Ad Aversa la quattordicesima edizione del Premio Bianca d’Aponte

Premio Bianca d’Aponte

Premio Bianca d’Aponte Città di Aversa si legge a chiare lettere sulle locandine rosse nei pressi del Salone Romano del Teatro Cimarosa di Aversa, location di una bellezza che sorprende, che ospiterà il 26 e 27 ottobre la quattordicesima edizione del festival e concorso dedicato alla canzone d’autore femminile: il Premio Bianca d’Aponte.

La cantautrice prematuramente scomparsa quindici anni fa continua a vivere nell’anima della manifestazione a lei dedicata: un’occasione per ricordare una delle voci più belle a cui il casertano (proprio la città di Aversa) ha dato i natali e un’opportunità per le cantautrici che conservano nel cassetto un testo in italiano o in dialetto da condividere, da far conoscere.

Tra le 150 donne che hanno risposto al bando di partecipazione al concorso, il Comitato di garanzia del premio (formato da produttori, giornalisti, cantautori) ne ha selezionate soltanto 10, che parteciperanno alle finali di sabato 27 ottobre (al Teatro Cimarosa, ingresso libero su prenotazione obbligatoria). I premi in palio sono, quest’anno più che mai, appetibili: alla vincitrice del premio assoluto, il Premio Bianca d’Aponte, andrà una borsa di studio di 1.000 euro offerta dalla cooperativa nazionale DOC Servizi, il premio della critica, invece, dedicato allo storico direttore artistico Fausto Mesolella, sarà di 800 euro. Sono poi previste menzioni d’onore per il miglior testo, la migliore musica e la migliore interpretazione con numerosi riconoscimenti esterni, tra cui la possibilità di un tour di otto concerti (finanziato con i fondi previsti dalla legge 93/92).

Le dieci finaliste di quest’anno del Premio Bianca D’Aponte

Argento da Brindisi con il brano “Goccia”

Roberta De Gaetano da Messina con “Va tutto benissimo”

Francesca Incudine da Enna con “Quantu stiddi”

Irene da Napoli con “Call center”

Kim da Padova con “Un cane e una moglie”

Meezy da Foggia con “Temporale”

Giulia Pratelli da Pisa con “Non ti preoccupare”

Chiara Raggi da Rimini con “Lacrimometro”

Chiara Ragnini da Genova con “Un angolo buio”

Elisa Raho da Roma con “Bello”

Inoltre, solo durante la serata finale, presentata da Max Tommasi di Radio1 Rai e Carlotta Scarlatto, sarà possibile acquistare la compilation della quattordicesima edizione del Premio: il ricavato della vendita sarà poi interamente devoluto ad Emergency.

Le novità della quattordicesima edizione del Premio Bianca d’Aponte

In un clima di rispetto per l’impostazione data al premio dal suo storico direttore artistico Fausto Mesolella, scomparso nel marzo del 2017, a prendere il suo posto è il collega contrabbassista Ferruccio Spinetti, con il quale ha fatto parte del gruppo pop-jazz Piccola Orchestra Avion Travel, vincitrice del Festival di Sanremo nel 2000 con “Sentimento”. È stato lui ad aver voluto fortemente la talentuosa Simona Molinari come madrina di quest’edizione. La cantante di “In cerca di te” e “La felicità” (brano con cui ha partecipato al festival di Sanremo del 2013 in duetto con Peter Cincotti) ha scelto, come consuetudine per le madrine del concorso, il brano di Bianca d’Aponte (che sarà inserito nel cd compilation di questa edizione) da interpretare sul palco della serata conclusiva: la scelta è caduta su “Bagarozzo Re”. “Leggerezza, senza chiamare in causa Calvino, vuol dire anche significato, messaggi: una cantautrice come Bianca ha scritto canzoni con una profondità dai tratti anche ironici. Alla figura della cantautrice non va associato soltanto il tipico accordo il la minore, si può essere anche ironici all’interno del cantautorato” ha precisato Spinetti. Soprattutto quest’anno, infatti, la chiave di scelta dei brani finalisti è stata la fruibilità, la proiezione alla modernità: il Premio Bianca d’Aponte non va separato dalle mille anime che lo compongono, tra cui anche l’essere un ottimo trampolino di lancio per le cantautrici vincitrici, com’è inevitabile che sia, dato il suo carattere di eccellenza nel Mezzogiorno.

Premio Bianca D’Aponte: gli ospiti della serata

Ospiti della serata finale saranno, tra i tanti, Tony Bungaro (reduce dall’ultimo Sanremo a cui ha partecipato con Ornella Vanoni e Pacifico), la vincitrice dell’ultima edizione del premio Federica Morrone, il quartetto napoletano delle Sesèmamà, Giuseppe Anastasi (che quest’anno ha ottenuto la Targa Tenco nella sezione Opera Prima), Carlo Marrale dei Matia Bazar e Marina Mulopulos (promettente artista italo-greca che riceverà il Premio Bianca d’Aponte International 2018).

Novità degna di nota di quest’edizione è, infine, una nuova forma di collaborazione con il liceo classico musicale Domenico Cirillo di Aversa: il 26 ottobre, presso l’aula Magna del liceo le cantautrici finaliste si racconteranno in un dialogo con gli studenti dell’ultimo anno. “I giovani sono un vulcano di idee”, ha affermato uno dei docenti del liceo, Arcangelo Pellegrino, intervenuto durante la conferenza stampa: quale strada percorrere, se non questa, per toccare le corde del cuore di chi sta muovendo i primi passi nel mondo della musica?

Il futuro del Premio Bianca d’Aponte tra amare consapevolezze e speranze

Sabato 13 ottobre, durante la conferenza stampa della quattordicesima edizione del Premio, si è parlato anche del suo futuro prospettato dall’Associazione Musicale ONLUS Bianca d’Aponte. Il presidente Gaetano d’Aponte ha confessato il suo “timore che è diventato consapevolezza: il premio Bianca d’Aponte finirà”.

“Ho provato a creare un rapporto diverso tra il Premio e la città. Mi sono convinto che quel Città di Aversa scritto lì avrebbe assicurato continuità al premio, ma col passare del tempo mi sono reso conto che Aversa non ha la vocazione a legarsi ad un evento che vive nel tempo, perché se così fosse noi ad Aversa avremmo il festival di jazz più vecchio d’Italia!”. Così Gaetano d’Aponte annuncia la sua volontà di tornare alla vecchia dicitura, al più semplice “Premio Bianca d’Aponte”, senza quel Città di Aversa in seconda riga che funge da completamento accessorio.

Nessun astio nei confronti dell’attuale amministrazione, ha precisato Gaetano d’Aponte: “è una questione di città e di cittadini”. Mentre circa l’idea, serpeggiante da tempo, sulla nascita di una fondazione che garantisca lunga vita al Premio dice: “odio la burocrazia, ma non si può mai sapere”. Dopo aver sottolineato il sostegno personale e istituzionale alla prosecuzione del Premio, il sindaco della città di Aversa, Domenico de Cristofaro, anch’egli intervenuto durante la conferenza stampa, chiede lapidariamente al presidente d’Aponte: “la vuoi o no la fondazione?”. “Ho già tre statuti diversi scritti sul computer”, risponde il chiamato in causa, lasciando ben più di uno spiraglio aperto.

Chi vivrà, vedrà. Per ora, il Premio Bianca d’Aponte, tra memoria e prospettive, vi aspetta il 26 e il 27 ottobre ad Aversa.

A proposito di Ilaria Iovinella

Premessa: mai stata di poche parole, eterna nemica dell'odioso "descriviti in tre aggettivi". Dovessi sintetizzarmi, direi che l'ossimoro è una figura retorica che mi veste bene. Studio giurisprudenza alla Federico II, ma no, da grande non voglio fare l'avvocato. Innamorata persa dell'arte e della letteratura, dei dettagli e delle sfumature, con una problematica ossessione per le storie da raccontare. Ho tanto (e quasi sempre) da dire, mi piace mettere a disposizione di chi non ha voce le mie parole. Insomma, mi chiamo Ilaria e sono un'aspirante giornalista, attualmente impacciata sognatrice con i capelli corti.

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