Cos’è il positivismo: una corrente del XIX secolo

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Cos’è il positivismo?

È una corrente di pensiero che si diffonde in Francia tra gli anni Sessanta e la fine del XIX secolo che si propone di applicare alle dinamiche sociali e culturali il metodo sperimentale delle scienze matematiche che sono chiamate positive perché sono basate su una realtà dimostrabile con l’esperienza; si tratta di dell’osservazione dei fenomeni, la sperimentazione e la concezione della realtà come un qualcosa di scientificamente conoscibile. 

Per capire bene cos’è il positivismo partiamo dalle sue origini: il termine Positivismo viene usato per la prima volta in Francia dal filosofo Henri de SaintSimon nel 1822 ma sarà solo grazie ad Auguste Comte che verrà utilizzato per indicare la cultura dominante in Europa nella seconda metà dell’Ottocento.

Con esso si afferma che l’umanità ha compiuto un cammino sulla via della conoscenza, si è passati dal credere che ciò che accadeva era per volere divino a spiegare gli eventi della realtà con principi laici. Questa epoca comincia con Galileo Galilei e Renato Cartesio, i quali hanno formulato delle leggi capaci di spiegare i meccanismi che regolano il mondo fisico e sostengono che bisogna concentrarsi sulla dinamica dei rapporti causa-effetto. Nasce, in seguito, anche la sociologia che avrà il compito di analizzare scientificamente i comportamenti umani.

Uno dei principali esponenti che ci fa capire cos’è il positivismo è il filosofo Hippolyte Taine, egli afferma che l’opera d’arte è il prodotto di fattori che determinano le scelte delle persone e che influenzano il comportamento, l’ambiente e la razza; da qui nasce il determinismo.

Una delle teorie scientifiche che rappresenta a pieno cos’è il positivismo è l’evoluzionismo di Charles Darwin che sostiene che le diverse specie del mondo si evolvono, migliorano per adattarsi a ciò che li circonda ed entrano in competizione tra loro. Questa lotta viene vinta, ovviamente, solo da coloro che posseggono le migliori caratteristiche di adattamento e di sopravvivenza, il famoso principio della selezione naturale.

Cos’è che ispira il positivismo di Darwin?

Il filosofo inglese Herbert Spencer applica i principi dell’evoluzionismo alla società umana e sostiene che anche le classi sociali evolvono nel tempo; è così che è nata la moderna società capitalistica e il ceto borghese. Questa teoria viene chiamata darwinismo sociale e viene usata da alcuni pensatori come giustificazione delle politiche imperialiste dell’epoca.

Il Positivismo arriva anche in Italia grazie a:

  • Roberto Ardigò che sosteneva che «l’uomo può acquisire abitudini di persona civile, di buon cittadino»;
  • Cesare Lombroso che ritiene possibile prevedere i comportamenti di un individuo attraverso lo studio dei tratti somatici.

L’influenza del Positivismo colpisce anche la letteratura e nascono il movimento del Naturalismo e del  Verismo.

Il furore del Positivismo, alla fine dell’Ottocento, termina poiché cos’è il Positivismo se non un periodo caratterizzato da cambiamenti sociali, politici e culturali. Tutti i cambiamenti legati alla modernità portano a un rifiuto del Positivismo e alla riproposizione di teorie che esaltano gli aspetti interiori e soggettivi dell’animo umano.

Fonte immagine: Wikipedia

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