da stupirsi, in realtà. La città è da sempre legata a una tradizione gastronomica ricca di verdure e ortaggi, tanto che i suoi abitanti sono stati soprannominati in passato “mangiafoglie”. Tornando ai giorni d’oggi, però, quali sono i migliori ristoranti, le migliori pizzerie e pasticcerie con opzioni vegane? Scopriamolo insieme, ma prima un piccolo quanto fondamentale disclaimer.  Le attività presenti in questo articolo sono state selezionate sulla base di nostre esperienze dirette. Abbiamo provato personalmente ognuna di loro, come clienti o in occasione di eventi stampa.

Tabella riassuntiva dei locali con opzioni vegane

Nome locale Indirizzo Specialità
Vitto Pitagorico Piazza Museo, 15 Cucina vegana e crudista gourmet
Mame Ostrichina Via Carlo de Cesare, 52 Cucina vegana e lettura tarocchi 
‘O Grin Via Mezzocannone, 83 Piatti del giorno, piattone misto
La Riggiola Vico Satriano, 12 Cucina a km 0 con opzioni vegetali
Owap Via Foria, 114 Pizza a portafoglio e al piatto vegana
Isabella De Cham Via Arena della Sanità, 27 Pizza fritta tradizionale e vegana
Green M’ama Via Toledo, 368 Fast food vegano, bao, burger
Leopoldo Infante Via Benedetto Croce, 30/31 Sfogliatella e pasticceria vegana

Mangiare vegano a Napoli: i migliori ristoranti vegani e vegan-friendly

Dai locali storici alle nuove aperture, ecco dove sedersi per un pasto completo e 100% vegetale.

Vitto Pitagorico: l’alta cucina vegana e crudista

Di fronte al Museo Archeologico Nazionale, la certezza meat-free è Vitto Pitagorico. La sua cucina è sia vegetariana che vegana, con diverse opzioni crudiste. Il menu è un inno alla creatività: dai formaggi vegetali autoprodotti agli “spaghetti” di zucchine, lo studio e la ricerca nei piatti è evidente.  I suoi ambienti raffinati sono ideali per una cena speciale o per chi vuole conoscere l’espressione più raffinata della cucina a base vegetale. Attento il servizio, buone le pizze!

Mame Ostrichina: nutrimento per corpo e anima

Mame Ostrichina non è un semplice ristorante, ma un’idea che prende forma nei vicoli vicino a Piazza del Plebiscito. La filosofia di Monica Neri, la fondatrice, trasforma il pasto in un momento di benessere e connessione. Il concetto si basa sulla consapevolezza che “siamo ciò che mangiamo”. Qui l’atto del nutrire diventa un’esperienza completa, che unisce una cucina vegetale ricercata a un ambiente pensato per creare un viaggio interiore, a volte accompagnato anche dalla lettura dei tarocchi. Un luogo speciale, perfetto per chi cerca un’alimentazione sana che sia anche nutrimento per l’anima.

La Riggiola: tradizione con un menu vegano dedicato

Taverna La Riggiola

La Taverna La Riggiola, nel quartiere Chiaia, celebra la sostenibilità con una cucina che attinge direttamente dalla terra. Nata nel 2017 dalla visione di Pietro Micillo, la cui famiglia possiede un’azienda agricola dal 1892, questa taverna pone la stagionalità e il km 0 al centro della sua proposta. Lo chef Marco Montella esalta le materie prime fresche per migliorare gusto e qualità, con un menu che include creative opzioni vegetali. Famoso il loro “spaghetto vegetale” di fagiolini. È la scelta perfetta per chi cerca una cucina tradizionale attenta all’etica e all’ambiente.

Amico Bio – un sorriso integrale: biologico e biodinamico

Amico Bio è il ristorante di Un sorriso integrale, una realtà che da oltre vent’anni promuove la cultura del biologico e della biodiversità a Napoli. Si trova a pochi passi da Santa Chiara. Il menu cambia quotidianamente in base alla disponibilità dei prodotti e offre sempre antipasti, primi di pasta e riso, e secondi a base di seitan e tofu. Il loro piatto unico è molto consigliato perché permette di assaggiare diverse preparazioni del giorno. Un luogo dove la filosofia del cibo sano e sostenibile si sposa con il sapore.

Le pizzerie con le migliori opzioni vegane

Che sia onnivora o vegan non cambia, la pizza a Napoli è una cosa seria. Oltre alla classica marinara, sono numerose le proposte e le pizzerie da cui potersi cibare senza remore morali. Ve ne proponiamo due.

Owap: la pizza a portafoglio e al piatto

Owap è contaminazione, dialogo e bellezza. Le loro proposte vegane (e non), ne sono specchio, dato che utilizzano ingredienti unici, come “salsiccia” vegetale e creme di legumi. L’impasto è leggero e digeribile, ottimi i prezzi. Una tappa obbligata, quindi, per chi vuole provare la pizza napoletana in versione 100% vegetale.

Isabella De Cham: il tempio della pizza fritta

Nel Rione Sanità, la pizzeria di Isabella De Cham, con i suoi tavoli accoglienti, è un santuario della pizza fritta. Oltre alle classiche montanare e pizze ripiene, sempre asciutte e abbondanti nella farcitura, offre diverse opzioni vegane. La più famosa, e forse più buona, è la pizza fritta con scarole, olive, capperi e noci. 

Fast food vegani

Per un pasto veloce ma non meno gustoso, Napoli offre eccellenti alternative 100% vegetali.

‘O Grin: il pioniere del vegano economico

Non è un take away e non è un ristorante classico: ‘O Grin è l’istituzione green della città. Questa piccola tavola calda, infatti, è stato un vero apripista per la cucina vegana accessibile a Napoli. La sua posizione strategica, vicino alle sedi dell’Università Federico II, lo ha reso un punto di riferimento per studenti e giovani. La filosofia è semplice: piatti sani, gustosi e a prezzi imbattibili, con portate che raramente superano i 4 o 5 euro.

Ogni giorno la lavagna propone le creazioni dello staff, basate sulla stagionalità dei prodotti. Troverai primi piatti con pasta, cereali e riso, secondi come polpettoni di legumi e verdure, e gli amatissimi bingo e terno, piatti unici con due o tre assaggi del giorno a un prezzo fisso. Perfetto per un pranzo veloce, nutriente e che fa bene al portafoglio e all’anima.

Green M’ama: il fast food vegetale che conquista

Green M’ama è il fast food vegano che ha portato a Napoli una proposta 100% cruelty free in un locale accogliente e pop. Risponde alla crescente richiesta di alternative plant-based con un menu ricco di sapore e creatività, curato dalla giovane cuoca Martina Capuano. Le proposte includono crocchette “magnum” di patate, colorati Bao Buns e burger vegetali. Green M’ama è la dimostrazione che gusto, creatività e sostenibilità possono andare di pari passo, un indirizzo perfetto per vegani e curiosi.

Colazione e dolci vegani

Pasticceria Leopoldo Infante: la sfogliatella vegana

Per anni è stato un sogno per molti, ma oggi è realtà. Grazie a Leopoldo Infante, storico marchio della pasticceria napoletana, è possibile assaggiare la sfogliatella riccia in versione vegana. L’impasto croccante è realizzato senza strutto e il ripieno è a base di semolino, ricotta vegetale e canditi, nel pieno rispetto del sapore della tradizione. Un’ottima opzione per una colazione tipica o una pausa dolce. La trovi in varie sedi, tra cui quella di Spaccanapoli.

Consigli pratici per mangiare vegano a Napoli (dall’esperienza dei local)

  • La marinara è la tua migliore amica: quando sei in pizzeria e non ci sono opzioni vegane esplicite, la pizzaarinara (pomodoro, aglio, origano e olio) è quasi sempre una scelta sicura e deliziosa. Chiedi sempre conferma che nell’impasto non ci sia lo strutto, anche se oggi è una pratica piuttosto rara.
  • Attenzione a “sugna e pepe”: in alcuni prodotti da forno della tradizione, come il tarallo, è presente la sugna (strutto). Chiedi sempre prima di assaggiare prodotti salati.
  • Verdure e contorni: quasi ogni trattoria offre una vasta scelta di contorni deliziosi che sono spesso vegani. Melanzane a funghetto, zucchine alla scapece (chiedi senza formaggio), friarielli, peperoni in padella. Puoi creare un pasto completo e gustoso solo con questi.
  • Chiedi sempre: i ristoratori napoletani sono, generalmente, gentili e disponibili. Non esitare a chiedere se un piatto può essere modificato per renderlo vegano, ad esempio con l’eliminazione di formaggio o acciughe.
  • Frutta e verdura ovunque: approfitta dei tanti mercati rionali e dei fruttivendoli per fare scorta di frutta fresca di stagione, una merenda sana ed economica.

Napoli si conferma, in definitiva, una città accogliente e piena di risorse anche per la cucina vegana. Che tu stia cercando un pasto veloce o un’esperienza gastronomica completa e appagante, troverai sicuramente l’opzione perfetta per te.

Mangiare vegano a Napoli. Fonte immagine: archivio personale 

Altri articoli da non perdere
Museo zoologico di Napoli: cosa c’è da sapere
Museo zoologico di Napoli: cosa c’è da sapere

Il Museo zoologico di Napoli è un museo di Napoli molto conosciuto per i suoi reperti di valore inestimabile. Questo Scopri di più

Nutella Ice Cream: Nutella cambia forma e diventa gelato, la nuova rivoluzionaria idea di casa Ferrero
Nutella Ice Cream: Nutella cambia forma e diventa gelato, la nuova rivoluzionaria idea di casa Ferrero

Dal secolo scorso Nutella attraversa le epoche con la stessa passione e attenzione per il cliente e con la stessa Scopri di più

Imbavagliati: riparte il festival internazionale di giornalismo civile
Imbavagliati: riparte il festival internazionale di giornalismo civile

Mentre la Mehari verde di Giancarlo Siani, simbolo dell’evento, è in giro per la Campania, al Pan, riparte Imbavagliati -  Scopri di più

La viticoltura eroica quale difesa del paesaggio: convegno a Ischia
Viticoltura eoica

La viticoltura eroica quale difesa del paesaggio: introduzione La viticoltura eroica quale difesa del paesaggio è il titolo dato al Scopri di più

Le dimore storiche italiane: a Napoli tavola rotonda e premiazione

Le dimore storiche in Italia hanno sempre rappresentato le radici del Paese, la sua storia, l'identità e le origini del Scopri di più

Winehouse: jazz e cucina d’autore
winehouse

Ci sono posti che mantengono tutte le promesse nascoste nel loro nome, tra questi possiamo senza dubbio annoverare il Winehouse Scopri di più

A proposito di Marcello Affuso

Direttore di Eroica Fenice | Docente di italiano e latino | Autore di "A un passo da te" (Linee infinite), "Tramonti di cartone" (GM Press), "Cortocircuito", "Cavallucci e cotton fioc" e "Ribut" (Guida editore)

Vedi tutti gli articoli di Marcello Affuso

Commenta