Sport nell’antica Grecia, quali erano praticati?

Sport nell'antica Grecia, quali erano praticati?

Lo sport nell’antica Grecia ha varie funzioni: celebrare una vittoria, affermare la propria potenza, rafforzare un legame religioso-culturale con il paese conquistato, o anche sottolineare le virtù essenziali del sovrano.

Durante le Olimpiadi gli sport nell’antica Grecia ad essere maggiormente seguiti sono il pentathlon, il pugilato e la lotta. Quest’ultima disciplina è spesso disputata anche singolarmente, ed è considerato lo sport che esalta le qualità umane. Quella che però i Greci considerano la disciplina ideale è il pugilato: sviluppa infatti il corpo e la mente, e presto raggiunge tra i giochi la massima popolarità.

Lo sport nell’antica Grecia rappresenta il mezzo attraverso il quale i Macedoni hanno affermato la loro volontà di sentirsi membri della comunità greca. Alessandro Magno, durante le sue spedizioni, istituisce numerose gare nelle varie città asiatiche in cui si ferma, come gli Olympia ad Àigai in Macedonia e gli Asklepìeia a Sòloi di Cilicia, fondando agoni ginnici ed ippici persino in India. I più famosi sono forse gli Heràkleia, indetti in onore di Heraklès-Melqart.

Lo sport nell’antica Grecia rappresenta un modo per celebrare una vittoria, per affermare la propria potenza, oppure per rafforzare un legame religioso-culturale con il paese conquistato o liberato. Le funzioni centrali delle feste sportive si possono sostanzialmente riassumere in due punti: se da un lato si mira ad ottenere il consenso dei sudditi, dall’altro si desidera mostrare la forza economica e militare del regno. Il sistema simbolico in funzione del quale si organizza una festa sottolinea le virtù essenziali del sovrano, il suo valore da guerriero, la sua generosità.

Un aspetto che è stato preso in esame, per quanto riguarda lo sport nell’antica Grecia, concerne la partecipazione agli agoni di dinasti ellenistici e di membri delle loro famiglie. Non sarebbe dignitoso per Tolomeo o per Antioco lasciarsi distanziare dal vincitore in una gara di corsa, o uscire dall’arena dove si svolgono le gare di pugilato col volto tumefatto per i colpi ricevuti: per questo, solitamente, i sovrani partecipano alle gare ippiche, nelle quali viene proclamato vincitore il proprietario del cavallo, non il fantino o il guidatore.

Lo sport nell’antica Grecia tiene conto della necessità di selezione e preparazione per poter sostenere e vincere le gare. Inoltre bisogna considerare il periodo di tempo necessario per giungere ad Olimpia, ed è forse per questo che i vincitori con i puledri provengono quasi sempre da luoghi ben collegati con la sede dei giochi.

Il rapporto tra politica e sport nell’antica Grecia 

Le iniziative in campo agonistico di Alessandro Magno si possono ricondurre nell’ambito di quella politica di fusione etnica che egli cerca in vario modo di promuovere. Sono numerosi gli studi sullo sport nell’antica Grecia, non è facile trovare un riferimento alla relazione tra politica e sport in età ellenistica. Solitamente lo studio di questa problematica è stato affrontato quasi esclusivamente per l’epoca classica, con qualche breve cenno a quella arcaica.

Nella relazione tra politica e sport nell’antica Grecia è stato colto l’aspetto al quale si dà più risalto: la creazione di nuove feste sportive da parte o in onore di personaggi che appartengono all’ambiente politico. 

Fonte immagine di copertina: Wikipedia

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