In questi giorni di festa, a seguito della vittoria dello scudetto da parte del Napoli e in attesa della proclamazione ufficiale che si terrà il 4 giugno, numerosi tifosi partenopei e turisti si sono riversati nelle strade di Napoli per visitare la città e respirare a pieni polmoni questa atmosfera di festa che ormai aleggia da un po’. I luoghi più frequentati sono Piazza Del Plebiscito, Via Toledo, Spaccanapoli e i Quartieri Spagnoli. Ciascuna di queste strade è adornata con le più svariate decorazioni, dagli striscioni blu e azzurri con frasi di vanto e ringraziamento verso la squadra fino ad arrivare a icone e sagome a grandezza naturale che raffigurano la formazione del Napoli, oltre a tantissime mascherine che replicano quella utilizzata da Osimhen. Ed è proprio nei Quartieri Spagnoli che si cela uno dei più grandi tesori per gli amanti del calcio e del Napoli, un vero e proprio luogo di culto: si tratta di Largo Maradona, una piccola piazza dedicata a Diego Armando Maradona, che dal 1984 al 1991 ha giocato con il numero 10 proprio nel Napoli. Il popolo partenopeo non l’ha mai dimenticato, ragion per cui è stato creato nel cuore dei Quartieri questo pseudo altare: busti, ritratti, cartoline e sciarpe del Napoli pullulano all’interno del largo, tutte poste ai piedi dell’immenso murales che lo ritrae posto sulla facciata di un palazzo. Ma qual è la storia che si cela dietro il murales di Maradona? In questo articolo la andiamo a esplorare insieme!
La storia del murales di Maradona
L’idea di Mario Filardi
La paternità dell’opera va attribuita a Mario Filardi, un giovane artista partenopeo che all’epoca aveva solo 23 anni ma ebbe questa idea per celebrare il mito di Maradona. Venne dunque, nel 1990, eseguito il primo ed originale murales, che occupava l’intera facciata del palazzo con un disegno integrale del corpo del calciatore. Nonostante le buone intenzioni l’esecuzione del disegno, soprattutto inizialmente, sollevò alcune critiche, ma nel complesso fu un’idea fortemente apprezzata. Tuttavia, a causa del sole e delle intemperie a cui il murales era sottoposto, esso si è deteriorato, fino a quando dei lavori sulla facciata del palazzo non ne hanno deturpato definitivamente il volto. Nel 1998 infatti fu aperta una finestra proprio sotto il viso del murales, ragion per cui restò soltanto il disegno del corpo e dei capelli, mentre il pezzo contenente il volto fu eliminato per la costruzione della stessa.
Il contributo di Salvatore Iodice fino al disegno definitivo
Fu Salvatore Iodice, nel 2016, a provare a dare nuova vita al murales. Egli, un umile falegname, escogitò un piano per mantenere la finestra e ridare un volto al dipinto: grazie alle sue doti costruì due pannelli in legno che vennero posti sulla finestra come ulteriori infissi, e che grazie alla loro superficie liscia permettevano di poter ridisegnare il volto di Maradona. Egli stesso conferma che quando propose ai proprietari di casa di ospitare il volto del murales loro, da tifosi del Napoli affezionati, furono molto felici di accogliere la sua proposta. Vennero dunque iniziati i lavori di restauro e Salvatore, sfruttando il disegno precedentemente tracciato da Filardi, diede nuova vita al murales, che anche in questo caso accolse critiche e complimenti. Fu infine, nel 2017, la volta di Francisco Bosoletti, un grandissimo artista argentino che si cimentò nel restauro del murales. Da una pseudo caricatura del calciatore divenne infatti un ritratto quasi realistico, che è quello che possiamo osservare ancora oggi. Mantenendo il corpo originale, Bosoletti ha infatti restaurato il volto rendendolo il più realistico possibile. L’artista argentino si trovava ospite a Napoli per la realizzazione, completamente gratuita, di un murales proprio accanto a quello del “pibe de oro”; data la sua immensa bravura gli abitanti del posto gli chiesero di dipingere un nuovo volto al Maradona, ma inizialmente l’artista rifiutò di farlo per non mancare di rispetto a Iodice che lo aveva restaurato. Fu poi proprio Iodice a incitarlo a prendere il lavoro in incarico, e Bosoletti raccolse numerosi complimenti per entrambi i lavori svolti sulla cima dei Quartieri.
“La Pudicizia” di Bosoletti
Il murales che Bosoletti aveva creato accanto a quello di Maradona è un maestoso dipinto raffigurante “La Pudicizia”, un’opera custodita nella Cappella Sansevero, nel cuore di Napoli. Il murales trae spunto dalla statua, nota anche come “Verità Velata”, e scolpita da Antonio Corradini nel 1752. Con questo murales Bosoletti ha dato nuova vita all’arte napoletana, permettendo inoltre di scoprire a molte persone i tesori che Napoli custodisce; egli ha realizzato numerosi dipinti per Napoli, tra cui anche la “Partenope” posta nei pressi di Materdei.
Immagini di copertina e presenti nell’articolo da: Archivio personale