Alfabeto e moneta: due rivoluzioni greche

Alfabeto e moneta: due rivoluzioni greche

Durante il periodo della seconda colonizzazione, nel mondo greco, ci fu una doppia rivoluzione in ambito culturale ed economico: parliamo dell’invenzione della moneta e dell’alfabeto. In Grecia, l’introduzione dell’alfabeto ha avuto conseguenze prevalentemente culturali, mentre quella della moneta ha avuto conseguenze esclusivamente economiche.

La doppia rivoluzione greca: tra alfabeto e moneta

L’alfabeto

Nel corso degli anni si sono susseguiti molti dibattiti su chi fossero i padri creatori dell’alfabeto. A tal proposito ci sono una serie di teorie: da un lato vi sono Aristotele, Tacito, Erodoto, Diodoro Siculo che attribuiscono l’invenzione ai Cretesi, ai Fenici, agli Egizi; dall’altro ci sono altre teorie, tra cui quella dello studioso Eric Alfred Havelock  che attribuisce esclusivamente ai Fenici l’invenzione dell’alfabeto. I Fenici riuscirono in questo progresso per una questione di utilità, poiché i mercanti dovevano compilare i registri delle vendite e dei libri contabili e non potevano permettersi di pagare uno scriba. Bisogna considerare che in quel periodo si erano sviluppati altri tipi di scrittura, come il sistema di scrittura egiziano e babilonese, ma poiché molto complessi, i Fenici decisero di adottare un sistema di scrittura più semplice, limitandolo a 22 segni formati soltanto da consonanti. In questo modo, in poco tempo, questo sistema di scrittura si diffuse in tutto il Mediterraneo. I Fenici, inoltre, elencarono i 22 segni secondo un ordine stabilito che utilizzavano come criterio di classificazione. Questo criterio di classificazione è stato adottato anche nei secoli successivi nei dizionari, nelle enciclopedie e negli elenchi telefonici. L’alfabeto fenicio, infatti, è la base di quasi tutti gli alfabeti successivi, compresi quelli moderni.
Però, coloro che attuarono un processo di alfabetizzazione furono i Greci, in particolare attraverso la pratica della scrittura e della lettura. Iniziarono ad utilizzare l’alfabeto in modo diverso, modificandolo in funzione delle esigenze della loro lingua, inserendo le vocali e cambiando l’orientamento della scrittura. Inoltre, se con i Fenici l’alfabeto veniva utilizzato principalmente a scopo commerciale, con i greci l’utilizzo si ampliò fino ad essere utilizzato da chiunque.

La moneta

Durante il periodo della seconda colonizzazione l’economia era basata sul baratto, una pratica che prevedeva lo scambio di prodotti naturali, come il bestiame, oppure lavorati, come metalli preziosi (oro, argento e rame). In seguito alla necessità di affrontare uno sviluppo commerciale sempre più regolare, è emersa una nuova modalità di scambio differente: la moneta
La prima moneta è stata inventata in Asia Minore intorno alla metà del VII secolo a.C, da Creso, re di Lidia, ed aveva la forma di un disco metallico priva di figure o scritte. Da quel momento in poi la creazione di monete si diffuse sempre di più nella civiltà greca, di fatti iniziarono a nascere le prime monete d’argento con la figura di Poseidone, il dio del mare. Dunque, già all’inizio del V secolo a.C la moneta si era ormai diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo.

Fonte immagine: Wikipedia

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