Case da incubo: la vita dei fuorisede a Napoli

Caro affitti e boom del turismo

Caro affitti e boom del turismo, Napoli e Milano sono diventate invivibili per gli studenti. Abbiamo raccolto alcune storie

Case da incubo: la vita dei fuorisede a Napoli |  Secondo l’ex Ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, nell’articolo da lui pubblicato “È boom del turismo in Italia, ma mancano ancora ben 300.000 addetti”, a seguito della pandemia il turismo ha raggiunto velocità abnormi, paragonabili a delle macchine di Formula 1 in quanto, essendo state azzerate le distanze tra i Paesi concorrenti, le varie economie sono state messe in ginocchio indipendentemente da quanto potenti esse siano. Questo ha contribuito nel 2019 ad avere un incremento turistico molto elevato, portando così, secondo Garavaglia, ad avere una saturazione di camere prenotate presso le varie strutture pari al 43%.

Inoltre, grazie alla pandemia si è ulteriormente sviluppato il fenomeno delle OTA (Online Travel Agencies), che consiste nel creare portali turistici che permettono di proporre offerte per alloggiare presso strutture turistiche note o meno in relazione all’effettiva disponibilità e alle tariffe aggiornate. Questo fenomeno fa sì che gli operatori turistici possano vendere e/o affittare camere o case nell’immediato, senza contingenti sforzi e soprattutto evitando di sostenere costi per il mantenimento del marketing e della gestione, avendo così un minimo sforzo e una massima resa.

Tuttavia, con l’espansione di questo processo, nelle grandi metropoli come Napoli, Roma, Milano soprattutto cercare casa è diventata un’impresa non solo per le famiglie ma in modo esagerato anche per gli studenti perché l’incremento del turismo ha permesso a piattaforme come AirB&B di lucrare sull’affitto transitorio di camere, se non di interi appartamenti, evitando così di riscontrare problematiche che un certo proprietario di casa potrebbe avere fittando a famiglie o a studenti; per non parlare delle spese minori che quest’ultimo affronterebbe fittando sporadicamente senza la registrazione di un contratto di locazione. A Napoli, ad esempio, cercare una sistemazione singola ad un costo sostenuto dopo la pandemia è diventato un incubo; molto spesso, nei vari gruppi Facebook vengono pubblicati annunci indicibili che chiedono per una camera singola, arredata con mobilio scadente, vecchio o rattoppato, probabilmente, cifre che partono dai €300 di base a salire. Addirittura, tra il 2022 e il 2023 i costi di fitto delle stanze doppie è salito molto, tant’è che si chiede circa €300-350 a posto letto per un totale di circa €600-700 di spese mensili solo per avere un letto su cui dormire, escludendo le restanti utenze che si pagano a parte che concernono non solo acqua, luce e gas ma anche spese extra ,come il condominio o il pagamento dell’addetto alla spazzatura condominiale, che spesso e volentieri non vengono menzionate nella stipula del contratto di locazione. Tutte queste enormi spese gravano molto sulle spalle di uno studente fuorisede, soprattutto se non ha la possibilità di percepire un sussidio economico usufruendo delle borse di studio messe a disposizione dalla regione in cui si decide di studiare, perché di conseguenza “costringerà” i genitori a fare ulteriori sacrifici per permettergli di proseguire gli studi nonostante loro abbiano già spese a cui far fronte. Questa situazione diventa più grave e complessa se la famiglia dello studente fuorisede non può proprio sostenere queste spese ulteriori, portando il proprio figlio a scegliere se studiare e lavorare congiuntamente per pagarsi gli studi o proseguire cercando solo un lavoro che gli permetta di sostentarsi da solo.

In altre città, la questione affitti è diventata sempre più ridicola e destabilizzante: a Roma gli affitti per una stanza singola partono dai €350-400 escludendo tutte le restanti spese e, spesso e volentieri, le camere non hanno balconi o hanno minuscole finestre da cui passa un piccolo spiraglio di luce andando poi a creare problemi di muffa e dunque, più che case i locatori offrono dei veri e propri tuguri spacciandole per stanze ultra arredate; addirittura, vi sono case prive di riscaldamento, arredate con brandine al posto di letti, scrivanie mezze arrangiate e armadi minuscoli in cui a stento si riesce a mettere pantaloni e magliette.

Caro prezzi  a Milano

A Milano invece la situazione è diventata davvero ingestibile, gli affitti partono da circa €600-700 per una singola o un monolocale collocato nelle zone limitrofe la città, dove il letto non è un letto ma un divano, il bagno è letteralmente attaccato alla cucina o nientedimeno si effettuano modifiche al locale che permette di separare la zona giorno da quella notte creando soppalchi, molto spesso non a norma di legge, dove un claustrofobico ci rimetterebbe le penne.

Da maggio 2023, esattamente a partire dal 2 maggio 2023 una studentessa del Politecnico di Milano, Ilaria Lamera, stufa della sua vita da pendolare e della situazione caro affitti, ha deciso di protestare davanti al Politecnico, sostenuta anche da altre associazioni studentesche e dalla sua famiglia, alloggiando in una tenda proprio perché la sua vita da pendolare- fuorisede era diventata davvero pesante e inoltre, sottraeva molte ore preziose allo studio. Ciò che Ilaria vuole, ma che in realtà gli studenti tutti vorrebbero, è trovare casa o una stanza senza dover pagare persone terze, come agenti immobiliari, o senza dover vendere l’anima al diavolo. Questa protesta ha scatenato indignazione da parte di molti, soprattutto di chi è nato stando già sulla poltrona comoda, da parte di chi magari non sa cosa significhi arrivare a stento a fine mese o ha dimenticato cosa significhi; infatti, la questione, oltre ad essere diventata virale in tutto il mondo e protagonista di vari giornali mondiali, è stata anche citata da una pagina Instagram, @apriteilcervello, che ha riportato il tweet del vicedirettore della testata giornalistica “Il Giornale”, Nicola Porro, in cui quest’ ultimo sostiene: “Basta vittimismo degli studenti per il caro affitti. Tutti abbiamo fatto sacrifici”, aggiungendo di raccontare la propria esperienza. A questo tweet la pagina Instagram ha risposto dicendo: “Vai a leggere e poi scopri che sempre lo stesso Porro discende da un’antica famiglia aristocratica latifondista andriese, partito gestendo l’azienda di famiglia.” Quando si dice: “la faccia come il culo”. Tutto ciò perché è stato detto? Perché l’Italia ancora non è entrata nell’ottica che una mano leva l’altra, cioè non è detto che chi ha la possibilità di affrontare determinate spese, come in questo caso, non possa battersi per conquistare gli stessi privilegi di cui gode per far sì che siano estesi a tutti, indipendentemente dalla condizione sociale, perché quello dello studio è un diritto!

Fuorisede a Napoli, la situazione dopo il caro affitti

Mettendo a confronto la situazione caro affitti tra Milano e Napoli, a Napoli la vicenda è meno tragica rispetto a quella di Milano ma questo non toglie il fatto che oggigiorno trovare casa a Napoli è molto difficile. Intervistando alcuni studenti fuorisede a Napoli presso l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale sono emerse molte situazioni tragicomiche: nel mio caso, mi sono trasferita a Napoli nel 2022 e nella casa in cui ho vissuto, ho convissuto con muffa perenne, buio (essendo la cucina e l’ingresso scarseggianti di illuminazione) e blatte, soprattutto d’estate, dato che i soffitti erano realizzati con legno; quando ho dovuto cambiare casa, mi sono imbattuta in locatori che aumentavano di €50 l’affitto se richiedevo la registrazione del contratto a locatori che mi chiedevano €300 euro per una stanza singola senza finestre arredata solo con letto e scrivania e mancante di armadi. Nel caso di Manuel T., ad esempio, si è ritrovato per un anno a vivere letteralmente in cucina su una brandina spacciata per letto, pagando una somma esagerata d’affitto; o ancora Gaia C. racconta di aver bloccato una stanza assieme alle sue coinquiline per poi scoprire su un sito immobiliare che la casa da loro bloccata fosse in vendita, ritrovandosi così da un giorno all’altro senza casa; o ancora Manuela G. e la sua coinquilina Giuliana L. ci raccontano della casa adibita per 4 persone in cui magicamente ne hanno fatto entrare 5,con una camera ,senza finestre, che affacciava sulla camera delle altre coinquiline e con un piano a cottura malfunzionante  al costo di €300 al mese. Molte altre sono le terribili esperienze di noi studenti fuorisede e se il turismo continua a fare il suo corso così come lo sta facendo adesso le metropoli saranno desertificate e colme solo di B&B e hotel e il diritto allo studio più che diritto diverrà un privilegio per i più fortunati, facendo così regredire, più di quanto essa già non lo sia, la società e il paese italiano.

Fonte immagine per l’articolo sul Caro affitti e le case da incubo: Pixabay

A proposito di Di Nanni Rossella

Mi chiamo Rossella e sono una studentessa pugliese trasferitasi a Napoli per studiare lingue. Sono amante del buon cibo ,per questo mi definisco una buona forchetta, ma adoro viaggiare, quando e se posso, e anche leggere. Mi definisco una persona abbastanza schietta e precisa

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