Tra la meraviglie nascoste della città di Napoli, a due passi dai più famosi cunicoli sotterranei e dal trambusto vivace di San Gregorio Armeno, vi è senza dubbio il Museo dell’Acqua.
Inaugurato questa estate e situato nella Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta (già sito Unesco), questo piccolo gioiello si snoda in un percorso di circa 1 km tra rami e cisterne dell’acquedotto Bolla, il più antico della città. Per accedervi è necessario prendere uno speciale ascensore, l’ascensore archeologico, che permette ai visitatori di intrufolarsi tra le viscere del tufo, fino a 35 metri sotto al livello del suolo, fino al Decumano Maggiore, in quell’area in cui fino al VI secolo d.C. sorgeva un tempio in onore della dea Diana. Ed è proprio da qui, dalle trasparenti pareti in vetro dell’ascensore, che comincia il viaggio. Si può infatti, fin da subito ammirare le antiche cisterne, con mosaici e graffiti romani. Usciti dall’ascensore, si accede poi alla città sotterranea, nei vari ambienti dell’acquedotto composto dalla “Cisterna dell’anguilla” e dalla “Sala delle Onde“, quest’ultima detta anche “del Principe” (chiamata così perché si trovava sotto il Palazzo del Principe Gaetano Filangieri). Tra le viuzze e sulle pareti scavate dall’acqua nella roccia, c’è uno spaccato incredibile di dominazioni, esigenze e realtà diverse. C’è l’esigenza di approvvigionamento idrico dei greci e dei romani, in prima sede. Questo incredibile reticolato, che prendeva avvio dal Serino, collegava inizialmente la parte bassa della città per poi districarsi, attraverso ulteriori cave, al resto di Napoli. C’è poi la speranza del rifugio – in periodo bellico la galleria sotterranea veniva infatti usata come appiglio di salvezza dai bombardamenti tedeschi – e, infine, l’incuria delle generazioni successive che hanno utilizzato gli ambienti come deposito.
Per fortuna l’iniziativa e la lungimiranza dei privati, come troppo spesso accade, ha fatto sì che questi luoghi tornassero finalmente appannaggio della cittadinanza.
Splendide anche le installazioni olografiche che si trovano lungo tutto il percorso. Nella “Sala della luna” è possibile ammirare una luna – gonfiata con aria compressa – legata alle origini della basilica: originariamente sorgeva sulle basi di un tempio pagano dedicato, come detto prima, alle dea Diana, ma questa istallazione è anche legata alla locazione della stessa basilica, tra la via del sole e Via Francesco del Giudice, dapprima conosciuto come vicolo della luna. Altre due videoinstallazioni riguardano invece le testimonianze del periodo bellico, grazie alla collaborazione con ART Media Studio. La prima con la splendida interpretazione degli attori Roberta Francati e Antonio Perna, dell’Associazione Culturale NarteA, che ci danno la possibilità di capire da vicino la vita di coloro che vissero in questo luogo durante la seconda guerra riprendendo uno spaccato di quotidianità; la seconda proiezione presenta il punto di vista sotterraneo dei bombardamenti, riproponendo il messaggio radiofonico del 1945 del conduttore Corrado Mantoni – o più semplicemente Corrado – che segnava il termine del conflitto mondiale.
Il Museo dell’acqua è un esempio raro, quanto virtuoso, di cooperazione tra l’azienda idrica ABC (Acqua bene comune) del Comune di Napoli (che ha contribuito alla realizzazione tecnica degli ambienti e donato progetti e repertori dell’acquedotto) e l’associazione Polo culturale Pietrasanta. E non solo, grazie al MANN sono presenti reperti tematici lungo tutto il percorso, sapientemente illuminato, con led e pannelli multimediali interattivi, e con perizia raccontato dalle guide che rendono la visita un’esperienza, un appuntamento trasversale con la storia e la cultura della città partenopea da non perdere. Da non perdere assolutamente.
INFORMAZIONI UTILI – MUSEO DELL’ACQUA
Dove: Basilica della Pietrasanta in Piazzetta Pietrasanta, 17-18 Napoli, inizio di via Tribunali
Orari: visite accompagnate Sabato e Domenica alle ore 10.30 – 12.30 – 16.30 – 18.30.
Prezzi: Il biglietto costa 10 €, ridotto ragazzi (6-18 anni) costa 6€ (è gratuito da 0-6 anni).
Info e Prenotazioni Tel/WhatsApp +39 333 3722924 o+39 081 192 30 565; [email protected].
Sito ufficiale Lapis Museum lapismuseum.com3
(È obbligatoria l’esibizione del Green Pass e l’uso della Mascherina pena l’esclusione dalla visita oltre al rispetto delle normative vigenti per l’emergenza.)