Dischiudimi! Ehi, dico a te! L’unica che può sentirmi. L’unica che sa capirmi. Il Super-Io, quando mi ostino a far prevalere il raziocinio (cioè, quasi sempre!). Ma il mio Es, quando decido finalmente di abbandonarmi all’istinto, al desiderio.
Allora, Dischiudimi! Tu che hai coraggio, che disdegni la viltà e la pigrizia emotiva, e disegni nuove traiettorie di felicità. Tirami fuori dalla realtà fatta in serie. Scoprimi al mondo. Dischiudimi al peccato, alla perversione, solo per rinascere purificata, purgata dal tedio e dall’ipocrisia.
Dischiudimi! Liberami dalla menzogna. Liberami per vivere, per essere davvero me, finalmente me.
Dischiudimi! Fino a farmi sentire meno colpevole. Guidami oltre la paura, oltre la fragilità, per non consentire più all’identità di vivere su due piani paralleli, e anacronistici l’un l’altro.
Dischiudimi! Oltre qualunque senso del pudore. Oltre qualsivoglia obiettivo, o schema, o trappola, o gabbia dorata.
Dischiudimi! Intorno a me ombre e scale di grigi, sbiaditi. Avanzando in quest’esistenza, come un relitto avanza sul fondo di un oceano… Immobile!
Dischiudimi! In un mondo che perde colore, odore, sapore. Che spegne vita, rintocco dopo rintocco, solo perché ancorato ad una realtà pallida, in preda a una perversione senza libido.
Dischiudimi! Aprimi alla fantasia, alla frenesia, alla genuina e divina fanciullezza. Al romanticismo, alla bellezza, quella che sa davvero di vita.
Dischiudimi!
Dischiudimi! Dove le infinite possibilità non fanno paura, ma fanno tremare la terra, gli abissi, il cielo e l’universo, per riuscire a far meglio del “le cose stanno così, questo è il mondo reale!”
Dischiudimi! Voglio tornare a vedere davvero, a sentire, a toccare. Voglio tornare a respirare, a piangere e ridere. Voglio tornare ad essere.
Dischiudimi! Perché, facendolo, puoi liberarmi, salvarmi, da remore, timori, dall’apnea di una non-vita, da me stessa.
Dischiudimi! Un tempo eravamo incanto. Oggi provi pietà del mio disincanto. Un tempo eravamo sogni. Oggi ti tocca consolarmi dagli incubi. Un tempo eravamo brividi. Oggi cerchi disperatamente di sciogliere la fortezza ghiacciata che intrappola il cuore. Un tempo eravamo amore. Costituiva la nostra legge suprema. Oggi devi convincermi che non è peccato, ma atto di fede, fede in noi, fede in te, fede in me.
Dischiudimi allora! Fallo oggi. Domani sarà tardi per aprire il mio cuore alla meraviglia, allo stupore, all’avventura, all’inedito, alla libertà.
Dischiudi le mie labbra, perché possano tornare ad amare, a pronunciare il verbo incantato, maledetto, appassionato, proibito, come un matrimonio di carne e spirito, di fremiti e voluttà.
Dischiudimi alla smania del rischio.
Dischiudimi alla rivelazione.
Dischiudimi alla verità. Allontanami dalla sicurezza.
Dischiudimi! Dischiudimi al non senso, all’irrazionale, all’errore, al miracolo.
Dischiudimi! Aprimi e svela la mia anima, quella supplichevole, quella affamata, quella assetata, la mia.
Dischiudimi! Liberami corpo e mente da una realtà codificata, strutturata, programmata.
Dischiudi il mio sesso, forniscigli lancia e scudo, per lottare finalmente contro l’oblio delle emozioni, del piacere, della vita.
Dischiudimi! Ehi, dico a te! Fammi tornare lì. Lì dove sono in grado di provare tutto…