Un Eco per tutti: mostra su Umberto Eco alla casa di Bacco

Un Eco per tutti: mostra su Umberto Eco alla casa di Bacco

Eco protagonista di una mostra itinerante a Guardia Sanframondi | Riflessioni

Umberto Eco diventa la fonte di ispirazione per una mostra itinerante, intitolata  “Un Eco per tutti”, che ha fatto tappa alla Casa di Bacco di Guardia Sanframondi, con una grande risposta di pubblico ed appassionati.

Dalle parole di Amedeo Ceniccola, fondatore della Casa di Bacco, ringraziamenti per la partecipazione dei ragazzi dell’Istituto Comprensivo locale “Abele De Blasio”, in quanto “tutto il progetto della Casa di Bacco è legato al mondo della scuola” ed al presidente dell’associazione napoletana Tempo Libero Clorinda Irace che, con Tony Stefanucci, ha avuto l’idea della mostra, per aver permesso anche ad un piccolo comune dell’entroterra sannita di partecipare a questa straordinaria iniziativa, nata nel 2016.

La Casa di Bacco

Non è sempre facile per i paesi dell’entroterra potersi avvicinare al mondo dell’arte, della cultura, troppo spesso solo prerogativa delle città” ha esordito Ceniccola.

La Casa di Bacco è progetto culturale, economico e sociale, nato nel 2014, che valorizza Bacco e ciò che ha rappresentato per la storia dell’umanità, quale ispiratore del pensiero superiore dell’uomo, e si connota come un luogo dove poter celebrare questa divinità dalle mille sfaccettature. La Casa di Bacco è nata senza alcun tipo di contributo pubblico e vuole svolgere un ruolo propulsore dal punto di vista economico, in quanto a supporto dell’economia primaria della provincia, l’agricoltura, e come strumento di promozione della cantine del territorio; culturale, perché luogo dove promuovere la cultura del vino, vivificando nel contempo le nostre radici giudaico-cristiane, proprio a testimonianza di come la Chiesa cattolica, intorno all’anno Mille, sia stata l’artefice della rinascita di quel patrimonio vinicolo che oggi è forse la punta di diamante del made in Italy; sociale, perché nel parlare di cultura del vino, la Casa di Bacco intende farla diventare l’antidoto in contrapposizione alle culture dominanti dei drink, dei superalcolici, della birra, della droga, vera causa di tanti fenomeni di devianza sociale con cui fare i conti ogni giorno. Intenzione della Casa di Bacco è, quindi, quella di emulare ciò che negli anni ’30 avvenne negli Stati Uniti d’America, quando le strade d’America erano insanguinate da omicidi e su impulso del presidente Roosevelt si iniziò ad importare vino e coltivare vigneti, constatando, parallelamente al consumo di questo nuovo prodotto, una diminuzione della violenza delle strade, dovuta perlopiù all’uso ed all’abuso di superalcolici.

A questo progetto da 5 anni io sto dando tutto me stesso e mi fa piacere intersecare il mio agire con quella che è l’azione dell’associazione Tempo libero” ha concluso Ceniccola, nel suo intervento introduttivo.

Il progetto

Il secondo intervento ha visto Mario Lanzione,  grazie al quale l’evento è stato possibile a Guardia Sanframondi, raccontarne le varie tappe. Tutto è partito dalla morte di Umberto Eco, avvenuta il 19 febbraio 2016, che ha offerto l’occasione per la mostra itinerante, inaugurata al Museo Archeologico di Napoli, il 16 giugno 2016, con cui, attraverso l’arte, si è voluto ricordare Eco, uno dei Grandi della nostra letteratura, conosciuto in tutti il mondo soprattutto per le sue conoscenze in semiologia.

Eco appartiene al nostro territorio anche perché ha ricevuto il Premio Strega, riconoscimento internazionale che ha premiato il suo famosissimo libro Il nome della Rosa nel 1981.

Lanzione, oltre ad essere stato insegnante, è anche presidente di un’associazione culturale, con cui poi ha aperto una gallerie d’arte, Arte Studio Gallery, di ampio respiro, nazionale ed internazionale. Con la galleria, è nato anche Il Gruppo Astrattismo Totale – Cotroneo, Lanzione e Salzano, con cui si unisce il criterio dell’arte informale con l’astrattismo geometrico, per una proposta innovativa nel settore dell’Arte Astratta. Quando la mostra è arrivata a Benevento, alla Rocca dei Rettori, Lanzione ha preso a cuore il progetto, coinvolgendo alcuni giovani del suo gruppo all’evento ed entrando poi in contatto con Ceniccola.

Ai giovani è stato diretto l’appello di Lanzione: “C’è un libro di Eco, Il fascismo eterno, in cui lo scrittore vuol far capire che il fascismo, inteso come prevaricazione, è insito in tutti gli esser umani. Strumenti per difendersi da ogni tipo di imposizione sono la cultura, la storia, la conoscenza e la mostra diventa, in questo aspetto, occasione per riflettere, attraverso le opere degli artisti della mostra, che diventano espressioni di ciò che per loro rappresentano Eco e il suo pensiero”.

Esempio lampante di questa riflessione è stata offerta dalla testimonianza di Francesco Peluso, uno degli artisti coinvolti nella mostra. Ispiratosi al libro di Umberto Eco “Sugli specchi” per la sua opera, Peluso ha raccontato che Eco spiega nel suo scritto come il bambino percepisce l’idea dello specchio. Questo rapporto attraversa diverse tappe: dal potersi vedere senza capire, al potersi toccare, fino al diventare infine adulto, che si connota come comprensione di quello che è uno specchio. Oltre a vedere il proprio riflesso, tuttavia, con questo mezzo è possibile ingannare l’Altro, dando vita ad una situazione in cui lo specchio inevitabilmente riflette la verità ma l’immagine è sempre prodotto di ciò che noi vi immettiamo, quindi lo specchio stesso, e l’occhio dell’osservatore, sono vittime della nostra intenzione, sia di proiettare un’immagine veritiera, sia di volere imbrogliare colui che guarda l’immagine riflessa nello specchio.

Un Eco per tutti

La mostra, promossa dall’associazione Tempo Libero e in collaborazione con Arte Studio Gallery,  è stata inaugurata a Napoli ed ha fatto tappa a Pescara, ad Agropoli, a Miami, a Roma, a Benevento per poi arrivare a Guardia Sanframondi, presso la Casa di Bacco che la Irace definisce un “ambiente raffinato, dove si respira attenzione alla cultura”.

La mostra nasce come omaggio ad Eco e comprende 97 opere, sempre appartenenti ad artisti dei luoghi che ci ospitano. “Questa mostra muta pelle ogni volta, in ciascuna tappa” ha sostenuto Clorinda Irace, presindente dell’associazione Tempo Libero. Rispetto ad un panorama vario e ricco di proposte come può essere quello offerto da Napoli, dove è presente l’associazione Tempo Libero, “arrivare dove, magari, ci sono minori iniziative, è un vantaggio, perché permette una partecipazione più varia e nutrita.

L’idea del segnalibro nasce dal fatto che, dovendo omaggiare uno scrittore, ci piaceva l’idea di realizzare qualcosa di artistico e tangibile che avesse attinenza col suo contesto, col suo ambiente, e proprio l’utilizzo del segnalibro può essere intesa anche come invito alla lettura stessa. L’arte riesce ad evocare delle situazioni che magari tante parole non riescono a spiegare, perché ha immediatezza e questi segnalibri rispondono in maniera perfetta a questa esigenza”.

L’unicità, quindi, diventa uno dei pregi dell’iniziativa, che permette, “di offrire alla popolazione di Guardia Sanframondi un’esperienza artistica che viene da lontano, perché da tre anni all’attivo, con opere originali, i segnalibri appunto, che danno una serie di input a cercare le opere di Eco, magari anche meno note. Inoltre, la grande presenza delle rose in questi segnalibri, considerando la grande fama de Il nome della rosa, è per noi anche una verifica della popolarità dello scrittore attraverso questo suo romanzo”.

Umberto Eco raccontato attraverso i segnalibri, dunque!

Noi siamo rimasti un po’ perplessi nel constatare che in tre anni questa è una delle poche iniziative che sono state dedicate ad Umberto Eco, – continua la Irace, – Questo in parte perché lui ha lasciato un monito a non parlare troppo di lui, una sua precisa volontà, ma questo divieto poteva ben essere arginato, soprattutto considerando lo spessore dello scrittore e l’importanza che l’opera di Eco ha soprattutto per le nuove generazioni,  per la crescita dei giovani”.

A questo proposito, la Irace ha avanzato la proposta di offrire occasione di confronto per i giovani che hanno visto la mostra e che avrebbero potuto dire la loro a questo riguardo, anche con produzioni scritte.

Nei saluti di Ceniccola, una nuova chiave di lettura: “Questa mostra ha il pregio ulteriore di voler essere uno stimolo alla lettura. Ragazzi leggete, leggete, leggete! E non solo perché la lettura è lo strumento essenziale per migliorare la vita e il mondo in cui viviamo ma anche perché indispensabile per migliorare noi stessi, per stare meglio con noi stessi. Leggere allunga la vita, anche dal punto di vista medico. Un buon libro letto per 30 minuti al giorno aiuta la salute e aumenta il fascino”.

Il finissage si è concluso con il conferimento a Clorinda Irace della Bac card, una chiave di accesso alla Casa di Bacco, con cui la Irace è stata ufficialmente inglobata nella brigata degli amanti di Bacco.

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