Come scrivere una tesi di laurea, sei passi fondamentali da seguire secondo lo scrittore e semiotico Umberto Eco. Il fatidico giorno è arrivato. Hai dato gli ultimi esami e hai chiesto al tuo professore di farti da relatore per la tesi. Hai qualche idea sull’argomento e vedo che ti stai già recando in biblioteca per consultare i primi volumi, ottimo!
Ma non passano nemmeno i primi minuti che ti perdi tra appunti, libri e quanto altro, sconfortandoti in pochi minuti.
Scrivere una tesi di laurea non è un lavoro semplice. Richiede costanza, impegno e, soprattutto, una buona dose di pazienza. Ecco allora alcuni consigli per scriverla bene.
Come scrivere una tesi di laurea: consigli per iniziare
Ecco alcuni consigli per iniziare e non scoraggiarsi di fronte all’impegno di una tesi di laurea.
Sei passi fondamentali per scrivere una tesi di laurea secondo Umberto Eco
Umberto Eco nel saggio del 1977 Come si fa una tesi di laurea dà agli studenti sei consigli fondamentali per scrivere bene un elaborato da portare in sede d’esame. Vediamoli assieme.
Tesi di laurea vs tesi di ricerca: le differenze
- Innanzitutto, bisogna distinguere la tesi di laurea dalla tesi di ricerca. La prima è «un elaborato dattiloscritto di lunghezza media variabile tra le cento e le quattrocento cartelle in cui lo studente tratta un problema concernente l’indirizzo di studi in cui si vuole laureare», mentre la seconda è «più lunga e faticosa e impegnativa, una tesi di compilazione può anche essere lunga e faticosa ma di solito può essere fatta in minor tempo e con minor rischio».
La scelta dell’argomento: interesse e fonti reperibili
- La scelta dell’argomento è molto importante e risponde ad alcune variabili: l’interesse verso l’argomento, la reperibilità delle fonti e la loro maneggiabilità (ovvero, devono essere a portata del candidato).
La gestione del tempo: un elemento cruciale
- Il tempo di stesura della tesi è molto importante. Può variare da un minimo di sei mesi a un massimo di tre anni. Se entro questo tempo non si è riusciti a portare a termine il lavoro, allora la tesi non è alla nostra portata e si rischia di abbandonarla.
La ricerca bibliografica: fonti autorevoli
- Altro punto fondamentale è la ricerca bibliografica. Le fonti a cui si fa riferimento devono sempre essere autorevoli (come l’edizione originale o critica di un libro) e bisogna saperle distinguere con attenzione. È quindi importante sapersi muovere all’interno di una biblioteca, fisica o virtuale, alla ricerca dei testi da consultare
Il piano di lavoro: introduzione, indice e titolo
- Dopo aver stabilito l’argomento e raccolto abbastanza materiale, si può iniziare a stilare il piano di lavoro. Contrariamente a quanto si pensi l’introduzione, l’indice e il titolo vanno scritti all’inizio. Come dice lo stesso Eco: «stendere subito l’indice come ipotesi di lavoro serve a definire subito l’ambito della tesi. Si obietterà che, a mano a mano che il lavoro va avanti, questo indice ipotetico sarà costretto a ristrutturarsi più e più volte e magari assumere una forma del tutto diversa. Certamente. Ma lo ristrutturerete meglio se avrete un punto di partenza da ristrutturare».
La stesura della tesi: stile e pubblico
- Infine, si procede con la stesura vera e propria. Bisogna sempre tenere conto del destinatario della ricerca, se stiamo scrivendo per gli esperti del settore o per un pubblico di non specializzati. Tenendo conto di questo punto si sceglie lo stile da adottare, che comunque non dovrebbe mai essere costituito da periodi lunghi e ampollosi (ricordatevi sempre che la tesi verrà letta da una commissione e anche da curiosi, quindi cercate di essere i più comprensivi possibili).
Come scrivere una tesi di laurea con canva
Oggi sono sempre di più gli studenti che presentano le proprie tesi non soltanto tramite un elaborato scritto, ma anche tramite presentazione. Se anche tu hai fatto questo pensiero, possiamo consigliarti di usare Canva.
Canva è uno strumento di editing di immagini. Puoi usare grafiche preimpostate per la tua presentazione oppure creane una nuova da zero, per sorprendere la tua commissione.
Ma Canva è utile per tantissime altre cose: puoi creare calendari, biglietti da visita, inviti e, se usi spesso i social network, puoi creare post e stories per Instagram, Facebook, TikTok e molto altro ancora. Oppure, non in molti sanno che con Canva puoi anche editare i file pdf, quindi se hai dei documenti scannerizzati, per esempio, da inserire e modificare nella tua tesi, puoi semplicemente fare l’upload e iniziare con le modifiche.
Puoi scaricare l’app sul tuo dispositivo Android e sul pc o, in alternativa, puoi collegarti all’indirizzo web per iniziare a progettare.
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