Living in a box: la mostra di Stefania Sabatino alla Galleria Mediterranea

living in a box di Stefania Sabatino

 

living in a boxIl 10 Marzo, nella storica Galleria Mediterranea di Saverio Ammendola, è stata inaugurata la mostra di Stefania Sabatino dal titolo Living in a box. Le opere rimarranno esposte fino al 3 Aprile negli spazi della Galleria in Via Carlo De Cesare, 60 Napoli.

Il progetto espositivo indaga l’ essere umano attraverso l’ osservazione delle sue emozioni e di come esse si manifestino attraverso le movenze del corpo e le sue colorazioni.

Stafania Sabatino, nella sua ricerca artistica, passa dal figurativo astratto alle installazioni, maturando negli ultimi tempi un’apertura ai video e alle performance.

Saverio Ammendola, gallerista esperto e Stafania Sabatino, giovane artista, ci hanno concesso un’ intervista.

Perchè ha scelto Stefania Sabatino per la sua Galleria?

Ho puntato su Stefania perché è un ‘ artista di qualità. La mia Galleria ha sempre scommesso sui giovani, e aggiungo italiani.

Una sua riflessione sulla mostra?

I nuovi lavori di Stefania esaltano il concetto introspettivo dell’ anima. Racchiusi in un cubo di plexiglass ritroviamo i sensi, le esperienze e le passionalità del vissuto. Una mostra dal significato autobiografico.

Stefania Sabatino, quando e come è nata l’ idea di questo progetto?

L’ idea è nata tempo fa; il tutto è iniziato dal lavoro dei cubi. I cubi sono dei contenitori dell’ anima.

I contenitori dell’ anima precisamente che cosa rappresentano?

I contenitori sono le convenzioni – che io mal digerisco – alle quali siamo tanto assuefatti da non vederle neppure più; ecco perché le scatole sono trasparenti.

In sala ci sono lavori tra di loro diversi. Perché?

Ho mosso i primi passi con la grafica, poi sono passata alla pittura, sperimentando e mescolando i vari linguaggi artistici. Sento il bisogno di una produzione di cose diverse ma parallele. I cubi sono contenitori dell’ anima sul piano concettuale ma, come puoi vedere, i materiali sposano il gesto pittorico. I lavori alle pareti sono invece come libri aperti. Romanzi da leggere.

Anche la scelta dei materiali segue percorsi diversi. Perchè?

Mi piace sperimentare l’ effetto dei colori su materiali diversi: legno, tela, tessuto.

Come mai il tuo progetto artistico indaga il corpo umano?

Mi piace indagare le posizioni, le evoluzioni, i colori. La mia indagine inizia dal classico, la mia formazione è accademica, poi con la maturità mi sono ritagliata un mio stile.

I soggetti principali delle tue opere sono le mani, perché?

Le mani di un uomo sono, a mio avviso, più espressive del volto. Il viso, a volte, lo escludo dai miei lavori. Preferisco soffermarmi sui particolari anatomici. Un punto di partenza in evoluzione verso altro, “il corpo si smaterializza verso l’ astratto.

Senza alcuna intenzione di volerla etichettare, se volessimo proprio dare una definizione alla tua arte?

Nuova figurazione. Non ci tengo però ad essere etichettata ed inserita in un filone.

Quali sono state le influenze artistiche?

Gustav Klimt e l’ età dell’ oro. L’ oro rappresenta l’ infinito, la luce.

Qual’ è il messaggio che vuoi lanciare con la forza dei colori?

Il mondo è un bel posto e vale la pena lottare per esso.

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