La storia della Yakuza ha origini antiche e contorte. Sebbene il suo rapporto con il governo giapponese sia di semi-legalità, quali sono i suoi reali rapporti con lo Stato? Per capire, bisogna partire dal Giappone feudale.
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Le origini storiche: samurai, ronin e ribelli
Quali sono le origini della Yakuza? La confusione politica che porta alla nascita del brigantaggio inizia nel Giappone del VII secolo, con l’ascesa della classe militare. Le riforme del periodo Tokugawa, che congelarono la struttura sociale e confiscarono le armi a chi non era samurai, crearono un profondo malessere. Dal malcontento nacquero gruppi di risposta. Gli Hatamotoyakko, giovani samurai arroganti, si opponevano ai signori feudali (daimyō) schierandosi, a parole, dalla parte dei deboli. A loro si contrapposero i “Machiyakko” (servitori della città), che accoglievano emarginati e disoccupati, guadagnandosi la fama di eroi popolari e diventando protagonisti di molti drammi Kabuki.
Le Radici Storiche della Yakuza | Descrizione e ruolo |
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Hatamotoyakko | Gruppi di samurai di basso rango e rōnin, noti per la loro arroganza e violenza, che si opponevano ai daimyō. |
Machiyakko | “Servitori della città” che si organizzarono per proteggere i cittadini dagli abusi degli Hatamotoyakko, diventando eroi popolari. |
Tekiya | Venditori ambulanti e truffatori. Introdussero le tre regole fondamentali della Yakuza (lealtà al capo, segretezza, rispetto per le donne del clan). |
Bakuto | Gestori del gioco d’azzardo. Da loro derivano il nome “Yakuza” (legato a un punteggio perdente di un gioco di carte) e rituali come lo yubitsume. |
I precursori della Yakuza moderna: Tekiya e Bakuto
Le prime vere organizzazioni criminali nacquero da questo tessuto sociale. I Tekya erano truffatori legati al commercio di merce scadente, ma all’interno dei loro gruppi inserirono 3 regole fondamentali che si tramanderanno fino alla Yakuza moderna: 1) Non toccare la moglie dei seguaci; 2) Non rivelare i segreti dell’organizzazione; 3) Sii fedele al tuo capo. I Bakuto invece sono associati alla nascita del gioco d’azzardo. Da questi due gruppi, che offrivano “protezione” e un senso di appartenenza agli emarginati, discende la Yakuza come la conosciamo oggi. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, le organizzazioni si strutturarono in grandi famiglie gerarchiche, come la Yamaguchi-gumi, la Inagawa-kai e la Sumiyoshi-kai, ancora oggi i tre gruppi più potenti del Giappone.
Il rapporto tra Yakuza e governo: un patto di coesistenza
La Yakuza è un’entità difficile da definire. Se si scava sotto l’armatura eroica, viene alla luce un’organizzazione mafiosa che approfitta delle lacune dello Stato. Ma la Yakuza è legale in Giappone? La risposta è complessa. Il governo non ha mai perseguito la Yakuza in quanto tale, poiché in Giappone non esiste il reato di associazione mafiosa come in Italia. La legge principale, la Botaiho del 1991, ha introdotto il concetto di boryokudan (“gruppo violento”) e ha posto delle restrizioni, ma opera principalmente a livello amministrativo, non penale. Questo ha creato una situazione di semi-legalità: tutti sanno dove sono gli uffici delle famiglie Yakuza, ma finché non commettono reati specifici, la loro esistenza è tollerata.
Questo patto sociale si basa su una storica coesistenza. L’apparato governativo ha, in passato, permesso alla Yakuza di infiltrarsi in politica e finanza. Le attività economiche della yakuza, dette shinogi, comprendono sia quelle illegali (estorsioni, traffici) sia quelle legali. Il fatto che la legge si basi su ingiunzioni amministrative anziché su pene detentive dimostra che il governo, per decenni, non ha voluto una scissione totale, preferendo un equilibrio basato su una mutua, seppur controversa, collaborazione.
Fonti:
[1] Edwin O. REISHAUER, Storia del Giappone Passato e Presente, Milano, Rizzoli Editore, 1974.[2] George SANSOM, A History of Japan 1615-1967, Stanford UP, Stanford, California, 1966.
[3]ARTICOLO Non firmato, The Origin of the Yakuza, “The East”.
[4]Le Grandi Mafie – Treccani, enciclopedia Italiana.
https://www.orizzontinternazionali.org/2018/01/25/la-yakuza-ieri-oggi-patto-sociale/
https://www.japantimes.co.jp/news/2015/08/01/national/media-national/crime-report-suggests-yakuza-evolving/#.XsqCjjozbIU
https://journals.library.cornell.edu/tmpfiles/CIAR_3_2_3.pdf