Alla domanda “Chi ha fondato Roma?” la risposta si sdoppia tra mito e storia. Secondo la leggenda, immortalata nell’Eneide di Virgilio, il progenitore fu Enea, eroe troiano che diede origine alla stirpe romana. La tradizione più famosa, invece, attribuisce la fondazione vera e propria a Romolo il 21 aprile del 753 a.C. Entrambe le narrazioni mitiche, volute e celebrate da autori come Virgilio e Tito Livio, servivano a conferire a Roma un’origine divina e un destino glorioso.
Indice dei contenuti
I due miti della fondazione a confronto
I due principali racconti mitologici non si escludono a vicenda, ma si integrano in un’unica grande narrazione delle origini.
Mito | Protagonista | Ruolo nella fondazione |
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Mito troiano (Eneide) | Enea | Progenitore della stirpe romana, fondatore del popolo latino-troiano. |
Mito romano | Romolo e Remo | Discendenti di Enea, fondatori materiali della città di Roma sul colle Palatino. |
Il mito di Enea: il progenitore divino secondo l’Eneide
Virgilio, su incarico dell’imperatore Augusto, compose l’Eneide tra il 29 e il 19 a.C. per celebrare Enea, figlio della dea Venere, come progenitore della Gens Iulia e, attraverso essa, di Romolo. Enea fugge da Troia in fiamme con il padre Anchise e il figlio Ascanio (Iulo) per assecondare il volere del Fato e fondare una nuova città nel Lazio.
Dopo sette anni di peregrinazioni e l’incontro a Cartagine con la regina Didone, Enea giunge finalmente a Cuma. Qui, guidato dalla Sibilla nel regno dei morti, incontra suo padre Anchise, che gli preannuncia la futura gloria di Roma. Arrivato sulle sponde del Tevere, viene accolto dal re Latino, che gli concede in sposa la figlia Lavinia. Ciò scatena la gelosia di Turno, re dei Rutuli, a cui la fanciulla era promessa. Scoppia così una guerra, che si conclude con la vittoria di Enea in duello contro Turno. Dall’unione tra Troiani e Latini nascerà il popolo romano.
Il mito di Romolo e Remo: la fondazione della città
Oltre al mito di Enea, esiste la leggenda più famosa su chi ha fondato Roma, quella di Romolo e Remo. Secondo la tradizione, i due gemelli, discendenti di Enea e figli di Rea Silvia e del dio Marte, furono abbandonati nel Tevere e allattati da una lupa. Una volta adulti, decisero di fondare una città. Durante la definizione dei confini sul colle Palatino, Romolo uccise Remo e divenne il primo re di Roma, stabilendo la data di fondazione il 21 aprile 753 a.C.
La fondazione di Roma secondo la storia
Al di là del mito, la ricerca storica e archeologica offre una visione diversa. La fondazione di Roma non fu un singolo evento, ma un processo graduale di sinecismo, ovvero l’unione di diversi villaggi sparsi sui colli vicini al Tevere. A partire dal IX secolo a.C., questi insediamenti iniziarono a integrarsi, creando un centro urbano più grande e complesso. La posizione geografica era strategica: vicino al fiume, in un punto facilmente guadabile (l’Isola Tiberina) e su alture che offrivano una difesa naturale. La data del 753 a.C. è una convenzione letteraria, ma le prove archeologiche confermano che l’area del Foro Romano iniziò a essere utilizzata come centro civico proprio intorno alla metà dell’VIII secolo a.C., dando un fondamento di verità alla leggenda.
Articolo aggiornato il: 30/08/2025
Immagine in evidenza per “Chi ha fondato Roma”: Wikipedia (Fuga di Enea da Troia, 1598, di Federico Barocci)