Il Paleolitico, o “età della pietra antica”, è il primo e più lungo periodo della preistoria, estendendosi da circa 2,5 milioni di anni fa fino a 10.000 anni fa. In questo immenso arco temporale, i nostri antenati ominidi non solo hanno sviluppato le prime tecnologie e imparato a controllare il fuoco, ma hanno anche dato vita a complesse strutture sociali, alle prime forme d’arte e hanno colonizzato gran parte del pianeta, ponendo le basi per l’intera storia umana.
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Cos’è il paleolitico: definizione e periodizzazione
La distinzione tra preistoria e storia è segnata dall’invenzione della scrittura, avvenuta intorno al IV millennio a.C. Il Paleolitico fa parte della preistoria ed è caratterizzato dall’uso di strumenti in pietra scheggiata, da cui il nome, sebbene venissero utilizzati anche materiali come legno e osso. Questo periodo coincide con le grandi glaciazioni che hanno modellato il pianeta.
Le tre fasi del paleolitico a confronto
Il Paleolitico viene tradizionalmente suddiviso in tre fasi principali, ognuna con proprie caratteristiche distintive.
Periodo e cronologia | Ominidi principali e innovazioni chiave |
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Paleolitico inferiore (2,5 milioni – 120.000 anni fa) | Homo habilis e Homo erectus. Sviluppo dei primi strumenti (chopper) e controllo del fuoco. |
Paleolitico medio (120.000 – 35.000 anni fa) | Uomo di Neanderthal e prime forme di Homo sapiens. Primi rituali di sepoltura e tecniche di caccia complesse. |
Paleolitico superiore (35.000 – 10.000 anni fa) | Homo sapiens (uomo di Cro-Magnon). Nascita dell’arte rupestre e mobiliare, sviluppo di arco e frecce. |
L’evoluzione dell’uomo nel paleolitico
L’evoluzione umana durante il Paleolitico non è stata un processo lineare, ma un “cespuglio” con diverse specie di ominidi che hanno coesistito.
Dall’homo habilis all’homo erectus
Il Paleolitico inferiore vede la comparsa dell’Homo habilis, il primo ominide a realizzare strumenti, e dell’Homo erectus, che si diffuse fuori dall’Africa e, soprattutto, imparò a controllare il fuoco. Questa conquista fu fondamentale per riscaldarsi, difendersi dai predatori e cuocere il cibo, migliorando l’apporto nutritivo.
L’uomo di Neanderthal e l’homo sapiens
Nel Paleolitico medio, l’Europa era abitata dall’Homo neanderthalensis, adattato ai climi freddi e abile cacciatore. I Neandertaliani furono i primi a praticare sistematicamente la sepoltura dei morti, un segno di pensiero simbolico e spiritualità. In Europa, l’Homo sapiens (spesso chiamato uomo di Cro-Magnon) convisse per un certo periodo con l’uomo di Neanderthal, che si estinse circa 30.000 anni fa, probabilmente a causa della competizione per le risorse.
L’homo Naledi: una scoperta recente
Scoperte recenti come quella dell’Homo naledi in Sudafrica nel 2013 confermano la complessità dell’evoluzione. Questa specie presenta un mix di caratteristiche primitive (cervello piccolo) e moderne (bipedismo), dimostrando che rami diversi dell’albero evolutivo umano si sono sviluppati in parallelo.
La vita nel paleolitico: economia, società e abitazioni
Gli uomini del Paleolitico erano cacciatori-raccoglitori. L’economia era basata sul prelievo di risorse: caccia ad animali di grossa taglia (mammut, rinoceronti, bisonti), pesca e raccolta di vegetali spontanei. Vivevano in piccole comunità nomadi, chiamate bande, composte da poche decine di individui, che si spostavano continuamente per seguire le prede e la stagionalità delle piante. Le abitazioni erano costituite da ripari naturali come le grotte o da capanne costruite con rami, ossa di grandi animali e pelli.
Arte, spiritualità e pensiero simbolico
Il Paleolitico superiore è il periodo in cui l’Homo sapiens dà vita alle prime forme d’arte. Le pareti delle grotte, come quelle celebri di Lascaux in Francia, venivano decorate con magnifiche pitture rupestri raffiguranti animali e scene di caccia. Si sviluppò anche l’arte mobiliare, con la creazione di piccole sculture come le “Veneri paleolitiche“, statuette femminili simbolo di fertilità. Queste manifestazioni, insieme alle sepolture rituali, testimoniano lo sviluppo di un complesso pensiero simbolico e di una nascente spiritualità.
Gli strumenti del paleolitico
Gli strumenti in pietra scheggiata divennero sempre più sofisticati, passando dai chopper e le amigdale a strumenti più precisi come raschiatoi, bulini e punte di lancia. Nel Paleolitico superiore si diffusero anche strumenti in osso e avorio, come arpioni, aghi e propulsori. L’invenzione dell’arco e delle frecce verso la fine del periodo rese la caccia ancora più efficiente e sicura.
La fine del paleolitico e la transizione al neolitico
Il Paleolitico si conclude circa 10.000 anni fa, con la fine dell’ultima era glaciale. Il cambiamento climatico portò a profonde trasformazioni ambientali che spinsero l’uomo a sviluppare nuove strategie di sopravvivenza. La differenza fondamentale con il periodo successivo, il Neolitico, risiede nell’introduzione dell’agricoltura e dell’allevamento. Questo cambiamento epocale segnò il passaggio da un’economia di prelievo a un’economia di produzione, portando alla sedentarizzazione, alla nascita dei primi villaggi e a una completa rivoluzione sociale e tecnologica.
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Articolo aggiornato il: 24/09/2025