Giuseppe Salvia: il supereroe della giustizia

La storia di Giuseppe Salvia

Giuseppe Salvia e la sua storia rimarranno nei cuori e nelle menti di ognuno di noi.
Giuseppe potremmo essere noi un giorno ed è per questo che bisogna conoscere la sua storia per far in modo che eventi come questi siano solo un incubo.

Ricordare per non dimenticare

Giuseppe Salvia nasce a Capri nel 1943 da Antonino e Amalia D’Anchise. Durante la sua adolescenza decise di trasferirsi a Napoli all’età di 13 anni per frequentare il convitto Bianchi dove conclude gli studi classici. Dopo la maturità, Giuseppe Salvia procede i suoi studi laureandosi alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e in seguito supera il concorso come vicedirettore di istituto penitenziario intraprendendo la carriera direttiva nell’amministrazione penitenziaria italiana. Nel 1973 viene nominato vicedirettore del carcere di Poggioreale e da quel momento in poi la vita di Giuseppe non sarà più la stessa. Nel 1980, infatti, si scontra con Raffaele Cutolo, poiché al rientro da un’udienza in un processo, il boss decise di non essere perquisito, come prescritto dal regolamento. L’eroe della legalità, però, decise di perquisire personalmente il capo della Nuova Camorra Organizzata e il risultato fu uno schiaffo da parte del criminale.

Che cos’é la Nuova Camorra Organizzata?

Per N.C.O. si intende un’organizzazione criminale di stampo camorristico creata da Raffaele Cutolo negli anni sessanta del XX secolo in Campania.

Giuseppe comprese di essere in pericolo e chiese il trasferimento, che non arrivò mai e la sua vita si spense il 14 aprile del 1981 sulla tangenziale di Napoli per mano di Mario Incarnato.

Com’è possibile che pochi giovani conoscano la storia di Giuseppe Salvia? In ragione a ciò, il Liceo Classico Statale Vittorio Emanuele II-G. Garibaldi ha deciso di dare l’opportunità ai ragazzi di schierarsi dalla parte giusta. Dal 19 dicembre al 22 dicembre 2022, il Liceo Classico Statale Vittorio Emanuele II-G.Garibaldi è stato il protagonista di un progetto intitolato: Cittadinanza Consapevole.
Tale progetto ha lo scopo di sostituire per quattro giorni la didattica tradizionale con una didattica più interattiva, in cui i protagonisti sono studenti, professori ma anche persone esterne. Il 19 dicembre 2022 presso il Liceo Classico Statale Vittorio Emanuele II-G. Garibaldi si è tenuto un dibattito sulla legalità con il Dott. Claudio Salvia, sub commissario prefettizio di Casamicciola e figlio di Giuseppe Salvia. Finalmente, gli studenti hanno avuto l’occasione di sentire parole crude, sincere e di vedere il volto di quello che all’epoca era un bambino di soli 3 anni. Dalle parole del Dott. Claudio Salvia è emerso tutto lo sgomento di un uomo che da bambino ha perso suo padre. Nel mondo odierno, ogni bambino accosta la figura del padre a quella del supereroe e il piccolo Claudio aveva perso suo padre proprio perché era il supereroe della giustizia. Tuttavia, il Dott. Salvia ha affermato che è orgoglioso di essere il figlio di colui che ha dato la propria vita per un mondo migliore.

Le confessioni di Claudio Salvia                                                                                                                                                                               

Dopo ciò, i partecipanti del corso hanno avanzato delle domande al dottore riguardo la giustizia riparativa. Claudio Salvia ha affermato che una qualsiasi pena deve tendere a rieducare il reo. Quindi, secondo Claudio Salvia, non credere nel carcere inteso come processo rieducativo implicherebbe il fallimento dello Stato. Oltre a queste domande riguardo la legislazione, il Dott. Claudio Salvia ha risposto anche a domande molto più intime. Infatti, egli ha svelato di non aver perdonato Raffaele Cutolo ma di essere riuscito a perdonare la categoria dei carcerati.

In ragione a ciò, egli ha rivelato che ogni anno partecipa volentieri al pranzo di Natale per i detenuti del carcere di Poggioreale. Questa confessione ci mostra che non è andato tutto perduto ciò che ha fatto il padre. Claudio Salvia è riuscito a dare una chance a quella categoria che gli ha strappato via suo padre. La domanda che sorge spontanea è:Perchè?A questo quesito Claudio Salvia ha risposto che il rancore è un sentimento dal quale non si uscirà mai se non mutilati dal proprio dolore, come una guerra dentro di sé che non ha vincitori né vinti. A causa di ciò, Claudio Salvia ha preferito sconfiggere il mostro con cui viveva da anni per riuscire a comprendere anche il motivo per cui il padre svolgesse un lavoro così tanto gratificante ma anche molto pericoloso. Claudio Salvia ha sostenuto che i carcerati sono persone che purtroppo non hanno la nostra fortuna, ossia quella di vivere in una famiglia solida e stabile. Perciò, per Claudio è soddisfacente essere il portatore di sorrisi per gli emarginati della società.

Considerazioni finali e il diario “dai nostri occhi”

Questo dialogo con il Dott. Claudio Salvia è stato utile per soffermarsi su tematiche che a scuola non si ha il tempo di trattare adeguatamente. Numerose sono le vittime della camorra come: Giancarlo Siani, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e lo stesso Giuseppe Salvia. Tuttavia, questa triste realtà non deve farci perdere il centro della nostra bussola, anzi deve invitarci a proseguire il nostro cammino verso la giustizia senza alcuna pausa. Le parole di Claudio Salvia, inoltre, sono state importanti per comprendere che all’illegalità non si risponde con l’illegalità ma con l’adesione ai valori costituzionali. Dunque, la proposta di Claudio Salvia è quella di porgere un aiuto alla legge e di fare guerra all’illegalità. A distanza di giorni dal corso, i giovani studenti è come se non riuscissero a dimenticare gli occhi e le parole del dottore ed è per questo che decidono di scrivere un diario per Giuseppe intitolato: Dai nostri occhi, un diario ricco di poesie, pensieri e speranza; il diario contiene tutte le poesie e le lettere degli studenti indirizzate non solo a Giuseppe ma anche alla sua famiglia. Antonino, Claudio e la vedova Giuseppina Troianello sono e saranno per sempre le voci di questo tragico evento.

Fonte immagine in evidenza: Archivio personale

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