Le cause dei disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono complesse e non riconducibili a un singolo fattore, ma derivano dall’interazione di componenti biologiche, psicologiche e socio-culturali. Questi disturbi, come definito dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), sono patologie caratterizzate da un’alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e l’immagine corporea, con gravi conseguenze sulla salute fisica e mentale.
Comprendere il modello multifattoriale alla base di queste condizioni è il primo passo per riconoscere i segnali di rischio e promuovere un intervento efficace.
Cosa sono i disturbi del comportamento alimentare?
I DCA sono classificati nel DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) e includono diverse condizioni. Le più comuni sono:
- Anoressia nervosa: caratterizzata da una restrizione alimentare estrema, un’intensa paura di ingrassare e una percezione distorta del proprio corpo.
- Bulimia nervosa: definita da episodi di abbuffate seguiti da comportamenti di compenso (vomito autoindotto, uso di lassativi, esercizio fisico eccessivo).
- Disturbo da binge-eating (alimentazione incontrollata): caratterizzato da abbuffate ricorrenti senza comportamenti di compenso, associate a un forte disagio psicologico.
Le cause: un modello multifattoriale bio-psico-sociale
Nessuno sceglie di avere un disturbo alimentare; si tratta di una patologia complessa che nasce dall’intreccio di diversi fattori di rischio. Il modello scientifico più accreditato è quello bio-psico-sociale, che considera la vulnerabilità di una persona come il risultato di una combinazione di predisposizioni genetiche, tratti di personalità e pressioni ambientali.
I principali fattori di rischio nel dettaglio
- Fattori biologici e genetici: la familiarità è un fattore di rischio significativo. Avere un parente di primo grado con un DCA aumenta la probabilità di svilupparne uno. Studi scientifici suggeriscono anche alterazioni nei sistemi neurotrasmettitoriali, come quello della serotonina, che regolano umore e appetito.
- Fattori psicologici: i DCA sono spesso la manifestazione di un profondo disagio interiore. Tratti come bassa autostima, perfezionismo estremo, ansia sociale e difficoltà nel riconoscere e gestire le emozioni (alessitimia) sono comuni. Il controllo sul cibo e sul corpo diventa un modo disfunzionale per gestire sentimenti di inadeguatezza e impotenza.
- Fattori socio-culturali: la pressione sociale verso un ideale di bellezza irrealistico, che equipara la magrezza al successo, è una delle cause più potenti. I media, i social network e alcuni ambienti (come la moda, la danza o certi sport) possono promuovere un’ossessione per la forma fisica e alimentare il pregiudizio verso le persone in sovrappeso.
- Fattori familiari: un ambiente familiare eccessivamente critico riguardo al peso e all’aspetto fisico o in cui vi sia un’ossessione per le diete può contribuire. Anche dinamiche familiari iperprotettive o conflittuali possono rappresentare un fattore di rischio, dove il sintomo alimentare diventa un canale di comunicazione del disagio.
I fattori di rischio per i disturbi alimentari: una sintesi
Questa tabella riassume le principali aree di vulnerabilità secondo il modello scientifico.
Tipologia di fattore | Esempi chiave |
---|---|
Biologici | Predisposizione genetica e familiarità, alterazioni neurobiologiche (es. serotonina). |
Psicologici | Bassa autostima, perfezionismo, ansia, depressione, difficoltà nella gestione delle emozioni. |
Socio-culturali | Pressione mediatica verso la magrezza, bullismo basato sul peso, ideali di bellezza irrealistici. |
Familiari | Critiche sull’aspetto fisico, ossessione per le diete in famiglia, difficoltà comunicative. |
A chi rivolgersi: chiedere aiuto è fondamentale
Riconoscere i segnali e chiedere aiuto a professionisti è il primo e più importante passo verso la guarigione. Se tu o una persona a te cara state lottando con un disturbo alimentare, è essenziale non affrontare la situazione da soli. Il Ministero della Salute offre una mappa dei servizi e delle strutture specializzate su tutto il territorio nazionale. È inoltre attivo il Numero Verde SOS Disturbi Alimentari 800 180 969, che fornisce un primo ascolto e orientamento gratuito e anonimo.
Articolo aggiornato il: 06/10/2025