Anno sabbatico: cosa si intende e come funziona

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Anno sabbatico: cos’è, come funziona e come richiederlo

Cos’è l’anno sabbatico: significato e origini del termine

“Mi prendo un anno sabbatico” è una frase che evoca sogni di libertà e scoperta, ma la sua definizione ha radici molto antiche. Il termine deriva dall’ebraico shabbat, ovvero sabato, il giorno sacro destinato al riposo. Nella cultura ebraica, secondo le leggi Mosaiche, l’anno sabbatico era una prescrizione che ricorreva ogni sette anni: in onore di Dio si lasciava riposare la terra, si condonavano i debiti e si liberavano gli schiavi. Era un vero e proprio reset sociale ed economico, un periodo per ripristinare l’equilibrio.

L’anno sabbatico oggi: dal gap year per studenti al career break

Oggi, con il termine anno sabbatico, conosciuto anche come gap year per gli studenti o career break per i professionisti, si intende un periodo di interruzione volontaria dagli studi o dal lavoro. Lo scopo è dedicarsi ad attività diverse dalla routine quotidiana: inseguire un progetto personale, viaggiare, fare volontariato, imparare una nuova lingua o semplicemente prendersi cura di sé e dei propri affetti. Negli Stati Uniti il gap year è molto comune tra la fine delle superiori e l’inizio dell’università. Diversi studi attestano che chi si prende questa pausa ottiene in media un rendimento migliore al college. In tempi recenti, la pratica si è diffusa anche tra i professionisti che sentono il bisogno di staccare la spina per combattere il burnout e ritrovare la motivazione.

Come prendersi un anno sabbatico in Italia: la normativa

In Italia, per i lavoratori dipendenti esistono principalmente due strumenti legali che permettono di prendersi un anno sabbatico mantenendo il proprio posto di lavoro: il congedo per la formazione e l’aspettativa non retribuita.

Il congedo per la formazione (legge 53/2000)

Disciplinato dalla legge n. 53 del 2000 (nota come Legge Turco), questo strumento permette ai lavoratori con almeno cinque anni di anzianità presso la stessa azienda di richiedere un periodo di sospensione del rapporto di lavoro, non retribuito, per un massimo di 11 mesi. Lo scopo deve essere legato al completamento della scuola dell’obbligo, al conseguimento di un titolo di studio di secondo grado, di un diploma universitario o di una laurea, o alla partecipazione ad attività formative diverse da quelle finanziate dal datore di lavoro. La richiesta è a discrezione dell’azienda, che può rifiutarla per comprovate esigenze organizzative.

L’aspettativa non retribuita per motivi personali

Molti Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) prevedono la possibilità di richiedere un periodo di aspettativa non retribuita per gravi e documentati motivi personali o familiari. La durata e le condizioni variano a seconda del contratto di riferimento. In entrambi i casi, è bene ricordare che durante la pausa il lavoratore non percepisce stipendio, non matura ferie, anzianità di servizio né contributi pensionistici.

I benefici di un anno sabbatico: perché fa bene a mente e carriera

Un anno sabbatico non è tempo perso, ma un investimento sulla propria crescita. I benefici sono molteplici. A livello personale, aiuta a sviluppare resilienza, autonomia e una maggiore consapevolezza di sé. Dal punto di vista professionale, permette di acquisire nuove competenze (soft skills e competenze tecniche), imparare una lingua straniera e ampliare la propria rete di contatti. Ritornare al lavoro o agli studi dopo un’esperienza del genere significa farlo con una prospettiva più ampia, maggiore creatività e una rinnovata energia, elementi preziosi in qualsiasi percorso.

Pianificare l’anno sabbatico: un investimento su se stessi

Prendersi un anno sabbatico richiede una pianificazione attenta, soprattutto dal punto di vista economico e organizzativo. Che si tratti di un viaggio, di un corso di formazione o di un progetto di volontariato, è fondamentale definire degli obiettivi chiari per sfruttare al meglio questo periodo. Non è una fuga dalla realtà, ma un modo per arricchirla, per costruire una versione migliore di sé stessi e del proprio futuro. È un’opportunità per ricaricare le batterie, riscoprire le proprie passioni e, infine, tornare alla propria vita con una marcia in più.

Fonte immagine: Flickr.com

 

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