10 maggio 1508: Michelangelo inizia a dipingere la volta della Cappella Sistina

10 maggio 1508: Michelangelo inizia a dipingere la volta della Cappella Sistina

Il 10 maggio del 1508 Michelangelo Buonarroti iniziò a lavorare alla volta della Cappella Sistina. Come l’artista stesso dichiarò: “Ancora non sapevo quanto tempo m’avrebbe impegnato quell’opera titanica. Io Michelagnolo scultore ho ricevuto dalla Santità del nostro Santo Papa Julio secondo, duchati cinquecento per conto della pictura della volta della Chappella di Papa Sisto, per la quale chomincio oggi allavorare.”

Nel 1508 Papa Giulio II decise di dare un aspetto nuovo alla Cappella Sistina, affidando l’idea al genio di Michelangelo. Dopo un primo progetto iniziale, il maestro propose un ciclo molto complesso: tenendo conto degli affreschi quattrocenteschi delle pareti, Michelangelo decise di aggiungere gli episodi della Genesi biblica, che ad essi si integravano.

Così facendo, un’imponente struttura architettonica venne a sovrapporsi alla volta reale, inquadrando le scene. La griglia realizzata nel 1508 crea l’illusione di slancio verso l’alto e profondità, racchiudendo i soggetti in diverse fasce. Probabilmente fu proprio il Papa Giulio II a suggerire la raffigurazione di figure umane all’interno di una struttura architettonica organica e di notevole bellezza. L’opera realizzata da Michelangelo è originale e colossale, un affresco enorme.

L’architettura della volta la ripartisce in tre fasce concentriche:

  • Nella fascia centrale prendono vita le immagini della Genesi e coppie di ignudi che sorreggono medaglioni figurati.
  • Nella seconda fascia si possono ammirare degli imponenti troni affiancati da pilastri sui quali siedono sia Profeti che Sibille.
  • La terza fascia (i cosiddetti pennacchi) è quella più esterna e si “accosta” ai dipinti delle pareti. Nelle lunette e nelle vele in cima alle pareti stesse, sono raffigurati gli antenati di Cristo, mentre nei quattro angoli solo illustrati episodi della salvazione del popolo d’Israele.

Ciò che colpisce, oltre alla bellezza maestosa della volta della Cappella Sistina, sono i colori; tutti particolarmente vivaci ed accesi, stesi sull’intonaco della volta con pennellate decise e sicure, sovrapposte in una specie di gigantesco tratteggio. La volta della Cappella Sistina fu un lavoro enorme e faticoso per Michelangelo, che lo realizzò con pochissimi aiuti, in una continua tensione tra il genio dell’artista e la fatica fisica dell’uomo.

Sono circa mille metri quadrati di volta, un lavoro immane per Michelangelo Buonarroti, che cominciò a lavorare il 10 maggio del 1508, affrescata con quasi trecento figure, rappresenta ancora oggi uno dei capolavori più belli da ammirare. Il capolavoro realizzato dall’artista fu concluso dopo quattro anni di lavoro ininterrotto. Nella volta, viene rappresentata l’umanità ante-legem, ossia precedente alla venuta di Cristo, collegato agli affreschi sottostanti realizzati dagli artisti quattrocenteschi.
In questo modo si viene a creare una summa teologica che riguarda la storia di tutta l’umanità il cui scopo è quello di mettere in luce la continuità della legge Divina da Dio a Mosè e da Cristo a San Pietro primo pontefice, legittimando così il potere temporale del Papa.
L’intera Volta della Cappella Sistina, realizzata da Michelangelo Buonarroti il 10 maggio del 1508, risulta suddivisa in spazi rettangolari a partire dall’ingresso per arrivare all’altare. Le storie della Genesi sono sviluppate da Michelangelo Buonarroti nel seguente modo:

  • Dio che separa la luce dalle tenebre,
  • Dio che crea il sole, la luna e la terra,
  • Dio che separa le terre dalle acque,
  • La Creazione di Adamo,
  • La Creazione di Eva,
  • Il Peccato originale e la Cacciata dal Paradiso terrestre,
  • Il Sacrificio di Noè,
  • Il Diluvio universale,
  • L’Ebrezza di Noè.

Le prime scene sono meno affollate rispetto alle ultime; le più efficaci sono sicuramente le prime, perché furono le ultime ad essere realizzate da Michelangelo. Aveva compreso come aumentare la potenza comunicativa delle scene, visibili da una notevole distanza.
Nella creazione di Adamo, nella sinistra il primo uomo è disteso e si volge verso Dio, in una lenta torsione. Dio appare sospeso in volo, racchiuso in un drappo. Qui il volto di Dio è segnato da lineamenti marcati con un’espressione meno severa, mentre il corpo di Adamo rappresenta la perfezione Divina.
La volta della Sistina rappresentando la sintesi tra temi e fatti storicamente distanti ma concettualmente connessi, esprime pienamente il pensiero del Buonarroti e la sua adesione al Neoplatonismo.

In questa prospettiva ogni figura assume un preciso significato, ricordiamo che alcuni personaggi sono alti fino a tre metri: gli antenati di Cristo rappresentano le genti dell’Antico Testamento, Profeti e Sibille invece in materia diversa annunciano la venuta di Cristo, dimostrando il valore universale della Redenzione. Figure religiose e mitologiche, accostate per raccontare la prefigurazione della venuta di Cristo.

Ricordiamo che Michelangelo Buonarroti non progettò l’opera in modo pienamente autonomo. Lavorò infatti con i teologi della corte papale che lo guidarono nelle corrette rappresentazioni iconografiche.
La volta della Cappella Sistina è lunga quaranta metri e larga tredici metri.
 Numerosi i temi che sono stati affrescati da Michelangelo nella volta della Cappella Sistina.

L’incarico conferito a Michelangelo Buonarroti, si dimostrava di proporzioni colossali, ma anche molto complessa. Tuttavia fu l’occasione per l’artista di dimostrare le proprie doti artistiche, e soprattutto gli permise di dimostrare la sua capacità di superare i limiti in un’arte quale la pittura.

 

Immagine in evidenza: Pixabay

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