La cucina araba è un mosaico di sapori che riflette una vastissima area geografica, dal Maghreb (Nord Africa) al Levante (Medio Oriente). È caratterizzata dall’uso sapiente di spezie come cannella, zenzero, zafferano e curcuma, e di erbe aromatiche come menta e prezzemolo (maadnous). Frutta secca, come noci e mandorle, e l’acidità del limone sono elementi ricorrenti. Immancabili sono il pane arabo (khubz) e il tè alla menta, che accompagnano quasi ogni pasto, come evidenziato anche da istituzioni culturali come l’Arab-Austrian Cultural Forum che ne promuove la conoscenza.
Indice dei contenuti
| Piatto | Origine geografica principale |
|---|---|
| Cous cous | Maghreb (Nord Africa) |
| Shawarma | Levante (Medio Oriente) |
| Brik | Tunisia (Maghreb) |
| Mechouia | Tunisia (Maghreb) |
| Tajine | Marocco (Maghreb) |
I 5 piatti tipici arabi migliori
1. Cous cous
Fonte immagine: Wikimedia Commons
Il primo tra i piatti tipici arabi è il cous cous, originario del Maghreb. Il suo nome significa “tritato” e si riferisce ai granelli di semola di grano duro lavorati con acqua e cotti al vapore nella tradizionale pentola chiamata couscoussier. Viene tipicamente servito con uno stufato di verdure, legumi e carne (agnello, pollo) o pesce. Per il suo valore culturale, il cous cous è stato dichiarato Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO. Spesso è accompagnato dall’harissa, una salsa piccante a base di peperoncino.
2. Shawarma
Fonte immagine: Wikimedia Commons
Lo shawarma è un piatto levantino spesso paragonato al kebab, ma con differenze significative. Il suo nome deriva dalla parola turca çevirme, che significa “girare”. La carne (pollo, agnello o manzo) viene marinata in una miscela di spezie, impilata su un grande spiedo verticale e cotta lentamente mentre gira. Le fette sottili vengono poi tagliate e servite all’interno del pane arabo (khubz) o di una piadina (laffa), insieme a salse come la tahina (crema di sesamo), verdure e sottaceti.
3. Brik
Fonte immagine: Wikimedia Commons
Tipico della Tunisia, il brik è un fagottino croccante preparato con un sottile foglio di pasta (malsouka). Il ripieno più classico è composto da un uovo intero, tonno, prezzemolo e capperi; l’arte sta nel friggerlo mantenendo il tuorlo liquido. Una volta piegato a triangolo o a mezzaluna, viene fritto in olio caldo. Servito come antipasto o spuntino, è spesso accompagnato da uno spicchio di limone e, talvolta, dall’ayran, una bevanda a base di yogurt.
4. Mechouia
Fonte immagine: Wikimedia Commons
Questa è una fresca e saporita insalata tunisina, il cui nome significa “insalata grigliata”. È composta principalmente da pomodori, peperoni, cipolle e aglio, che vengono prima grigliati su fuoco vivo per conferire un sapore affumicato, e poi spellati e tritati finemente. Il tutto viene condito con olio d’oliva, sale, succo di limone e spezie come il carvi. Tradizionalmente viene guarnita con uova sode, olive e tonno, e servita con pane arabo caldo.
5. Tajine
Il termine tajine si riferisce sia alla pietanza che alla caratteristica pentola in terracotta con coperchio conico in cui viene cucinata. È un piatto simbolo della cucina marocchina, uno stufato a cottura lenta che mescola sapientemente sapori dolci e salati. Tra le varianti più celebri ci sono il mqualli (pollo con olive e limone confit), il kefta (polpette al sugo di pomodoro) e il mrouzia (agnello con prugne, mandorle e miele). La cottura lenta e il design del coperchio permettono al vapore di ricircolare, mantenendo la carne tenerissima e i sapori concentrati.
Fonte immagine di copertina: Wikimedia Commons
Articolo aggiornato il: 03/10/2025
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