ieri, 3 febbraio, a Lusciano, presso la Fattoria Sociale Fuori di Zucca, si è tenuta la seconda Assemblea Cittadina di PLACE, un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. L’incontro ha acceso i riflettori sulle urgenti problematiche sociali dell’agro aversano, con un focus particolare sulla povertà, l’esclusione e le conseguenze della pandemia. La dottoressa Chiara Di Bernardo, referente di Spaccio Culturale, ha aperto l’incontro e ha illustrato ai presenti il valore di questa istituzione, utilizzata sin dall’antichità per promuovere la cultura e la socialità nel territorio. A seguire, l’analisi di Emilio Di Fusco, assistente sociale e membro dell’équipe Strategia per il Sud presso Caritas Campania, ha delineato un quadro preoccupante e ha stimolato un vivace dibattito tra i partecipanti su possibili soluzioni e sull’importanza di un approccio comunitario.
Il post-pandemia nell’agro aversano: l’allarme povertà e precarietà lanciato da Di Fusco.
L’intervento di Di Fusco, forte della sua esperienza sul campo e del suo ruolo in Caritas, si è focalizzato sulle criticità sociali che la pandemia ha esacerbato. I dati dell’Osservatorio di Povertà e Risorse restituiscono un quadro allarmante, segnato da un’impennata della precarietà lavorativa, con l’aumento esponenziale dei “working poor“, e da emergenze abitative, disagio psico-sociale e povertà educativa. Un dato, quest’ultimo, che desta particolare preoccupazione, soprattutto a fronte del mancato finanziamento del Fondo di contrasto alla povertà educativa nella Legge di Bilancio 2025, lo stesso fondo che sostiene il progetto PLACE.
Secondo Di Fusco, per costruire politiche sociali efficaci è necessario uno sguardo comunitario, un’analisi dettagliata dei bisogni e delle criticità, con un focus sulle fasce più vulnerabili come anziani, disabili e senza fissa dimora. È fondamentale, dunque, superare l’autoreferenzialità dei servizi e l’approccio legato all’emergenza, per puntare invece sull’empowerment delle persone e sullo sviluppo delle comunità. Emblematica, in tal senso, la necessità di politiche abitative adeguate, ancora carenti sul territorio, nonostante l’introduzione del principio “housing first” nella programmazione della Missione 5 del PNRR. “Per unire due grandi strade occorre costruire piccoli sentieri”, ha concluso Di Fusco, con una citazione di Denis Villeneuve, per sottolineare l’importanza di un impegno capillare e dal basso utile ad affrontare le sfide sociali del nostro tempo.
Welfare e inclusione: le voci dei cittadini in risposta all’analisi di Di Fusco.
Dall’analisi di Di Fusco e dalla domanda “Come migliorare il nostro benessere sociale e come integrare al meglio le fasce più deboli?” è scaturita una condivisione di visioni tra i partecipanti. Attraverso l’uso di carte illustrate (Facilitiamoci de I Meridiani), hanno espresso il proprio concetto di inclusione, dando vita a un confronto ricco di spunti. Dono, reciprocità, relazione, gentilezza, gesti spontanei, risorse, ascolto profondo, diversificazione dei bisogni, osservazione e mancanza di consapevolezza: queste le parole chiave emerse, a testimonianza della complessità del tema e della necessità di un approccio articolato e sinergico, come sottolineato in precedenza dallo psicologo.
In conclusione
La seconda assemblea di PLACE ha confermato, quindi, l’urgenza di affrontare le problematiche sociali dell’agro aversano con un approccio integrato e partecipativo. Le parole chiave emerse dal dibattito, come “dono”, “reciprocità” e “ascolto profondo”, sottolineano la necessità di ricostruire un tessuto sociale solidale e inclusivo, a partire dalle sollecitazioni e dall’analisi di esperti del settore. Il progetto PLACE, attraverso le sue assemblee cittadine, si pone come un primo importante catalizzatore di questo processo, offrendo alla cittadinanza in necessario spazio di confronto e di elaborazione di proposte, che saranno poi sottoposte direttamente all’amministrazione comunale. Il prossimo appuntamento è fissato per il 24 febbraio (location in via di definizione). L’obiettivo è chiaro: tradurre le istanze dei cittadini in politiche sociali efficaci, per costruire un futuro più equo e solidale per l’intero territorio.