Le lingue scandinave: somiglianze e differenze

Lingue scandinave: somiglianze e differenze

Quando pensiamo alla Scandinavia ci saltano subito in mente tantissimi paesaggi da sogno e anche un mucchio di lingue che sembrano essere insensate. In effetti, le lingue scandinave fanno parte della stessa grande famiglia linguistica: quella germanica. Hanno radici comuni e un sacco di cose che le legano. Ma attenzione, non sono affatto identiche! Capire cosa le unisce e cosa le distingue è un modo affascinante per sbirciare nella storia e nella cultura di questa parte d’Europa.

Le lingue scandinave e la loro base comune: le somiglianze

Tutto parte da un antenato comune, il cosiddetto Proto-Nordico (o Norreno), parlato secoli e secoli fa. Questa eredità condivisa si vede ancora oggi in molti modi.

Grammatica semplificata

Rispetto alle lingue europee che conosciamo la grammatica delle lingue scandinave – in particolare svedese, norvegese e danese-  è semplice e lineare. I verbi, ad esempio, non si complicano troppo con desinenze diverse per ogni persona. Anche i casi dei nomi, che fanno impazzire chi studia latino o tedesco, qui sono molto più semplici o quasi scomparsi nelle lingue continentali.

Vocabolario condiviso: parole simili tra le lingue scandinave

Visto che vengono dalla stessa mamma linguistica, ci sono un sacco di parole base che si assomigliano tantissimo. Pensate ai numeri, ai giorni della settimana, a parole come casa, uomo e libro. Prendete la parola acqua: è vatten in svedese, vann in norvegese, vand in danese. Si capisce subito il legame! Usano anche lo stesso alfabeto di base, anche se ognuna ha aggiunto qualche lettera speciale (come å, ä, ö, ø).

Comprensione reciproca tra le lingue scandinave

Questa è forse la cosa più interessante. Chi parla danese, norvegese o svedese riesce spesso a capire le altre due lingue, specialmente quando sono scritte. Certo, non è sempre una passeggiata, soprattutto con la pronuncia, ma la base comune aiuta tantissimo la comunicazione tra questi popoli.

Le differenze tra le lingue scandinave: perché non sono identiche

Pronuncia: le sfide nel capire le diverse lingue scandinave

Nonostante la base comune, secoli di storia separata, influenze diverse e un pizzico di orgoglio nazionale hanno portato a differenze notevoli. Quando si tratta di pronuncia le cose si complicano! Il danese è famoso per avere una pronuncia un po’ morbida e difficile da afferrare per gli altri scandinavi, con suoni quasi mangiati. Lo svedese e il norvegese, invece, tendono ad avere una pronuncia più chiara e distinta, anche se lo svedese ha una sua musicalità particolare e il norvegese può avere intonazioni diverse a seconda della regione.

Sfumature grammaticali: conservatorismo vs semplificazione

Anche se la grammatica è simile, ci sono sfumature. L’ordine delle parole in una frase (il classico Soggetto-Verbo-Oggetto) è abbastanza fisso in svedese e norvegese, ma il danese a volte è un po’ più flessibile. E poi c’è l’islandese (e il faroese): queste lingue sono rimaste molto più isolate e conservatrici. Hanno mantenuto una grammatica più complessa, più simile a quella antica, con declinazioni per nomi e aggettivi che le altre lingue continentali hanno perso.

Vocabolario: prestiti e influenze diverse sulle lingue scandinave

Ogni lingua ha preso in prestito parole da vicini diversi. Il danese ha assorbito parecchio dal tedesco e anche dal francese. Lo svedese ha subito influenze francesi e, più di recente, inglesi. Il norvegese ha cercato di mantenere più parole autoctone. L’islandese, di nuovo, è un caso a parte: ha resistito molto alle influenze esterne, cercando di creare nuove parole con radici proprie piuttosto che importarle, rendendo il suo vocabolario unico e più vicino all’antico norreno. Un dettaglio curioso è l’articolo determinativo. In svedese, norvegese e danese, spesso si attacca alla fine della parola: bok è libro, boken è il libro. Anche l’islandese fa così (bókbókin), mantenendo questa caratteristica antica comune.

In breve: la diversità di ogni lingua

Le lingue scandinave affascinanti: abbastanza simili da permettere una certa comprensione reciproca ma anche diverse da avere ognuna la propria identità ben definita. Sono la prova di come le lingue nascano, si evolvano e si adattino, modellate dalla storia, dalla geografia e dalla cultura. Un mix intrigante di unità e diversità proprio nel cuore del Nord Europa.

Fonte immagine: Freepik (https://www.freepik.com)

Altri articoli da non perdere
Il riccio nella nebbia (1975): cosa voleva comunicare Yuri Norstein?
Il riccio nella nebbia 1975: cosa voleva comunicare Yuri Norstein?

Il riccio nella nebbia è un capolavoro d'animazione di Yuri Norstein trasmesso ai tempi dell'URSS. Quali messaggi nascosti possiamo dedurre? Scopri di più

Indoeuropeo/protoindoeuropeo: l’origine comune delle lingue indoeuropee
Indoeuropeo/protoindoeuropeo: l'origine comune delle lingue indoeuropee

L'origine dell'indoeuropeo: alla scoperta della protolingua comune L'indoeuropeo, conosciuto anche come ''protoindoeuropeo'', è la protolingua che, secondo gli studi di Scopri di più

Democrazia moderna: fine e transizione alla postmodernità
democrazia moderna

La democrazia moderna, così come l’abbiamo conosciuta fino alla fine del XX secolo, è giunta al termine: ora stiamo entrando Scopri di più

Il ruolo degli intellettuali dall’antichità a oggi
il ruolo degli intellettuali

Il ruolo degli intellettuali nella società è stato, ed è tuttora, oggetto di dibattito e di riflessione. Da sempre, ci Scopri di più

Cos’è il meme: dalla genetica alla cultura pop

Dai social media al marketing, dalla didattica alla satira: i meme, dopo la loro apparizione rivoluzionaria nella genetica, si sono Scopri di più

Benching: da dove nasce e come evitarlo
Benching: da dove nasce e come evitarlo

Sai che cos'è il benching? Ti è mai capitato di essere sul punto di dimenticare una crush che non ti Scopri di più

A proposito di Caterina Esposito

Vedi tutti gli articoli di Caterina Esposito

Commenta