8 ottobre 1967: Ernesto Guevara viene catturato in Bolivia

Che Guevara cattura

8 ottobre 1967: la cattura di Che Guevara

Ernesto Guevara, uomo e simbolo rivoluzionario, fu uno dei protagonisti della Rivoluzione Cubana che rovesciò il regime militare di Fulgencio Batista e istituì lo Stato socialista guidato da Fidel Castro. Spinto dal sentimento politico dell’internazionalismo, secondo cui il proprio pase corrisponde all’intero pianeta e il proprio popolo è l’intera umanità, Guevara tentò di esportare l’esperienza cubana nel Sud America, incontrando però due grandi ostacoli (che alla fine gli risultarono fatali): la presenza statunitense e il sentimento della diffidenza.

Nell’ottobre del 1967, il “Che” si trovava in Bolivia alla guida dell’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN), un contingente di 50 rivoluzionari cubani che aspettavano di unirsi agli oppositori del dittatore golpista René Barrientos Ortuño per organizzare la resistenza. L’ELN era pronto alla guerriglia, tuttavia si trovò di fronte un esercito boliviano ben equipaggiato e addestrato dalla CIA statunitense, che di fatto guidava i militari nazionali mediante la figura di Félix Rodriguez, agente infiltrato a Cuba e a capo delle operazioni di cattura del “Che”. 

Washington temeva che il modello socialista potesse espandersi in tutto il Sud America, considerato da sempre il proprio cortile di casa (in avversione ai dettami del diritto internazionale). In piena guerra fredda, una vittoria “rossa” avrebbe scalfito l’immagine che gli Stati Uniti diffondevano nel mondo, quella della potenza impegnata nella difesa della libertà. A Washington contavano poco le differenze tra il governo cubano e quello sovietico, ciò che contava era inviare un messaggio: gli interessi e i valori statunitensi avrebbero trovato il modo di prevalere, anche a costo di ingerenze negli affari interni dei Paesi sovrani (si pensi ai golpe organizzati dalla CIA in Sud o Centro America, come in Guatemala). Il modello socialista, avverso alle logiche frenetiche del capitale che spesso si alimenta con lo sfruttamento dei lavoratori, avrebbe minato i capisaldi dell’american dream e del consumo senza limiti. Un affronto per le istituzioni a stelle e strisce. 

La collaborazione tra Stati Uniti e Bolivia portò alla cattura e al successivo assassinio di Ernesto Guevara, che da uomo divenne simbolo nonché vittima di un potere che vive alimentando il mito della malvagità dell’uomo e della necessaria guida dall’alto, gerarchica, senza cui si sprofonderebbe nel caos. Il medico argentino era diventato troppo pericoloso poiché la sua idea di socialismo stava riscuotendo successo nel mondo. Un’idea basata sulla consapevolezza dell’uomo, capace (se lasciato libero) di scegliere in autonomia il proprio futuro, magari caratterizzato dalla solidarietà e non dalla guerra reciproca

L’8 ottobre 1967 Ernesto “Che” Guevara e i suoi compagni vennero catturati nella quebrada del Yuro, a pochi chilometri dal villaggio di La Higuera. René Barrientos ne ordinò l’esecuzione immediata, dichiarando alla stampa che il medico argentino fosse morto in combattimento. Tuttavia, l’agente Félix Rodriguez aspettava gli ordini dall’alto, ancor più della massima carica boliviana. Ad ogni modo, dal quartier generale CIA e dall’amministrazione Johnson (Presidente USA dal 1963 al 1969) arrivò la stessa sentenza: condanna a morte. La storia vuole che di fronte al suo assassino Guevara disse: “So che sei qui per uccidermi. Spara dunque, codardo, stai solo uccidendo un uomo”. E in effetti quel giorno morì l’uomo, non l’ideale per cui diede la vita. 

 

Fonte immagine: Flickr.

A proposito di Salvatore Toscano

Salvatore Toscano nasce ad Aversa nel 2001. Diplomatosi al Liceo Scientifico e delle Scienze Umane “S. Cantone” intraprende gli studi presso la facoltà di scienze politiche, coltivando sempre la sua passione per la scrittura. All’amore per quest’ultima affianca quello per l’arte e la storia.

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