Tradizioni giapponesi: la storia di un popolo tra ieri e oggi

Tradizioni giapponesi: la storia di un popolo tra ieri e oggi

Conoscere la cultura giapponese vuol dire conoscere il Giappone e i suoi abitanti. Si propone qui un viaggio attraverso le tradizioni giapponesi.

Ancora oggi le tradizioni giapponesi restano alla base della vita del suo popolo, ma in un mondo multiculturale. Infatti, anche l’occidente sembra aver aperto le sue frontiere ad usi e costumi esteri, come quelli del Giappone.

Tradizioni giapponesi: le più famose

Una delle caratteristiche più iconiche del Giappone è la cosiddetta cerimonia del tè, chiamata “Sado” o “Cha no yu”. La storia della cerimonia risale a più di 1000 anni fa. Generalmente essa viene fatta con il Matcha o il Sencha, entrambi derivati dal tè, ma con foglie diverse: il primo deriva dal tè verde, mentre il secondo da foglie comuni di tè.

La cosa più importante della cerimonia del tè è senz’altro come essa viene svolta. Esistono infatti due modi: “Omoto Senke” e “Ura Senke”. La differenza sostanziale è il modo in cui si tiene la tazza (chawan) e come si beve il tè. Durante la cerimonia sono in genere serviti anche dei dolci tipici (wagashi). È importante ricordare che alla cerimonia è possibile partecipare solo indossando un kimono.

Un’altra tradizione importante è quella della disposizione dei fiori (Ikebana oppure Kado). La tradizione sembrerebbe risalire al VII secolo. Ad oggi ci sono più di 1000 scuole in tutto il mondo che la insegnano. I fiori vengono disposti in un vaso e tenuti insieme con una sorta di spilla (Kenzan), tenendo conto di colori, linee e forme. Questa tradizione, insieme a quella del tè in genere viene insegnata per lo più alle giovani spose prima del matrimonio.

A proposito di matrimonio, esso viene celebrato con il rito shintoista. La cerimonia si svolge presso il santuario o la casa dello sposo. Ad ufficializzare il rito è un sacerdote con abiti tradizionali (veste bianca, cappello di taffettà e uno scettro). La sposa indossa il solito abito bianco o un colorato kimono ricamato. La donna in genere indossa anche un voluminoso copricapo di seta bianca, che simboleggia calma ed obbedienza. Lo sposo invece indossa un kimono cerimoniale con gonna-pantalone, un sotto kimono e un kimono con gli stemmi di famiglia. Prima di iniziare il rito, gli sposi e i parenti necessitano di una purificazione nell’acqua delle fontane all’ingresso del tempio. Durante la cerimonia gli sposi sono invitati a bere tre sorsi di sakè (bevanda alcolica al riso) da tre tazze di dimensioni diverse poste sull’altare, insieme a riso, frutta e sale. Anche i genitori degli sposi dovranno bere tale bevanda. Per ultimo, la coppia prima di recarsi al ricevimento, deve fare un’offerta agli dèi.

Anche il judo rientra nelle tradizioni orientali. È da ricordare che esso compare nello sport olimpico ufficiale, oltre che essere una delle arti marziali più famose del Giappone. Esso viene praticato da uomini e donne, ed è fitto di tecniche e regole chiamate anche “waza”.

L’arte della calligrafia chiamata anche “Shodo” è famosa in tutto il mondo. Diverse sono le scritture esistenti, ma le più famose restano il Kaisho e il Gyousho. La prima è una scrittura piuttosto classica, mentre la seconda si rifà al corsivo. Per praticare l’arte della calligrafia numerosi sono gli strumenti necessari: pennello (fude), bastoncino per inchiostro (sumi), carta di riso (washi) e molto altro. Tali strumenti possono essere comprati in Giappone al costo di 100 yen.

Uno degli elementi più iconici è senz’altro il kimono, chiamato anche “Wafuku”. L’indumento tradizionale, una volta veniva indossato nella quotidianità. Dopo l’era Meiji, il kimono è stato usato solo per occasioni particolari. Esso è stato sostituito di fatto con normali abiti occidentali. Indossare il kimono correttamente, ad oggi è abbastanza raro, poiché solo alcune persone sanno indossarlo come si dovrebbe. In genere il wafuku viene avvolto intorno al corpo, tenendo la parte sinistra sopra quella destra per le donne, e viceversa per gli uomini. Per legare il kimono viene usata una fascia detta “obi” e dei calzini chiamati “tabi”. È possibile noleggiare i kimono in appositi negozi, e di solito ad oggi viene indossato dalle donne al raggiungimento della maggiore età che in Giappone è a 20 anni.

Una delle cose di cui più sentiamo parlare è il capodanno orientale. Esso ha una durata di cinque giorni ed è una festa molto sentita. Alla base della festa c’è il rito di purificazione, in modo da essere pronti per il nuovo anno. Si visitano i templi e le tombe dei defunti.

Anche il calendario è molto importante e rientra nelle tradizioni giapponesi. Esso è fatto da un ciclo di sei giorni (sensho, tomobiki, senpu, butsumetsu, taian e shakku) ognuno dei quali può essere fausto o infausto. I giorni butsumetsu e shakku sono giorni poco fortunati e non bisogna procedere con alcun affare. Al contrario, nel giorno di taian ci si può sposare o iniziare una nuova attività.

Nonostante il Giappone sia ad oggi un colosso moderno, diversi sono i riti tradizionali che permangono all’interno della società. Gli usi, i costumi e le abitudini tradizionali, non sembrano spingere il Giappone in una stretta arcaica quanto piuttosto, essi sembrano arricchire una società moderna, che non volta le spalle al passato.

Immagine: Pixabay

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