Cos’è l’ortosonnia, l’ansia del sonno perfetto

Cos'è l'ortosonnia, l'ansia del sonno perfetto

Scopriamo cos’è l’ortosonnia: l’ossessione per il sonno perfetto

Il termine “ortosonnia” descrive un’ossessione per il “sonno perfetto”, spesso alimentata dall’uso eccessivo di dispositivi tecnologici che monitorano la qualità del riposo. Sebbene l’intento iniziale possa sembrare positivo, questa ricerca spasmodica può trasformarsi in un comportamento dannoso, generando stress e paradossalmente peggiorando il sonno che si desidera ottimizzare. È fondamentale riconoscere l’ortosonnia non come un disturbo clinico formale, ma come un fenomeno con un impatto significativo sul benessere. Questo articolo mira a chiarire le caratteristiche principali dell’ortosonnia e a fornire indicazioni su come gestire al meglio questa complessa problematica.

Che cos’è l’ortosonnia?

Negli ultimi anni, l’ortosonnia è emersa come una nuova preoccupazione nell’ambito della medicina del sonno. Questo termine, derivato dal greco “ortho” (corretto) e “sonno”, si riferisce a un’eccessiva attenzione ai dati raccolti tramite app e dispositivi indossabili. In un’epoca in cui la salute e il benessere sono spesso misurati attraverso dati quantificabili, l’accesso a strumenti di monitoraggio del sonno è diventato sempre più comune. Tuttavia, questa tendenza può generare ansia e preoccupazioni eccessive, portando a un’autodiagnosi errata e a un peggioramento dello stress legato al riposo notturno. L’ortosonnia non è ancora riconosciuta come una diagnosi formale nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5), ma rappresenta un fenomeno reale con conseguenze concrete sulla qualità della vita.

L’influenza dei rilevatori di sonno 

L’ampia diffusione di dispositivi tecnologici per il monitoraggio del sonno ha reso possibile un’analisi dettagliata di aspetti come la durata e le fasi del riposo notturno. Questi strumenti, che includono smartwatch, fitness tracker e app per smartphone, promettono di fornire informazioni preziose per migliorare l’igiene del sonno. Tuttavia, è fondamentale considerare che molti di questi dispositivi possono fornire dati non del tutto accurati.

Inaffidabilità dei dati dei dispositivi di monitoraggio del sonno

Alcuni studi hanno dimostrato che i dispositivi di monitoraggio del sonno tendono a sovrastimare il tempo totale di sonno, mentre altri possono sottovalutare periodi di rilassamento che non vengono interpretati come sonno vero e proprio. Questa inaffidabilità può portare a interpretazioni errate e a un’eccessiva preoccupazione per i dati rilevati, alimentando il ciclo dell’ortosonnia. È importante ricordare che questi dispositivi forniscono una stima e non una misurazione clinica del sonno.

Sintomi e manifestazioni dell’ortosonnia

L’ortosonnia si manifesta attraverso una serie di comportamenti e pensieri che possono influenzare negativamente la vita quotidiana.

Come riconoscere i segnali dell’ortosonnia

Tra i segnali più comuni di questa ossessione per il sonno perfetto troviamo:

  • Preoccupazione eccessiva per i dati forniti dai dispositivi di monitoraggio del sonno.
  • Ansia e frustrazione quando i dati non corrispondono alle aspettative.
  • Difficoltà a rilassarsi e a godere di attività che non riguardano il sonno.
  • Riduzione delle ore di sonno a causa del tempo dedicato all’analisi dei dati.
  • Sensazione di non essere mai sufficientemente riposati, nonostante le ore di sonno.
  • Irritabilità, difficoltà di concentrazione e affaticamento diurno.

Ortosonnia, insonnia e altri disturbi del sonno: differenze

È essenziale distinguere l’ortosonnia da altri disturbi del sonno, come l’insonnia. Mentre l’insonnia è un disturbo clinico caratterizzato da difficoltà ad addormentarsi, a mantenere il sonno o da un sonno non ristoratore, l’ortosonnia è una tendenza comportamentale. L’ortosonnia si concentra sull’ossessione per i dati del sonno, mentre l’insonnia riguarda la difficoltà oggettiva a dormire.

Distinguere l’ortosonnia dall’insonnia

Questa distinzione è fondamentale per un corretto approccio al problema. Una persona con insonnia necessita di un trattamento specifico per il disturbo del sonno, mentre una persona con ortosonnia può beneficiare di strategie per ridurre l’ansia e modificare il proprio rapporto con i dispositivi di monitoraggio. Altri disturbi del sonno, come le apnee notturne o i disturbi del ritmo circadiano, richiedono una diagnosi e un trattamento specifici da parte di specialisti del sonno.

Strategie pratiche per superarla

Per superare l’ortosonnia, è necessario adottare un approccio che combini il miglioramento dell’igiene del sonno con tecniche di gestione dell’ansia e, se necessario, il supporto di professionisti.

Migliorare l’igiene del sonno per contrastare l’ortosonnia

Un’adeguata igiene del sonno è la base per un riposo di qualità. Ecco alcuni consigli:

  • Mantenere orari di sonno regolari, andando a letto e svegliandosi alla stessa ora ogni giorno, anche nei fine settimana.
  • Creare un ambiente di riposo confortevole, buio, silenzioso e fresco.
  • Evitare l’uso di dispositivi elettronici, come smartphone e tablet, prima di andare a dormire a causa della luce blu che emettono.
  • Evitare caffeina e alcol nelle ore serali.
  • Praticare attività fisica regolare, ma non troppo vicino all’ora di andare a dormire.

Tecniche di gestione dell’ansia legata al sonno e all’ortosonnia

L’ansia legata al sonno può essere gestita attraverso diverse tecniche:

  • Tecniche di rilassamento, come la respirazione diaframmatica e il rilassamento muscolare progressivo.
  • Mindfulness e meditazione, per favorire il rilassamento mentale e ridurre i pensieri intrusivi.
  • Tenere un diario del sonno, concentrandosi sulle sensazioni e sulle emozioni associate al riposo, piuttosto che sui dati numerici.

Terapie e supporto professionale

Nei casi più complessi, può essere utile rivolgersi a un medico di base o a uno specialista del sonno. La terapia cognitivo-comportamentale per l’insonnia (CBT-I) può essere particolarmente efficace per affrontare i pensieri e i comportamenti disfunzionali legati al sonno. Questa terapia aiuta a sviluppare strategie per migliorare il sonno senza l’uso di farmaci, concentrandosi sulla modifica delle abitudini e dei pensieri che interferiscono con il riposo. Inoltre, la consulenza psicologica può fornire un supporto prezioso per gestire l’ansia e le preoccupazioni legate all’ortosonnia. In alcuni casi, il medico può consigliare esami specifici, come la polisonnografia, per escludere altre cause di disturbi del sonno.

Conclusioni e prospettive

L’ortosonnia rappresenta una sfida moderna, legata all’uso pervasivo della tecnologia e alla crescente attenzione al benessere quantificato. È importante ricordare che il sonno è un processo naturale e che la ricerca ossessiva della perfezione può paradossalmente comprometterlo. Un approccio equilibrato, che combini una buona igiene del sonno con tecniche di gestione dell’ansia e, se necessario, il supporto di professionisti, è la chiave per superare l’ortosonnia e ritrovare un sano rapporto con il riposo notturno. Concentrarsi sul benessere generale, piuttosto che sui numeri forniti dai dispositivi, è il primo passo per un sonno veramente ristoratore.

Fonti immagine: Pixabay (e altre fonti pertinenti da aggiungere)

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