Il Paleolitico (“età della pietra antica”) è il primo e più lungo periodo della preistoria, che va da circa 2,5 milioni di anni fa a 10.000 anni fa. Durante questo lunghissimo arco di tempo, i nostri antenati ominidi hanno sviluppato le prime tecnologie, hanno imparato a controllare il fuoco, hanno dato vita alle prime forme di arte e hanno colonizzato gran parte del pianeta. In questo articolo, esploreremo le caratteristiche principali del Paleolitico, la vita dei nostri antenati e le loro conquiste.
Cos’è il Paleolitico: definizione e periodizzazione
La distinzione tra preistoria e storia è segnata dall’invenzione della scrittura, avvenuta intorno al IV millennio a.C. Il Paleolitico, quindi, fa parte della preistoria, un periodo in cui gli esseri umani non avevano ancora sviluppato la capacità di registrare gli eventi in forma scritta.
Il Paleolitico è caratterizzato dall’uso di strumenti in pietra scheggiata (da cui il nome), anche se venivano utilizzati anche altri materiali come legno e osso.
Il Paleolitico viene tradizionalmente suddiviso in tre fasi principali:
Paleolitico inferiore (2,5 milioni – 80.000 anni fa): Homo habilis e Homo erectus
Questo periodo vede la comparsa dei primi ominidi in grado di realizzare strumenti in pietra scheggiata, come l’Homo habilis e l’Homo erectus.
Paleolitico medio (80.000 – 35.000 anni fa): l’uomo di Neanderthal
In questo periodo, l’Europa e il Medio Oriente sono abitati dall’Homo neanderthalensis, una specie di ominide adattata ai climi freddi, abile nella lavorazione della pietra e nella caccia.
Paleolitico superiore (35.000 – 10.000 anni fa): l’Homo sapiens e l’arte
Questo periodo è caratterizzato dalla diffusione dell’Homo sapiens, la nostra specie, in tutto il mondo. L’Homo sapiens sviluppa tecniche di lavorazione della pietra più raffinate, realizza strumenti in osso e avorio, e dà vita alle prime forme di arte (pitture rupestri, sculture).
L’evoluzione dell’uomo nel Paleolitico: dall’Homo habilis all’Homo sapiens
Homo sapiens: l’intelligenza, il linguaggio e l’arte
L’Homo sapiens, comparso in Africa circa 200.000 anni fa, si distingue dagli altri ominidi per una serie di caratteristiche:
- Cervello voluminoso: con uno sviluppo notevole della corteccia cerebrale, l’area del cervello deputata al pensiero astratto, al linguaggio e alla creatività.
- Linguaggio complesso: la capacità di comunicare attraverso un linguaggio articolato, che permette di trasmettere informazioni, conoscenze ed esperienze.
- Pensiero simbolico: la capacità di concepire ed esprimere concetti astratti, come la religione, l’arte e la morte.
- Capacità di adattamento: l’abilità di adattarsi a diversi ambienti e climi, che gli ha permesso di colonizzare tutto il pianeta.
Grazie a queste caratteristiche, l’Homo sapiens è diventato la specie dominante del pianeta.
L’uomo di Cro-Magnon e l’uomo di Neanderthal: due specie a confronto
In Europa, l’Homo sapiens (spesso chiamato uomo di Cro-Magnon, dal nome del sito francese in cui furono ritrovati i primi resti fossili nel 1868) convive per un certo periodo con l’uomo di Neanderthal, una specie di ominide che si era evoluta in Europa e che si estinse circa 30.000 anni fa.
I Neandertaliani, presenti in Eurasia già prima dell’arrivo di Homo Sapiens, erano abili nella lavorazione della pietra e seppellivano i propri morti.
Le cause dell’estinzione dell’uomo di Neanderthal sono ancora oggetto di dibattito, ma si ritiene che la competizione con l’Homo sapiens per le risorse e il territorio abbia giocato un ruolo importante.
Homo naledi: una scoperta recente
Recenti scoperte hanno dimostrato che l’evoluzione umana non è stata un processo lineare, ma piuttosto un “cespuglio” con diverse specie di ominidi che sono coesistite e si sono evolute in parallelo.
Un esempio è l’Homo naledi, una specie di ominide scoperta in Sudafrica nel 2013, che presenta un mix di caratteristiche primitive (cervello piccolo, dita curve) e moderne (bipedismo, mani forti).
La vita nel Paleolitico: economia, società e abitazioni
L’economia di prelievo: caccia, pesca e raccolta
Nel Paleolitico, l’economia era basata sul prelievo di risorse naturali: caccia, pesca e raccolta di vegetali spontanei.
Gli uomini cacciavano animali di grossa taglia (mammut, rinoceronti, bisonti, cavalli, cervi, ecc.) per procurarsi carne, pelli e ossa.
Le donne si dedicavano alla raccolta di frutti, bacche, radici, tuberi e altri vegetali commestibili.
Le bande: piccole comunità nomadi
Gli uomini del Paleolitico vivevano in piccole comunità nomadi, chiamate bande, composte da 20 a 50 individui. Queste comunità si spostavano continuamente alla ricerca di cibo, seguendo gli spostamenti degli animali e la disponibilità di vegetali.
Le abitazioni: grotte e capanne
Le abitazioni del Paleolitico erano costituite da grotte naturali o da capanne costruite con materiali reperibili in natura: rami, ossa di animali, pelli, paglia.
Gli strumenti del Paleolitico: dalla pietra scheggiata all’arco e alle frecce
Gli uomini del Paleolitico utilizzavano strumenti in pietra scheggiata, come chopper (ciottoli scheggiati su un solo lato), amigdale (pietre scheggiate a forma di mandorla), raschiatoi, punte di lancia, bulini (per incidere) e aghi.
Nel Paleolitico superiore, si diffusero anche strumenti in osso, avorio e corno, come arpioni, ami, aghi e propulsori (per lanciare le zagaglie a maggiore distanza).
Verso la fine del Paleolitico, fu inventato l’arco e le frecce, che resero la caccia più efficiente e sicura.
L’eredità del Paleolitico: le basi per il futuro dell’umanità
Il Paleolitico è un periodo fondamentale per la storia dell’umanità. Durante questo lungo periodo, i nostri antenati hanno sviluppato le prime tecnologie, hanno imparato a controllare il fuoco, hanno sviluppato il linguaggio e il pensiero simbolico, hanno dato vita alle prime forme di arte e hanno colonizzato il pianeta.
Le conquiste del Paleolitico hanno posto le basi per lo sviluppo delle civiltà successive e per il nostro modo di vivere attuale.
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