Rotte commerciali nel Mediterraneo: la storia

Rotte commerciali nel Mediterraneo: la storia

È risaputo che le strategiche rotte commerciali nel Mediterraneo hanno fin da tempi remoti suscitato grande attenzione, e ancora oggi ne destano altrettanta in tutto il mondo. Oggi faremo un salto indietro per ricostruire tutte le tappe che per millenni hanno reso il Mar Mediterraneo protagonista indiscusso. 

La storia:

Grazie al ritrovamento di molti reperti archeologici è stato possibile tracciare le rotte commerciali che sono state percorse lungo il corso dei secoli, a partire dal Mediterraneo fino all’Estremo Oriente. Tra i primi ad interessarsi alle rotte commerciali nel Mediterraneo furono i Micenei, che a partire dal XV secolo a.C. crearono forti rapporti commerciali con l’Italia meridionale. A seguire furono i Fenici tra il XII e il VII secolo a.C. a detenere il primato, spingendosi dal Libano alla Spagna passando anche per la Sardegna. Essi erano abili navigatori e ideatori dei fondaci, ovvero mercati commerciali che si ampliarono fino a diventare delle vere e proprie colonie. Lo scopo dei fondaci era quello di essere utile alla sosta lungo i viaggi per fornire viveri e riparo e per effettuare gli scambi. Dopo i Fenici fu il momento dei Cartaginesi e poi dei Romanii quali per primi realizzarono dei modelli da seguire per il commercio di ampie dimensioni. I modelli erano basati sull’imprenditore e sul prestito delle merci, che venivano restituite in caso di naufragio. 

Le vie delle rotte commerciali nel Mediterraneo:

Grazie all’ampliarsi dei commerci marittimi tramite le rotte commerciali nel Mediterraneo, sono state tracciate delle vie di principale importanza: la via della seta, la via dell’incenso e la via delle spezie
La via della seta era percorsa per gli scambi della seta tra la Cina e l’Impero Romano a partire dal I secolo a.C. ed era lunga circa 6500 km, ma con la caduta dell’Impero romano non fu navigata per molto tempo. La via dell’incenso era una rotta carovaniera d’epoca romana usata per trasportare incenso e mirra, ottenuti dall’essiccazione della linfa degli alberi. Queste spezie erano molto utilizzate dagli egiziani, dai greci e dai romani per i riti della sepoltura e dell’imbalsamazione. Infine, in seguito all’abbandono della via dell’incenso, vennero scoperte delle rotte marittime più veloci ed economiche come la via delle spezie. Quest’ultima era incentrata sullo scambio delle spezie tra Oriente e Occidente, e collegava l’Europa all’India e all’Indonesia. Venivano scambiate principalmente noce moscata, pepe, zafferano, zenzero, cannella e chiodi di garofano.
A partire dal 3000 a.C., oltre alle rotte commerciali nel Mediterraneo, furono scoperte nuove rotte che coinvolgevano anche il Nord Europa per lo scambio dell’ambra, che veniva utilizzata non solo a scopo decorativo ma anche a scopo curativo, in quanto considerato come un vero e proprio medicinale. Questa rotta coinvolgeva in particolare il Mar Baltico e il Mare del Nord, passando per l’Italia, la Grecia e l’Egitto. Un’altra rotta carovaniera più recente è quella Trans-Sahariana, che attraversava i deserti del Nord-Africa fino all’Africa occidentale con cammelli e dromedari per il commercio di sale, oro, piume di struzzo e schiavi. 

Fonte immagine per l’articolo: Wikipedia 

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