Canzoni d’amore italiane: le 6 più belle

Canzoni d’amore italiane: le 6 più belle

L’amore, si sa, è da sempre l’argomento che più e meglio ispira poeti, compositori e cantautori. Il panorama musicale italiano è, probabilmente, quello che offre più esempi di canzoni d’amore, forse perché in fin dei conti siamo un paese di eterni ed inguaribili romantici.

Data la vastità di repertorio e la complessità del sentimento, è sempre difficile selezionare un numero limitato di esempi che permettano a tutti di rivedere la propria concezione del sentimento. Si prova, in questo articolo, a proporre alcune delle più belle canzoni d’amore italiane, attraverso un viaggio musicale che attraversa differenti epoche e visioni dell’amore.

Se telefonando

Se telefonando è un brano interpretato dalla cantante Mina, è stato pubblicato nel 1966 nel 45 giri Se telefonando/No e nell’album Studio Uno 66. Tra gli autori della canzone figurano nomi importanti del panorama italiano, ovvero, Maurizio Costanzo e Ghigo de Chiara, per il testo, ed Ennio Morricone all’arrangiamento. Mina presentò il brano, per la prima volta, durante la sedicesima puntata di Studio Uno nel maggio del ’66. Nonostante la complessità del brano, a causa dei salti di tonalità e dell’estensione vocale richiesta, la critica fu molto positiva nei confronti della canzone, evidenziando come la voce e l’interpretazione di Mina fossero, ancora una volta, perfette.

La canzone racconta di due giovani che, durante l’estate, si incontrano e, sebbene ancora quasi sconosciuti, provano da subito una forte attrazione che li porta ad avere un rapporto occasionale. Tuttavia, andando avanti nella canzone, si scopre che la donna, voce narrante, si rede conto che non si è trattata solo di attrazione fisica, ma che prova qualcosa di più. Nonostante questa rivelazione, deciderà di non richiamare il ragazzo, perché spaventata dal suo stesso sentimento e da cosa sarebbe potuto diventare quello che doveva essere un incontro occasionale. Tutto il brano ruota intorno alla confusione della donna sul da farsi, ma, alla fine, deciderà di lasciar andare tutto e così finirà il loro amore appena nato. Una canzone che mostra, attraverso dei forti contrasti, la potenza dell’amore. Un amore che confonde, ti stravolge la vita e ti porta a dover prendere delle scelte non sempre facili, che richiedono coraggio.

Minuetto/Tu sei così

Pubblicato il 10 maggio del 1973, Minuetto è uno dei brani più famosi della cantante Mia Martini. Scritta da Franco Califano e Dario Baldan Bembo, la particolarità del brano sta proprio nell’arrangiamento: si tratta, infatti, di una rivisitazione in chiave moderna di un minuetto che si trasforma poi in una ballad; costruire un testo su questa base non fu una impresa facile. Il brano riscosse subito un grandissimo successo e valse alla cantante un disco d’oro e una seconda vittoria al Festivalbar.

La canzone è costruita come un lungo sfogo da parte della donna protagonista, che si trova intrappolata in una relazione tossica, alla quale non riesce a porre fine. La donna che canta è vittima delle seduzioni dell’uomo a cui si rivolge, che la usa per i propri comodi e ogni volta, poi, l’abbandona. Tuttavia, la donna, sebbene si lamenti di questo comportamento, canta anche della forte passione che la unisce all’uomo, la rivendica e non la rinnega. L’epilogo della vicenda si evince dal finale, dove la cantante lascia prevalere la consapevolezza dell’impossibilità di questo amore, l’atmosfera finale del brano è pervasa da un senso di amarezza per il tempo perduto in balia di questa passione, di questo amore folle ma tossico, perché mai corrisposto. La canzone, seppure non canti di un amore felice, è indicativa della potenza del sentimento, di quanto quest’ultimo possa arrivare ad accecare la logica e anche l’amor proprio.

L’emozione non ha voce

Era il 1999 quando Adriano Celentano, uno dei più grandi cantautori italiani, rilascia il secondo singolo estratto dall’album Io non so parlar d’amore, ovvero: L’emozione non ha voce. Il brano, scritto da Mogol e Gianni Bella e arrangiato da Fio Zanotti, rimane un cult della storia musicale italiana e una delle più belle dediche d’amore. Racconta di quell’amore passionale che ti travolge e non ti lascia più, che ti invade l’anima, che ti accende come un fuoco.

Parla dell’amore come di qualcosa che illumina e copre ogni ombra. Parla di quegli amori totalizzanti che possono arrivare a bruciare così forte da far male, non a caso i due amanti della canzone hanno caratteri diversi che prendon fuoco facilmente. Eppure, nessuna differenza caratteriale, nessun litigio, vale il lasciarsi perché, per quanto diversi, solo insieme funzionano. Insomma, Mogol e Bella sono riusciti a rendere in una canzone tutte le più centrali sfaccettature dell’amore romantico e la voce di Adriano Celentano corona perfettamente l’obiettivo del brano: far innamorare.

La mia storia tra le dita

Gianluca Grignani è uno dei personaggi più controversi della scena musicale italiana, ed è anche l’autore di alcune delle più belle canzoni italiane di sempre. Tra queste non può non citarsi La mia storia tra le dita, singolo pubblicato il 17 novembre 1994 come primo estratto dell’album Destinazione Paradiso. Grignani presentò il brano, in versione ridotta, in occasione del contest Sanremo Giovani dello stesso anno, qualificandosi per la quarantacinquesima edizione del Festival di Sanremo. Inoltre, registrò, in seguito, anche una versione in lingua spagnola della stessa canzone, intitolata Mi historia entre tus dedos.

In questo brano l’autore canta della fine di una storia d’amore, permettendo di analizzare un altro aspetto del sentimento: quando questo finisce, e il dolore che la fine di un amore può comportare. Nella canzone lei lascia lui, ma lui non è in grado di lasciare lei, non riesce a lasciare andare il ricordo di lei e del loro amore; quando lei gli chiederà di rimanere amici lui rifiuterà, arrabbiato, perché non riesce a vedere in lei altro che non sia l’amore che hanno provato. Alla fine del brano c’è però un cambio nel tono, la voce narrante si rende conto che l’atteggiamento duro mantenuto era solo una forma di protezione e cerca, quindi, un perdono da lei. Perdono che non arriverà. L’amore presentato in questo brano da Grignani permette di mettere in luce quanto questo sentimento possa assumere tratti negativi, infantili, quasi egoistici, ma quanto anche nel male sia il sentimento per eccellenza che tiene in vita, perché il sentimento che più di tutti fa provare emozioni.

Per due che come noi

Brunori Sas, pseudonimo di Dario Brunori, è uno dei cantautori più innovativi dell’ultimo decennio. Il 13 dicembre 2019 pubblica il secondo singolo dal suo quinto album in studio Cip! Si tratta del brano Per due che come noi, diventato da subito manifesto di cosa significa “vita di coppia”, grazie anche alla perfetta rappresentazione grafica presentata nel videoclip annesso al brano, pubblicato nello stesso giorno.

L’amore che racconta Brunori Sas non è l’amore passionale che ti incendia l’anima, non è l’amore doloroso. Viene enfatizzato un altro aspetto del sentimento: la sua semplicità. Brunori racconta l’amore quotidiano, il vivere insieme, il conoscersi ad un punto così profondo che ci si dimentica, in realtà, dell’altro. Racconta l’amore nella sua manifestazione più vera: dopo 20 anni dirsi ancora di sì!

Tango

Viene direttamente dall’ultima edizione del Festival di Sanremo l’ultimo brano proposto. Si tratta di Tango, scritta e canta dall’artista Tananai, pseudonimo di Alberto Cotta Ramusino. Tananai si era già presentato al Festival dell’anno precedente, con il brano Sesso Occasionale, che ha segnato l’inizio della sua fama e di progetti importanti per tutto l’anno seguente. Quest’anno, però, si è presentato al contest con un brano totalmente diverso dai sound precedenti, Tango è infatti una ballad che racconta di un amore spezzato da qualcosa che va al di sopra dei due protagonisti. Il sottotesto del brano è reso evidente nel commovente videoclip annesso, si tratta, infatti, di una canzone che racconta una vera storia d’amore, quella tra Olga e Maxim una giovane coppia ucraina. La loro storia d’amore è stata dilaniata da qualcosa più grande di loro, lo spettro della guerra. Una volta invasa l’Ucraina, Olga ha dovuto lasciare il suo paese e l’amore della sua vita per fuggire in Italia, insieme alla figlia Lisa, mentre Maxim è rimasto a combattere per la libertà della propria patria. Tananai racconta, attraverso un linguaggio semplice ma emozionante, gli effetti della guerra sull’amore, un sentimento che rimane più forte di qualsiasi bomba. L’amore diventa, nel racconto di Tananai, la più forte delle speranze, perché resiste anche tra le palazzine a fuoco.

Fonte immagine: Pixabay

A proposito di Alessia Nastri

Studentessa di venti anni iscritta all'università l'Orientale di Napoli. Appassionata dell'arte in ogni sua forma, amo particolarmente leggere e studiare le letterature. La mia personalità si costruisce su pochi aspetti: i libri, la scrittura, Taylor Swift e la mia frangetta.

Vedi tutti gli articoli di Alessia Nastri

Commenta