È diventata una consuetudine quella di caricare una propria fotografia sui social facendo ricorso a filtri che, con apparente innocenza, sembrano avere solo lo scopo di eliminare qualche imperfezione. Ma quali sono i rischi che nascondono? Questa abitudine, ormai così intrinseca da essere ritenuta quasi impercettibile, sta trasformando la nostra immagine in qualcosa che non esiste, con ripercussioni sulla salute mentale più delicate di quanto si possa immaginare.
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La dismorfia da selfie: quando il virtuale vuole diventare reale
Il maggior pericolo dei filtri social è la loro capacità di essere estremamente realistici, tanto da alterare la percezione del vero. Questo fenomeno ha portato gli esperti a coniare un termine specifico: dismorfia da selfie (o Snapchat Dysmorphia). Come evidenziato da diversi studi psicologici, si tratta di una condizione in cui una persona diventa ossessionata da difetti percepiti e desidera ricorrere alla chirurgia estetica per assomigliare alla propria immagine filtrata. Senza averne piena coscienza, si va incontro a un inevitabile crollo dell’autostima.
La discrepanza tra reale e virtuale
Non bisogna minimizzare le ripercussioni nella vita di tutti i giorni. Un volto che sui social si presenta con labbra carnose, naso sottile, occhiaie sparite e un incarnato perfetto, è bello a vedersi ma anche triste, se si riflette sul bisogno di nascondersi dietro maschere frutto di una realtà aumentata. I filtri, nati forse per far sentire più sicuri, celano molte insidie. È difficile accettare se stessi dopo essersi confrontati con un’immagine tanto perfetta. Si genera una discrepanza tra l’immagine fittizia e quella riflessa nello specchio, e presto diventa impellente l’esigenza di avere un filtro anche nella propria quotidianità.
Rischi psicologici e consigli per la consapevolezza
Riconoscere i meccanismi alla base di questo disagio è il primo passo per affrontarlo. È un processo che avviene con rapidità e in un attimo si fa fatica a mostrarsi senza alcun filtro, con un impatto negativo sulla vita sociale.
Rischio psicologico | Consiglio pratico per la consapevolezza |
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Alterazione della percezione di sé | Limita l’uso dei filtri “beauty” e osserva le tue foto reali per riabituarti alla tua immagine autentica. |
Calo dell’autostima da confronto | Ricorda che le immagini sui social non sono la realtà. Segui account che promuovono l’accettazione e la body positivity. |
Ansia sociale e tendenza all’isolamento | Privilegia le interazioni di persona. Se senti che i social ti causano ansia, parlane con amici, familiari o cerca un supporto professionale. |
Imparare ad apprezzarsi oltre lo schermo
I giovani, soprattutto, andrebbero seguiti da figure professioniste in grado di educarli all’utilizzo e alla gestione dei social. Non va fatto un discorso generalizzato: esistono filtri che si limitano a far sorridere aggiungendo le orecchie di un coniglio o il naso di un gatto. La questione è un’altra: bisogna imparare ad apprezzarsi per come si è, anche senza correzioni e strumenti ingannevoli. È un lavoro difficile, perché molti sono in fase di costruzione della propria identità e, purtroppo, i social anziché aiutare rappresentano spesso la principale causa di smarrimento.
Fonte immagine: Pexels.
Articolo aggiornato il: 10/09/2025