17 Settembre 1787: la costituzione degli Stati Uniti

17 settembre 1787: la Costituzione degli Stati Uniti

Il 17 settembre 1787 viene firmata, a Philadelphia, la Costituzione degli Stati Uniti d’America sancendo la nascita della più grande democrazia del mondo conosciuto. 

Verso la Costituzione 

Dopo la guerra d’indipendenza americana, i 13 neonati Stati indipendenti istituirono i cosiddetti articoli della confederazione, alla base della futura Costituzione del 17 settembre 1787. Si trattava di leggi che garantivano, però, un debole governo federale. La politica estera non era affidata agli Stati, ma al Congresso della confederazione. Quest’ultimo, purtroppo, non veniva preso sul serio dai rappresentanti degli Stati stessi per via della debolezza del governo federale e della conseguente poca fiducia riposta in esso. Per ovviare a questi problemi, durante la convenzione di Philadelphia, venne decisa la stesura di un nuovo documento costituzionale, la futura Costituzione degli Stati Uniti d’America, che necessitava dell’approvazione di soli nove stati su tredici per essere varata e, di conseguenza, entrare in vigore. La stesura della Costituzione venne completata nel settembre 1787, per poi essere firmata il 17 dello stesso mese. L’entrata in vigore arrivò nel marzo 1789 e da allora venne modificata 27 volte.

La Costituzione: articoli ed emendamenti

La Costituzione degli Stati Uniti d’America, dopo l’approvazione del 17 settembre 1787,  venne varata dalla maggioranza degli stati il 4 marzo 1789. Inizialmente, la Costituzione era formata da soli sette articoli che indicavano delle linee guida alla base della struttura di governo del Paese. I primi tre articoli incarnavano il concetto di democrazia e delineavano la divisione dei poteri. Questa si divideva in potere legislativo, potere esecutivo e potere giudiziario. I successivi tre articoli, invece, definivano i diritti e le responsabilità degli organi legislativi dei singoli Stati. Il settimo ed ultimo articolo disponeva le procedure per la ratifica, ovvero, una fase che porta alla formalizzazione dei trattati internazionali. Per volere dei costituenti, la Costituzione del 17 settembre 1787 non era e non è modificabile, bensì emendabile. Ciò voleva dire che, pur non potendo modificare gli articoli alla base della costituzione, era possibile correggerli aggiungendo degli emendamenti. Uno di questi, ad esempio, fu il XXII emendamento che impediva ai presidenti di essere eletti per più di due mandati. Questo dopo l’elezione di George Washington come primo presidente. Egli fu, poi, rieletto per un secondo ed ancora un terzo mandato. Fu proprio sulla base di questo precedente che la Costituzione fu, appunto, emendata. I primi emendamenti costituzionali furono approvati nel 1791, conosciuti e raccolti sotto il nome Bill of Rights. I nuovi emendamenti contenevano i diritti fondamentali del cittadino e tutelavano la libertà, la giustizia e i diritti civili individuali

17 settembre 1787: verso una nuova democrazia

Tra i diritti fondamentali del cittadino, rientra il diritto alla ricerca della felicità, the pursuit of happiness. Per la prima volta nella storia, grazie alla Costituzione degli Stati Uniti d’America, la felicità diventa un diritto dell’uomo e non solo una sua aspirazione. Un diritto del quale lo Stato deve essere garante e il cittadino difensore. La nascita della Costituzione, nel lontano 17 settembre 1787, fissò le basi per una nuova democrazia a cui avrebbero guardato con ammirazione tutti gli altri stati del mondo libero.

Fonte immagine copertina: Pixabay

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