Cambiamento ovvero come uscire dalla zona di comfort, alcuni consigli
Quante volte abbiamo sentito parlare del cambiamento. Questa parola affascina e spaventa allo stesso tempo. Si può provare a cambiare semplicemente look, oppure, andando più nel profondo, cambiare stile di vita. Il cambiamento, insomma, ha molteplici sfaccettature e può assumere diverse forme: si può cambiare lavoro per poi seguire i propri sogni e, anche quando questo non deriva da una scelta consapevole, può sempre dare vita a nuove e sconosciute passioni. Spesso si è portati a identificarsi con il proprio mestiere, a credere che quel lavoro, quella vita cucita addosso per 25 anni possa in qualche modo essere la ragione della propria esistenza. Ci sono casi, poi, in cui dopo un evento importante – come per esempio una malattia – avviene una presa di coscienza che porta le persone a capire che la direzione presa non era quella giusta, per poi intraprendere totalmente un’altra strada. In questo caso ci si rende conto che il bisogno che si tende a perseguire è la realizzazione personale: c’è stata una rielaborazione del proprio vissuto, si è compreso che le cose considerate importanti fino ad allora erano futili o meno rilevanti di quanto si credesse e ci si avvia gradualmente verso il cambiamento.
Ma lasciare la comfort zone non è mai semplice poiché si è assaliti da mille dubbi e ci si fa prendere dalla paura che determinate scelte possano portare a conseguenze disastrose per te e per chi ti circonda. Spesso, nella delicata fase di passaggio che rappresenta il cambiamento, pensare di soddisfare prima le aspettative degli altri e poi le proprie può rappresentare un impedimento per il raggiungimento della propria serenità.
Cosa si intende per zona di comfort?
La zona di comfort è quel luogo mentale e fisico in cui ci sentiamo protetti e al sicuro, immersi nella routine che conosciamo e che ci fa sentire a nostro agio. È un rifugio che, pur dandoci sicurezza, può trasformarsi in una prigione invisibile, impedendoci di crescere e affrontare nuove sfide. Immaginate un lavoratore che, dopo anni nello stesso ruolo, sente che qualcosa manca ma teme di lasciare un impiego stabile per inseguire una passione. Oppure pensate a uno studente che evita di parlare in pubblico per paura di sbagliare, rinunciando così a sviluppare importanti competenze comunicative. Uscire dalla zona di comfort significa accettare il rischio dell’incertezza per scoprire cosa c’è oltre: è un passo necessario per superare i propri limiti, imparare e, in definitiva, crescere. Come si suol dire, il comfort è un bel posto, ma nulla vi cresce mai.
Quindi come uscire dalla zona di comfort?
La prima cosa fondamentale è armarsi di un sano egoismo, è sconvolgente? Per niente. Ebbene sì, meditare e raccogliere fino a toccare la propria essenza per poi pianificare le proprie scelte in armonia con i propri bisogni e attuare questo cambiamento tanto atteso. Gli altri tenderanno ,sicuramente, a influenzare verso il negativo, perché molto spesso il tuo successo metterà in discussione la loro vita. Ti sei iscritta all’università dopo tanti anni? Sei invasa da tanti dubbi ed incertezze e gli altri cosa dicono? «″Ma come alla tua età?″, ″Dove lo trovi il tempo?″, ″Come farai con la famiglia?″», così il tarlo nella tua testa si fa sempre più insistente. Spesso l’intervento esterno – che assume in molti casi l’aspetto di un’interferenza negativa – può portare a sconfortarsi, a demordere e a mettere da parte i propri obiettivi: farsi influenzare negativamente può condurre a una fase di stallo, a non lasciare mai la comfort zone per fare quello che da molti è considerato un salto nel vuoto, verso un nuovo equilibrio.
Un altro esempio riguarda i più giovani e l’ambiente universitario: davanti alla difficoltà nel superare un esame, spesso, si è portati a mettere in discussione l’intero percorso formativo. Si pensa di essere soli nell’affrontare il problema mentre, grazie alla condivisione e superando il muro del silenzio, ci si può rendere conto del fatto che molti ragazzi condividono le stesse difficoltà e solo parlandone e confrontandosi si può trovare una soluzione. L’esame rimane lo stesso e con esso anche la sua difficoltà, ma il cambiamento si pone in essere attraverso una modalità differente adoperata per la risoluzione del problema.
Io posso cambiare le cose! Com’è bella questa frase: ripeterla all’infinito, perché tutto parte da qui. Il primo cambiamento avverrà in voi stessi: dall’ideazione, progettazione e dall’elaborazione di un progetto di vita. La persona che provoca confusione nella propria mente è la stessa che rimetterà ordine. A volte cerchiamo nel posto sbagliato qualcosa che invece si trova altrove: quante volte cerchiamo le chiavi di casa quando abbiamo fretta e poi ci rendiamo conto di averle in mano da sempre? Tendiamo a cercare il cambiamento all’esterno ma la soluzione è dentro di noi.
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